Rangers F.C.
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The Gers |
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Colori sociali: | ![]() |
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Dati societari | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Confederazione: | ![]() |
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Nazione: | ![]() |
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Federazione: | ![]() |
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Città: | Glasgow | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Fondazione: | 1873 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Presidente: | David Murray | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Palmarès | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Titoli di Scozia: | 51 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Trofei nazionali: | 31 Coppe di Scozia 24 Coppe di Lega Scozzesi |
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Trofei Internazionali: | 1 Coppa/e delle Coppe |
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Stadio | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ibrox Stadium![]() (50.411 posti) |
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Contatti | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
The Rangers Football Club plc Ibrox Stadium Glasgow G51 2XD Tel: +44 141 580 8500 Fax: + 44 870 600 1978 |
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www.rangers.co.uk |
I Rangers Football Club, noti anche come Rangers o, impropriamente, Glasgow Rangers, sono un club calcistico britannico di Glasgow.
Affiliato alla Scottish Football Association, il club milita nel campionato di Prima Divisione scozzese, la Scottish Premier League.
Insieme ai rivali cittadini del Celtic forma la cosiddetta Old Firm[1] del calcio scozzese. I Rangers hanno conquistato nel 2005 il loro 51° titolo di campione nazionale, prima squadra al mondo a riuscire in tale impresa: sulle magliette dei giocatori, lo stemma della squadra è sormontato da cinque stelle, ognuna delle quali rappresenta 10 titoli di Lega vinti.
In patria la squadra è conosciuta comunemente come Rangers anche se, fuori dalla Scozia, spesso è chiamata Glasgow Rangers per distinguerla da altre squadre britanniche come i londinesi del Queens Park Rangers. Nel resto d’Europa, invece, l’uso del nome Glasgow Rangers è in linea con la tendenza continentale di affiancare il nome della città a quelle squadre che non lo contengano esplicitamente, come il PSV o la Stella Rossa.
[modifica] Storia
[modifica] Dalle origini al nuovo secolo (1872-1900)
Nel 1872, a Glasgow, i fratelli Peter e Moses McNeil, William McBeath e Peter Campbell furono incuriositi e divertiti da una partita di calcio cui avevano assistito di recente, e si riunirono per formare un club calcistico. La prima partita della neonata squadra fu nel maggio 1872 (per la cronaca, un pareggio per 0-0 contro il Callander Football Club). Sfogliando un libro sul rugby, Moses McNeil vide il nome Rangers, che gli piacque subito e con il quale battezzò anche la squadra di calcio da lui co-fondata. Con quel nome la squadra giocò la sua seconda e ultima partita per quell'anno, una vittoria per 11-0 contro un non meglio identificato Clyde, altra squadra di Glasgow.
A piccoli passi, ma progressivamente, la squadra crebbe e già nel 1876 Moses McNeil divenne il primo giocatore dei Rangers a vestire la maglia della nazionale scozzese per un’amichevole contro il Galles. Nel 1877 e nel 1879 i Rangers arrivarono alla finale della Coppa di Scozia, entrambe le volte persa contro il Vale of Leven. Del 1888 è, invece, il primo di oltre 370 derby cittadini contro il Celtic [2], perso per 2-5, che diede origine alla Old Firm. Il 1890 vide i Rangers tra i fondatori della Lega Calcio scozzese e l’anno successivo li vide campioni nazionali a pari merito del Dumbarton, squadra contro la quale i Rangers pareggiarono 2-2 nell’incontro di spareggio per il titolo dopo che la stagione regolare li aveva visti finire appaiati in testa alla classifica. Nel 1894 arrivò la prima vittoria nella Coppa di Scozia, al termine della finale vinta per 3-1 contro i rivali del Celtic. Precedentemente, quando la Lega Calcio scozzese ancora non era stata costituita, i Rangers giocarono anche nella Coppa d’Inghilterra, della quale raggiunsero nel 1887 la semifinale, poi persa contro l’Aston Villa.
Gli ultimi quattro anni del secolo videro i Rangers aggiudicarsi due Coppe (1897 e 1898) e due titoli di campione di Scozia (1899 e 1900) consecutivi. Il campionato 1898/99, in particolare, è degno di nota perché la squadra vinse tutte le 18 partite in calendario.
Fino a quel momento la squadra non aveva una struttura societaria definita, come pure neppure un allenatore: fu proprio nel 1899 che il club divenne una società regolarmente registrata e al dirigente addetto all’arbitro William Wilton venne affidato il ruolo di allenatore. Venne anche formato un consiglio d’amministrazione e fu eletto presidente James Henderson.
[modifica] Wilton e Struth: mezzo secolo di successi (1901-1954)
Sotto la guida di William Wilton - affiancato, in seguito, dal suo vice Bill Struth - la squadra vinse sette titoli nel primo ventennio del nuovo secolo, dal 1901 al 1920. In particolare, quest’ultimo titolo giunse al termine di una stagione da record: avendo mancato di riconfermarsi campioni nel 1919, i Rangers affrontarono il torneo successivo decisi a riprendersi il primo posto, e lo ottennero alla fine di un campionato in cui segnarono 106 goal in 42 incontri. Wilton non fece in tempo, tuttavia, a godersi l’ennesimo trionfo perché morì nel maggio del 1920 a causa di un incidente in barca, cosa questa che portò Struth alla guida della squadra per 34 stagioni consecutive, fino al 1954: in quel periodo l’ex braccio destro di Wilton portò nella bacheca dei Rangers 18 titoli di campione scozzese, 10 Coppe di Scozia e anche 2 Coppe di Lega, dando al club anche il primo treble scozzese nel 1948/49.
[modifica] Scott Symon e l’Europa (1954-1967)
Bill Struth lasciò l’incarico di allenatore nel 1954 dopo il double di un anno prima e il suo posto fu preso da Scott Symon, il terzo allenatore in 55 anni di storia societaria dei Rangers. Symon rimase per 13 stagioni alla guida della squadra, nel corso dei quali la condusse fuori dai confini del Regno Unito con risultati anche di rilievo: l’UEFA aveva, infatti, istituito nel 1955 la Coppa dei Campioni e, nel 1960, la Coppa delle Coppe. A fronte, quindi, dei sei titoli nazionali (1956, 1957, 1959, 1961, 1963 e 1964) e delle cinque Coppe di Scozia (1960, 1962, 1963, 1964 1966), nonché l’ennesimo treble campionato / Coppa di Scozia / Coppa di Lega nel 1964, arrivò anche la prima partecipazione alla Coppa dei Campioni 1956/57, che si risolse in un’eliminazione a opera del Nizza nella terza partita di spareggio agli ottavi di finale. Nel 1959/60 la squadra arrivò fino alla semifinale, perdendo contro l’Eintracht Francoforte con un complessivo 4-12 (1-6 e 3-6), ma nel 1961 fu la prima squadra britannica a raggiungere una finale europea, quella della Coppa delle Coppe, persa con un complessivo 1-4 contro la Fiorentina (0-2 a Glasgow, 1-2 a Firenze). Prima di lasciare l’incarico, Symon guidò i Rangers a un’altra finale di Coppa delle Coppe, quella del 1966/67, persa contro il Bayern Monaco ai tempi supplementari (nella stessa stagione in cui il Celtic vinceva la Coppa dei Campioni).
[modifica] Waddell e il successo europeo (1969-1972)
L’uscita di Symon fu seguita da un breve interregno di Davie White, durato due stagioni prive di successi. Nel 1969 giunse sulla panchina dei Rangers il quinto tecnico della storia del club, Willie Waddell. A lui è legato l’unico successo della squadra fuori dai confini patrii, la Coppa delle Coppe 1971/72 vinta battendo la Dynamo Mosca per 3-2 al Camp Nou di Barcellona, in una finale che vide anche l’invasione di campo di circa 10.000 scozzesi ubriachi a un minuto dalla fine dell’incontro; invasione ripetuta al fischio finale, che impedì la cerimonia di premiazione e che diede vita ad accesi scontri non privi di brutalità con la polizia di Franco. L’invasione costò ai Rangers la squalifica internazionale per due stagioni, poi ridotte a una dall’UEFA, ma anche così la squadra non poté difendere nella stagione successiva la Coppa vinta[3]. La vittoria europea, comunque, giungeva poco meno di un anno e mezzo dopo il secondo grande disastro di Ibrox del 1971[4] e fu vissuta come l’uscita da un lungo periodo buio. Poche settimane dopo la vittoria della Coppa delle Coppe Waddell lasciò l’incarico per diventare direttore generale del club, e il suo posto fu preso dal suo ex-braccio destro John “Jock” Wallace jr., figlio d’arte.
[modifica] Wallace jr. 1 (1972-1978)
Jock Wallace jr., calciatore, tecnico e a sua volta figlio di calciatore, assunse la direzione tecnica della squadra in un periodo fecondo per il club. Nelle sue sei stagioni sulla panchina dei Rangers vinse tre titoli nazionali (1975, 1976 e 1978, l’ultimo dei quali ottenuto nel campionato riformato a 10 squadre con doppia andata e un ritorno, formula a tutt’oggi adottata in Scozia). Il campionato del 1975 interruppe una serie di nove titoli consecutivi vinti dagli eterni rivali del Celtic, che già avevano avuto modo di collaudare la tenuta dei Rangers sotto la guida di Wallace nella sua stagione d’esordio, risultando sconfitti nella finale di Coppa di Scozia 1972/73 per 3-2. A Wallace si devono anche il terzo e quarto treble del club, rispettivamente nel 1976 e nel 1978, anno in cui, inaspettatamente e senza alcuna spiegazione, il tecnico si dimise. Grazie, tuttavia, al gran raccolto di successi del decennio quasi al termine, i Rangers divennero il club più titolato di Scozia. Il posto di Wallace fu preso da uno dei protagonisti di quel periodo, l’ex calciatore John Greig.
[modifica] John Greig (1978-1983)
Al primo turno della Coppa dei Campioni 1978/79 Greig trovò subito un’avversaria difficile, la Juventus, tuttavia superata 2-1 nel doppio confronto (0-1 a Torino, 2-0 a Glasgow); fu poi il turno del PSV, regolato per 3-2 (maturato nel ritorno a Eindhoven dopo che il confronto d’andata a Glasgow si era chiuso a reti bianche); il cammino si interruppe ai quarti contro il Colonia, che fece pesare l’1-0 dell’andata e che impose l’1-1 in Scozia per un 1-2 finale che estromise i Rangers dalla Coppa. L’eliminazione europea, seppure tutto sommato accettabile, nascondeva, altresì, l’inizio di una crisi: la squadra perse la testa del campionato scozzese, fino a quel momento condotto senza troppi affanni, e iniziò così un periodo nero che coinvolse i Rangers (in cinque anni di guida tecnica di Greig solo due Coppe di Scozia nel 1979 e nel 1981, e due Coppe di Lega nel 1979 e nel 1982) e, più in generale, tutto il calcio di Glasgow, che coincise con l’ascesa alla ribalta delle - fino ad allora - squadre di secondo piano dell’Aberdeen (vincitore della Coppa delle Coppe 1982/83 contro il Real Madrid) e Dundee Utd. (campione scozzese nel 1983 e semifinalista di Coppa dei Campioni 1983/84, sconfitta dalla Roma con un 2-3 complessivo). Nonostante le Coppe vinte, Greig non riuscì mai a vincere il titolo nazionale e si dimise nel 1983.
[modifica] Wallace jr. 2 (1983-1986)
I Rangers riassunsero Jock Wallace sperando che questi fosse capace di ripetere i successi di dieci anni prima, ed effettivamente questa era anche la sua speranza, dopo avere allenato senza grande successo in Inghilterra il Leicester. Voci mai confermate vollero, tuttavia, che Wallace fosse non più che una terza scelta, chiamato solo dopo i rifiuti di Jim McLean e Alex Ferguson, allenatori rispettivamente del Dundee Utd. e dell’Aberdeen sulla cresta dell’onda in quegli anni, di guidare i Rangers. Nonostante la vittoria in due Coppe di Scozia consecutive, nel 1984 e nel 1985, tuttavia, Wallace non riuscì mai a far cambiare passo alla squadra. Durante il campionato 1985/86, quando la squadra scivolò al quinto posto in classifica senza prospettive di miglioramento, Wallace fu licenziato: dall’ultimo titolo vinto erano passati ormai otto anni e due allenatori.
[modifica] Graeme Souness e il ritorno al primato (1986-1991)
Nel 1986, lo scozzese Graeme Souness, già pluridecorato in Inghilterra con il Liverpool e reduce da un biennio in Italia con la Sampdoria, fece ritorno in patria e fu ingaggiato dai Rangers come giocatore-allenatore. La manovra faceva seguito alla decisione presa dal proprietario del club (lo scozzese residente negli USA Lawrence Marlborough), preoccupato dell’assenza di risultati degli ultimi anni, di mettere pesantemente mano al management societario: già uno dei sui primi atti era stato quello di insediare alla presidenza del club David Holmes, il cui programma era quello di ingaggiare gli scozzesi di spicco che si erano distinti nel campionato inglese. Souness fu, appunto, uno di essi.
In Inghilterra Souness aveva vinto cinque campionati e tre Coppe dei Campioni e, in Italia, aveva dato il suo contributo alla vittoria della prima Coppa Italia da parte della Sampdoria; il ritorno in Scozia segnò anche il ritorno alla vittoria dei Rangers, che rivinsero subito il campionato alla prima stagione sotto la sua guida, dopo nove anni di assenza al vertice. Il successo fu bissato dalla vittoria in Coppa di Lega, vinta battendo in finale, per l’ennesima volta, il Celtic. David Murray rilevò nel 1988 la proprietà del club da Marlborough e tra i suoi primi atti vi fu la riconferma di Souness come giocatore-allenatore. Questi ripagò la fiducia vincendo tre campionati consecutivi, l’ultimo dei quali solo da allenatore, avendo egli cessato l’attività agonistica alla fine della stagione 1989/90. Quelli di Souness furono i primi tre di una serie, poi continuata dal suo successore, di nove titoli consecutivi.
Il periodo di Souness alla guida dei Rangers fu uno dei più prestigiosi della storia del club e, in generale, di tutto il calcio scozzese: a seguito del bando quinquennale inflitto dall’UEFA alle squadre inglesi dopo il disastro dell’Heysel del 1985 a Bruxelles, le scozzesi divennero le più credibili rappresentanti del Regno Unito in Europa, e numerosi calciatori, inglesi e non, provenienti dalla First Division si trasferirono nella lega scozzese, tra cui Ray Wilkins, Chris Woods e Terry Butcher (tutti nazionali inglesi). Non mancarono anche polemiche dovute a ragioni extracalcistiche: nel 1989, per la prima volta, i Rangers ingaggiarono un giocatore cattolico scozzese di alto profilo, Mo Johnston, cosa questa che causò aspre critiche sia da parte dei tifosi della squadra (che videro nell’ingaggio di un cattolico scozzese il venir meno alle tradizioni del club), sia da parte di quelli cattolici dei Celtic, che tacciarono Johnston di tradimento.
Nonostante i suoi successi con la squadra, Souness non si integrò mai totalmente nel sistema-calcio scozzese. Bersagliato da numerose sanzioni disciplinari (fu addirittura espulso al suo esordio assoluto nei Rangers il 9 agosto 1986[5] fu molte volte inibito anche da allenatore.
Souness lasciò i Rangers nel 1991 per tornare al Liverpool: la sua ultima stagione coincise con un campionato vinto all’ultima giornata sul filo di lana battendo a Ibrox i rivali per il titolo dell’Aberdeen. L’addio di Souness suscitò sentimenti contrastanti tra i tifosi dei Rangers: a dispetto dei suoi successi, molti si lagnarono per quello che fu visto come un tradimento; altri, più semplicemente, si dichiararono delusi. I sostenitori ebbero altresì gioco facile a mettere in risalto la differenza tra i risultati ottenuti in cinque anni da Souness con quelli dei suoi due predecessori in nove. Tutti, in generale, sostenitori e detrattori, furono comunque concordi nell’affermare che quelli di Souness furono gli anni più drammatici e movimentati della storia del club. A Walter Smith, già vice di Souness e suo successore sulla panchina, toccò il compito di continuare ad assicurare al club il successo a cui il suo ex capo-allenatore l’aveva portato.
[modifica] Walter Smith 1, il record (1991-1997)
Walter Smith, che raccolse l’eredità di Souness, vinse subito il titolo nel 1992, quarto consecutivo del club, e l’anno dopo condusse i Rangers a una delle migliori stagioni della sua storia: non solo lo portò al quinto treble, ma giunse a un passo dalla finale della Champions’ League 1992/93: dopo avere eliminato i campioni inglesi del Leeds negli ottavi di finale, nella fase a gironi i Rangers si trovarono a contendere all’Olympique Marsiglia il primo posto del raggruppamento, che avrebbe permesso di giocare la finale di Monaco di Baviera. Per un solo punto, e nonostante i Rangers avessero finito imbattuti la competizione, furono i francesi a vincere il girone e andare in finale a battere il Milan. L’anno successivo la squadra conseguì il double campionato / Coppa di Lega e mancò il suo sesto treble perdendo la finale di Coppa di Scozia contro il Dundee Utd. Giocatori di spicco arrivarono in quel periodo, tra cui Brian Laudrup e Paul Gascoigne (entrambi al termine di esperienze con rendimento alterno in Italia), e Smith guidò la squadra anche alla conquista dei campionati 1995, 1996 e 1997, per un personale di sei titoli consecutivi, che significarono, sommati ai tre di Souness, nove per il club e record del Celtic eguagliato. La stagione successiva, l’ultima di Smith alla guida della squadra, vide il tecnico mancare il suo settimo titolo consecutivo e il decimo dei Rangers. Nel giugno 1998 Smith firmò per l’Everton e, al pari suo, anche diversi giocatori lasciarono il club, tra cui Laudrup, McCoist e Gough.
[modifica] Advocaat, il Piccolo Generale (1998-2001)
L’olandese Dick Advocaat, soprannominato ‘’Il Piccolo Generale’’, fu chiamato per sostituire Walter Smith nel 1998. Advocaat, proveniente dal PSV, fu il primo allenatore non scozzese a guidare la squadra. Il suo ingaggio fu visto come l’intenzione, da parte dei vertici societari, di competere con i club europei di alto profilo. Già da tempo, infatti, David Murray sosteneva che i Rangers non dovevano essere valutati tanto per i successi domestici, quanto per le prestazioni in campo europeo, specialmente nella remunerativa Champions’ League. Tuttavia, nonostante le cifre investite nella squadra, l’affermazione a livello continentale non arrivò e, quando Advocaat lasciò il club, la sua eredità consisté in un passivo di bilancio che menomò finanziariamente i Rangers per alcuni anni: in effetti, il budget messo a disposizione del tecnico olandese fu ingente, se messo a confronto con campagne acquisti precedenti e successive. 36 milioni di sterline (55 milioni di euro) furono impiegati per l’acquisto dei compatrioti Numan e van Bronckhorst, acquisti tutto sommato riusciti, anche se parzialmente vanificati da altri come quello di Andrej Kančelskis, che non rese secondo le aspettative.
Se in campo nazionale Advocaat rispettò le previsioni vincendo il sesto treble per il club nel 1999 e il double campionato / Coppa di Scozia nel 2000, in campo europeo i successi continuarono a non arrivare. Nella Coppa UEFA 1998/99 non riuscì a superare gli ottavi di finale, perdendo contro il Parma; sconfitta riscattata l'anno seguente nel terzo turno preliminare di Champions’ League quando i Rangers si qualificarono alla fase a gironi proprio a spese degli emiliani. Nel girone però l'undici di Glasgow arrivò solo terzo venendo ripescato in Coppa UEFA da cui però uscì subito, sconfitta dal Borussia Dortmund. Nonostante gli arrivi di altri giocatori di spicco, come il norvegese Flo e l’olandese Ronald Koeman l'allenatore olandese non riuscì mai ad arrivare oltre gli ottavi di finale delle competizioni europee cui partecipò in quel periodo. In aggiunta a ciò, i metodi di Advocaat, causa di tensioni e divisioni nello spogliatoio, portarono molti giocatori a chiedere di lasciare la società. Dopo una stagione, la 2000/01, priva di risultati e con il Celtic autore del treble, Advocaat decise di lasciare le funzioni da tecnico per mantenere quelle direttive in ambito societario, che tenne per altri 11 mesi fino alle sue definitive dimissioni nel 2002.
Il triennio di Advocaat a Glasgow fu contraddittorio. Mentre da un lato operazioni come la costruzione di Murray Park, un centro di allenamento moderno costato 14 milioni di sterline, necessario per la preparazione dei calciatori in vista degli incontri di alto livello e per la formazione di giovani talenti nati in casa, fu vista come un progetto estremamente funzionale agli obiettivi del club, dall’altro l’esasperato professionismo di stampo continentale del tecnico olandese, non pienamente assimilato dall’ambiente circostante, fu visto come fonte di contrasto. A prescindere dalle cause della non completa riuscita del suo progetto, il rosso di bilancio lasciato da Advocaat impedì di fatto ai Rangers per diverse stagioni di condurre un mercato in linea con le loro ambizioni europee.
[modifica] Alex McLeish e le nozze d’oro con il titolo (2001-2006)
Quando Alex McLeish assunse la guida del club nel dicembre del 2001, ben pochi invidiarono la sua posizione, dovendosi egli trovare a guidare la pesante eredità tecnico-finanziaria lasciata da Advocaat, che in pratica si traduceva nell’impossibilità di effettuare un mercato in linea con i propri programmi e nel dover tirare fuori il meglio dei giocatori ricevuti in dote dalla precedente gestione. Quando McLeish si presentò a sorpresa alla conferenza stampa dell’11 dicembre 2001 nelle vesti di manager a fianco di Advocaat la reazione dei tifosi fu tiepida[6], in quanto videro in ciò il ridimensionamento delle ambizioni del club, a dispetto della buona reputazione che McLeish si era fatto allenando con buoni risultati squadre non di primo piano come gli Hibernians o il Motherwell.
Neppure mancò chi, riferendosi all’esperienza di McLeish come secondo di Alex Ferguson sulla panchina dell’Aberdeen, si chiese se un personaggio così poco legato alle sorti dei Rangers sarebbe stato in grado di gestire la contesa contro i ringalluzziti avversari del Celtic. Il giovane tecnico ebbe modo di far ricredere chi dubitava di lui: nel 2002 vinse subito la Coppa di Scozia, per giunta battendo 3-2 il Celtic con un goal del danese Løvenkrands proprio allo scadere[7].
Tale successo restituì ottimismo ai tifosi, che finalmente rividero una squadra capace di contrastare il ritorno alla ribalta del Celtic guidato da Martin O’Neill. L’anno successivo, il 2003, sembrò confermare le attese dei sostenitori, visto che i Rangers vinsero a marzo un’altra delle innumerevoli finali contro il Celtic, quella di Coppa di Lega, per 2-1[8], realizzarono il double a maggio vincendo il titolo all’ultima giornata di campionato in un finale drammatico, che vide il Celtic soccombere solo per una peggiore differenza-reti (+72 contro +73 dei Rangers)[9]; infine, una settimana più tardi, completarono il loro settimo treble battendo in finale di Coppa di Scozia il Dundee per 1-0[10]. Il treble coincise anche con il 50° titolo di campione di Scozia, che fece dei Rangers il primo club europeo a tagliare tale prestigioso traguardo.
Tuttavia, gli effetti del dissesto economico lasciato da Advocaat iniziarono a farsi sentire: il calo di risorse finanziarie impose pesanti tagli alle spese, che si concretizzò nella cessione di giocatori anche di successo ma costosi come Lorenzo Amoruso, il nazionale Neil McCann, e nella necessità di rimpiazzarli con giovani di talento ma di basso costo o a parametro zero. E in effetti, nel 2003/04, la squadra rimaneggiata in tal senso riuscì a prendere la testa del campionato e a qualificarsi per la Champions’ League, ma la cessione in corso d’opera del capitano Barry Ferguson provocò una grave flessione nella squadra e il mancato successo in tutte le competizioni. Tra gli acquisti a basso costo della successiva stagione 2004/05 vi fu il serbo Dragan Mladenović, pagato solo 1 milione di sterline e utilizzato pochissimo per via degli infortuni. La sconfitta contro il Celtic in campionato e l’esclusione dall'Europa fecero pensare che McLeish avesse i giorni contati alla guida della squadra, ma alcuni degli altri acquisti dell’estate precedente, segnatamente il croato Pršo e il francese Boumsong iniziarono, una volta ambientati, a fornire un rendimento eccellente. Sfortunatamente per McLeish, la società aveva deciso di cedere il francese al Newcastle dopo soli 6 mesi al club, ma con i soldi della vendita (8 milioni di sterline) i Rangers acquistarono Thomas Buffel e richiamarono a casa l’ex capitano Barry Ferguson. Arrivarono così la Coppa di Lega a marzo, vinta battendo il Motherwell per 5-1 in finale [11] e, alquanto inaspettatamente, il 51° - e per adesso ultimo - titolo di campione di Scozia, vinto ancora una volta dopo un testa-a-testa contro il Celtic risolto solo all’ultimo minuto dell’ultima giornata.
L’ultima stagione di McLeish cominciò male, con una rapida eliminazione dalla coppa di Lega a opera, ancora una volta, del Celtic. Nonostante le dichiarazioni di David Murray, che assicurò fiducia a tempo indeterminato al tecnico[12], molti ritennero che la fiducia fosse motivata dal fatto che il presidente del club non poteva ancora ingaggiare il francese Paul Le Guen, che era il vero obiettivo della società. La dichiarazione di fiducia ebbe un benefico effetto sulla squadra, che si riprese, ma ebbe un calo in primavera, perdendo quasi la metà delle rimanenti partite di campionato. Alla fine della stagione, conclusasi senza vittorie, McLeish rassegnò le dimissioni, peraltro già annunciate a febbraio[13].
È tuttora dibattuto il ruolo di McLeish come allenatore dei Rangers: pur non assicurando continuità di successi al club, avendo alternato stagioni ottime a fallimentari, purtuttavia vinse sette titoli (un treble e due double) nei suoi sei anni di guida. I suoi critici lo accusano di aver portato a Glasgow alcuni tra i peggiori giocatori stranieri della storia del club. I suoi difensori, altresì, sostengono che, visto il budget estremamente limitato e la forzata cessione dei migliori giocatori, McLeish ha ottenuto ottimi risultati in rapporto ad allenatori del passato che ebbero squadre più forti e vinsero, in proporzione, di meno quando non, addirittura, nulla. Rimane comunque agli archivi il primato di 50 titoli nazionali, conseguito proprio da McLeish.
[modifica] Il fallimento Le Guen (2006-2007)
L’esperienza del francese Paul Le Guen alla guida dei Rangers è, a tutt’oggi, notevole soprattutto per la sua estrema brevità: solo sei mesi, dal luglio 2006 al gennaio 2007. Appena arrivato, il tecnico, già allenatore del Lione pluricampione di Francia, forte di un budget garantito da un nuovo sponsor del club, diede avvio a una faraonica campagna acquisti con l’ingaggio del sudafricano Dean Furman dal Chelsea, dei francesi William Stanger (poi lasciato libero a febbraio 2007 dal club) e Antoine Ponroy dal Rennes, il ceco Libor Sionko e lo svedese Karl Svensson, mentre lasciò libero il beniamino di Ibrox Alex Rae di trasferirsi al Dundee, dove è attualmente giocatore-allenatore.
Una prima amichevole contro i campioni nordirlandesi del Linfield per 2-0 il 6 luglio 2006 a Belfast fece ben sperare, anche se le prime avvisaglie di una stagione non facile giunsero durante una tournée in Sudafrica poco dopo, quando i Rangers furono sconfitti dai campioni sudafricani del Mamelodi Sundowns. Dopo due vittorie iniziali in campionato, il primo match impegnativo per i Rangers, contro il Dundee Utd., vide la squadra pareggiare per 2-2, per giunta costretta a inseguire dallo 0-2[14]. A novembre la squadra era già terza a 15 punti dal Celtic capolista. A dispetto dei buoni risultati della Coppa UEFA, in cui i Rangers hanno raggiunto gli ottavi di finale, e dopo numerosi problemi con lo spogliatoio, altri arrivi, cessioni e giocatori ceduti in prestito, il 4 gennaio 2007 Le Guen ha rassegnato le dimissioni da tecnico senza essere mai riuscito a far fare alla squadra un decisivo salto di qualità[15].
[modifica] Walter Smith 2, il presente (2007-)
Dopo l’abbandono di Le Guen la stampa trovò «comprensibile» che la nuova struttura societaria prevedesse il ritorno di Walter Smith come allenatore e Ally McCoist come suo vice[16]. Tuttavia, essendo Smith in quel momento l’allenatore della nazionale scozzese, la Federazione sulle prime rifiutò di lasciarlo libero e, una volta che lo stesso Smith si dimise, annunciò azioni legali contro di lui per inadempienza contrattuale[17]. Comunque, il 10 gennaio 2007, la coppia Smith / McCoist è stata ingaggiata dal club.
Attualmente i Rangers sono secondi, staccati di gran lunga dal Celtic, anche se Smith può vantare al suo attivo la vittoria in casa dei rivali per 1-0, ottenuta l’11 marzo 2007. Si tratta a tutt’oggi del derby più recente giocato dalle due squadre.
[modifica] Colori sociali e simbolo
La prima tenuta da gara dei Rangers è sempre stata storicamente blu con inserti bianchi. Il blu richiama la tonalità della bandiera nazionale scozzese e gli inserti bianchi, in genere a seconda dello sponsor tecnico della squadra, sono comparsi sulle maniche, sui bordi o anche sul colletto. Attualmente sono sulle spalle, e le maniche sono bordate di rosso. I calzoncini sono bianchi e i calzettoni sono grigio cenere scuro.
La seconda tenuta, in genere usata per le trasferte domestiche, prevede una maglia divisa in due sezioni, bianca e rossa, divise in diagonale. Il rosso riprende il colore dell’animale raffigurato nel crest del club. I calzoncini sono rossi e i calzettoni sono bianchi.
La terza tenuta, destinata alle trasferte europee, ha le maniche dello stesso colore grigio-cenere dei calzini della prima uniforme. Il corpo della maglia è di color celeste spento, così come il colore dei calzettoni. I pantaloncini hanno invece lo stesso colore delle maniche.
L’animale mitologico rappresentato nel crest dei Rangers è un leone - la cui forma può richiamare anche un drago - che emette una lingua di fuoco. Tale leone richiama l’analogo animale raffigurato sul logo della Scottish FA. L’animale è di colore rosso e campeggia su uno sfondo circolare pieno, che rappresenta un pallone da calcio. Il colore del fondo è lo stesso blu della bandiera scozzese. Due cerchi concentrici circondano il pallone. Tra i due cerchi più esterni campeggia la scritta “RANGERS FOOTBALL CLUB” e, tra i due interni, in basso sotto il pallone, il motto READY (Pronti).
[modifica] Stadio
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Per approfondire, vedi la voce Stadio Ibrox. |
Dal 1899 la sede delle partite casalinghe dei Rangers è Ibrox, stadio situato nell’omonimo quartiere di Glasgow a sud del fiume Clyde. In precedenza, dal 1872 al 1899, la squadra aveva adottato diverse sedi, tutte provvisorie. Solo quando il club si diede una struttura societaria definita e una solida situazione finanziaria prese in esame il progetto di costruire uno stadio proprio. Il disegno originale dello stadio è dell’architetto scozzese Archibald Leitch, il cui tratto si è cercato di rispettare nel corso delle successive ristrutturazioni, specialmente per quanto riguarda le decorazioni.
Ibrox fu teatro, come molti altri stadi del Regno Unito, di gravi incidenti (nel 1902 e nel 1971) dovuti alla struttura portante inadeguata, all’errato dimensionamento degli accessi e al sovraccarico delle tribune. Oggi, l’impianto è stato completamente ristrutturato ed è uno dei più sicuri d’Europa, in grado di ospitare incontri internazionali e giudicato dall’UEFA meritevole di cinque stelle. Può ospitare 51.000 spettatori, tutti seduti.
Occasionalmente lo stadio ha ospitato anche partite della nazionale, soprattutto in passato, durante il Torneo Interbritannico, anche se oggigiorno la sede naturale degli incontri della selezione scozzese è Hampden Park, anch’esso a Glasgow.
[modifica] Rosa 2006-2007
[modifica] Prima squadra
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[modifica] Staff tecnico
- Allenatore:
Walter Smith
- Allenatore 2ª:
Ally McCoist
- Preparatore:
Kenny McDowall
- All. riserve:
Ian Durrant
- All. giov.:
Billy Kirkwood
- All. port.:
Billy Thompson
- All. ragazzi:
Alan Kernaghan
- Fisioterapista:
Davie Henderson
[modifica] Tifosi
Benché originariamente i sostenitori dei Rangers fossero in stragrande maggioranza di religione protestante e politicamente lealista nei confronti della Corona d’Inghilterra, oggi il tifo per la squadra è variegato e prescinde da appartenenze etniche, culturali o religiose. Per lungo tempo, tuttavia, la rivalità cittadina con il Celtic fu alimentata proprio da motivazioni religiose e politiche (il Celtic fu fondato da cattolici irlandesi e in gran parte sostenuto da indipendentisti[18]). In ragione di ciò i dissapori tra le due tifoserie, polarizzate su opposte e talora confliggenti visioni, furono spesso causa di tensioni e incidenti spesso seri. Oggi entrambi i club sono consci del rischio di faziosità di frange del proprio tifo e hanno posto in essere misure attive per combattere il pregiudizio razziale, religioso e politico sugli spalti.
Come detto, il venir meno da parte di Graeme Souness della regola non scritta di ingaggiare cattolici nei Rangers provocò critiche e tensioni in entrambe le tifoserie cittadine. Con il tempo, tutavia, anche grazie al successivo arrivo di calciatori provenienti da Paesi di tradizione cattolica dell’Europa meridionale - Spagna e Italia in particolar modo - molte delle proteste persero peso e significato. Comunque, è del 9 giugno 2006 un comunicato ufficiale del club, in cui esso annuncia il suo impegno di uniformarsi alle tre direttive UEFA contro il razzismo e ogni forma di discriminazione, sia nei confronti dei giocatori che nei confronti dei tifosi: il fissaggio di obiettivi certi nella lotta al razzismo e agli atteggiamenti faziosi dei propri sostenitori; il monitoraggio e controllo, con relativa pubblica diffusione dei risultati, di eventuali fenomeni discriminatori posti in essere durante gli incontri calcistici; la pubblica diffusione, prima di ogni incontro ufficiale, dell’avviso che ogni coro razzista od offensivo è severamente proibito[19].
I giocatori dei Rangers vengono soprannominati Teddy Bears (orsacchiotti) per assonanza con Gers (diminutivo di Rangers). I tifosi sono invece chiamati Blue Noses (nasi blu) dal colore delle maglie della squadra.
[modifica] Giocatori famosi
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[modifica] In rosa
[modifica] Allenatori
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[modifica] Palmarès
- Campionati scozzesi: 51 (1890/91; 1898/99; 1899/1900; 1900/01; 1901/02; 1910/11; 1911/12; 1912/13; 1917/18; 1919/20; 1920/21; 1922/23; 1923/24; 1924/25; 1926/27: 1927/28; 1928/29; 1929/30; 1930/31; 1932/33; 1933/34; 1934/35; 1936/37; 1938/39; 1946/47; 1948/49; 1949/50; 1952/53; 1955/56; 1956/57; 1958/59; 1960/61; 1962/63; 1963/64; 1974/75; 1975/76; 1977/78; 1986/87; 1988/89; 1989/90; 1990/91; 1991/92; 1992/93; 1993/94; 1994/95; 1995/96; 1996/97; 1998/99; 1999/2000; 2002/03; 2004/05).
- Coppe di Scozia: 31 (1893/94; 1896/97; 1897/98; 1902/03; 1927/28; 1929/30; 1931/32; 1933/34; 1934/35; 1935/36; 1947/48; 1948/49; 1949/50; 1952/53; 1959/60; 1961/62; 1962/63; 1963/64; 1965/66; 1972/73; 1975/76; 1977/78; 1978/79; 1980/81; 1991/92; 1992/93; 1995/96; 1998/99; 1999/2000; 2001/02; 2002/03).
- Coppe di Lega: 24 (1946/47; 1948/49; 1960/61; 1961/62; 1963/64; 1964/65; 1970/71; 1975/76; 1977/78; 1978/79; 1981/82; 1983/84; 1984/85; 1986/87; 1987/88; 1988/89; 1990/91; 1992/93; 1993/94; 1996/97; 1998/99; 2001/02; 2002/03; 2004/05).
- Coppa delle Coppe: 1 (1971/72).
[modifica] Legenda
- Stagioni del treble
- Stagioni del double campionato / Coppa di Scozia
- Stagioni del double campionato / Coppa di Lega
- Stagioni del double Coppa di Scozia / Coppa di Lega
[modifica] Record
[modifica] Squadra
- Vittoria con il massimo scarto: Rangers - Possilpark, Coppa di Scozia, 1877/78
- Vittoria di campionato con il massimo scarto: Rangers - Hibernian 10-0, campionato 1898/99
- Sconfitta con il massimo scarto: Rangers - Airdrieonians, Coppa di Scozia 1886/87
- Sconfitta di campionato con il massimo scarto: Rangers - Dumbarton 0-6, campionato 1891/92
- Massima affluenza di pubblico: Rangers - Celtic, campionato 1938/39 (118.567 spettatori)
[modifica] Individuali
- Maggior numero di presenze: John Greig (755 dal 1960 al 1978)
- Maggior numero di presenze in campionato: Sandy Archibald (513, dal 1917 al 1934)
- Maggior numero di presenze in Coppa di Scozia: Alec Smith (74)
- Maggior numero di presenze in Coppa di Lega: John Greig (121)
- Maggior numero di presenze nelle coppe europee: John Greigh (64)
- Miglior marcatore: Ally McCoist (355 goal dal 1983 al 1988)
- Miglior marcatore stagionale di campionato: Sam English (44 goal nella stagione 1931/32)
- Miglior marcatore in campionato: Ally McCoist (251 goal dal 1983 al 1988)
- Miglior marcatore in Coppa di Scozia: Jimmy Fleming (44)
- Miglior marcatore in Coppa di Lega: Ally McCoist (54)
- Miglior marcatore nelle coppe europee: Ally McCoist (21)
- Record di inviolabilità della porta: Chris Woods (1196 minuti nella stagione 1986/87, record del Regno Unito)
- Record di presenze in nazionale: Frank de Boer (112 incontri per la nazionale olandese)
- Cifra più alta incassata da una cessione: 8.500.000 sterline dall’Arsenal per Giovanni van Bronckhorst (2001)
- Cifra più alta pagata per un acquisto: 12.500.000 sterline al Chelsea per Tore André Flo (2000)
[modifica] Varî
- I Rangers detengono il record mondiale di campionati nazionali vinti (51 a tutto il 2007)[20].
- Essi detengono altresì il primato mondiale di treble campionato / Coppa Nazionale / Coppa di Lega (7 a tutto il 2007)[21].
- Nel 2000 furono il primo club al mondo a raggiungere il traguardo del 100° torneo ufficiale vinto (all’epoca 49 titoli nazionali, 29 Coppe di Scozia, 21 Coppe di Lega e 1 Coppa delle Coppe[22].
- A tutto il 2007 i Rangers sono il club britannico con il maggior numero di stagioni giocate nelle coppe europee, 46.
[modifica] Note
- ↑ Il termine fu coniato da un quotidiano di Glasgow che, descrivendo l’incontro, scrisse che «i giocatori di entrambe le squadre andavano così d’accordo da far pensare si trattasse di amici di lunga e provata fede» (got on so well that you would believe that they were old firm friends). L’espressione, di fatto intraducibile in italiano, è in realtà un gioco di parole, perché firm come aggettivo vuol dire solido, fermo, quindi old firm friends significa amici fedeli, di lunga data; al contempo, tuttavia, come sostantivo, firm significa ditta, e old firm - o Auld Firm, nella vecchia grafìa inglese - può essere letta anche come vecchia ditta.
- ↑ All’11 marzo 2007 sono 374 i derby tra Rangers e Celtic, con 148 vitorie a 134 per i Rangers e 92 pareggi (fonte: (EN) Sito ufficiale del Rangers F.C.)
- ↑ (EN) «Rangers triumph in Europe 1972», da BBC - Sport Scotland.
- ↑ Il 2 gennaio 1971 il Celtic segnò il goal dell’1-0 sui Rangers all’89’, e molti tifosi casalinghi lasciarono delusi lo stadio. Negli ultimi secondi di recupero, però, i Rangers pareggiarono. Molti tifosi in uscita dalla scalinata n° 13 si fermarono e questo causò un improvviso assembramento, che si ripercosse a catena fino sugli spalti. Numerose persone furono schiacciate dalla folla: tra esse, 66 persero la vita e più di 200 rimasero feriti. I rapporti di polizia riferirono che in certi punti della scalinata vi furono cataste di corpi umani alte quasi due metri. Un’ipotesi, poi smentita ufficialmente ma sopravvissuta a lungo come leggenda, vuole che il disastro fosse stato causato dai tifosi che tornarono indietro quando sentirono il boato dei tifosi dei Rangers al momento del pareggio.
- ↑ John Mullen. Espulsione di Souness, 9 agosto 1986, da JohnMullen.co.uk.
- ↑ (EN) «Rangers unveil McLeish», da BBC Sport, 11 dicembre 2001.
- ↑ (EN) «Rangers win Old Firm final», da BBC Sport, 4 maggio 2002.
- ↑ (EN) «Rangers retain CIS Cup», da BBC Sport, 16 marzo 2003.
- ↑ (EN) «Rangers crowned SPL champions», da BBC Sport, 26 maggio 2003.
- ↑ (EN) «Rangers complete Treble», da BBC Sport, 31 maggio 2003.
- ↑ (EN) «Rangers 5-1 Motherwell», da BBC Sport, 20 marzo 2005.
- ↑ (EN) «McLeish receives Murray’s backing», da BBC Sport, 8 dicembre 2005.
- ↑ (EN) «McLeish to leave Rangers in May», da BBC Sport, 9 febbraio 2006.
- ↑ (EN) «Rangers 2-2 Dundee Utd», da BBC Sport, 5 agosto 2006.
- ↑ (EN) «Le Guen and Rangers part company», da BBC Sport, 4 gennaio 2007
- ↑ (EN) «Rangers’ Smith approach revealed», da BBC Sport, 7 gennaio 2007.
- ↑ (EN) «SFA reject Rangers’ Smith move», da BBC Sport, 8 gennaio 2007.
- ↑ (EN) «A rivalry tied up in religion», BBC, 26 agosto 2006.
- ↑ (EN) Joint Supporter/Club Statement, dal sito Rangers.co.uk.
- ↑ Karel Stokkermans. Trivia on Winning Domestic Championships, da rsssf.com, 23 novembre 2006.
- ↑ Karel Stokkermans. Domestic Trebles, da rsssf.com, 23 novembre 2006.
- ↑ Alan Brown. Glasgow Rangers - 100 Trophies, da rsssf.com, 21 ottobre 2001.
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Sito ufficiale
- (EN) Sito della Scottish Premier League
- (EN) Fansite
- (EN) Selezionatore di squadra
- (EN) Portale dei Rangers di BBC Sport
- (EN) Glasgow Pagina dei Rangers FC
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