Quinto Settimio Fiorente Tertulliano
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«Persegui la verità, ma diffida di coloro che sostengono di averla trovata»
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(Tertulliano)
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Quinto Settimio Fiorente Tertulliano (150 – 220 circa) è stato un importante apologista latino.
Indice |
[modifica] Biografia
Tertulliano nacque a Cartagine verso la metà del II secolo da genitori pagani e compì gli studi di retorica e diritto nelle scuole tradizionali imparando il greco. Dopo aver esercitato la professione di avvocato dapprima in Africa e in seguito a Roma, ritornò nella città natale e probabilmente verso il 195 si convertì al cristianesimo.
Presi gli ordini sacerdotali, adottò posizioni religiose molto intransigenti e nel 213 aderì alla setta religiosa dei Montanisti, nota appunto per la sua intransigenza e il suo fanatismo[citazione necessaria].
Negli ultimi anni della sua vita abbandonò il gruppo per fondarne uno nuovo, quello dei Tertullianisti. Le ultime notizie che si possiedono su di lui risalgono al 220. La sua morte si data dopo il 220.
[modifica] Opere
Sono pervenute trenta opere teologiche e polemiche contro i pagani, contro gli avversari religiosi e contro i cristiani che non condividevano le sue tesi.
- Apologeticum: una impetuosa difesa in nome della libertà di coscienza, sia contro i delitti manifesti imputati ai cristiani, sia contro i cosiddetti crimina occulta, come incesti, infanticidi e altre depravazioni morali pagane.
- Ad martyras: esortazione ad un gruppo di cristiani incarcerati e condannati a morte.
- Ad nationes, apologeticum, de testimonio animae: in difesa del cristianesimo contro i pagani.
- De praescriptione haereticorum: contro i cristiani che contaminano la fede con filosofie pagane e con interpretazioni troppo libere della Bibbia.
- De anima: è l'opera più importante, nella quale Tertulliano rielabora anche fonti pagane.
- Ad Scapulam: l'opera è indirizzata al governatore dell'Africa proconsolare che stava conducendo una campagna contro i cristiani.
- De spectaculis: opera in cui vengono considerati immorali gli spettacoli teatrali e circensi.
- De virginibus velandis e De cultu feminarum: opere in cui vengono fatte considerazioni sulla donna, considerata alla stregua di un essere inferiore; per esempio, secondo Tertulliano, deve apparire rigorosamente velata.
- De pudicitia: contro i rapporti sessuali all'infuori del matrimonio.
- De corona: contro il servizio militare che non poteva essere compatibile con chi si professava cristiano.
- De idolatria:contro quelle attività economiche legate in qualche modo al paganesimo.
- Adversus Marcionem, Adversus Praxeal e altre: opere di carattere violentemente polemico contro avversari religiosi.
[modifica] Pensiero
Accomunano tutti gli scritti di Tertulliano il gusto per l'insulto e per lo stile retorico assai appesantito dal barocchismo che danno l'immagine di un personaggio pieno di arroganza, integralista intransigente pronto con qualunque mezzo a sostenere le sue tesi. Soprattutto alcune posizioni risultano, fuori dal contesto, inaccettabili, come la demonizzazione che egli fa della donna.
Ma Tertulliano è comunque da considerarsi un grande teorico e un acuto pensatore che assume un posto di rilievo nel panorama letterario della sua età.
[modifica] Linguaggio
Tertulliano usa nei suoi scritti un linguaggio specificamente tecnico preso dal gergo avvocatizio e costruisce i periodi in modo volutamente irregolare, con interrogazioni, esclamazioni, battute ad effetto, metafore, così da rendere più incisivo il discorso.
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