Cividale del Friuli
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 135 m s.l.m. | ||
Superficie: | 50 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 227 ab./km² | ||
Frazioni: | Rualis, Grupignano, Rubignacco, Gagliano, Purgessimo, Sanguarzo, Spessa, Carraria, Fornalis, San Giorgio | ||
Comuni contigui: | Corno di Rosazzo, Moimacco, Premariacco, Prepotto, San Pietro al Natisone, Torreano | ||
CAP: | 33043 | ||
Pref. tel: | 0432 | ||
Codice ISTAT: | 030026 | ||
Codice catasto: | C758 | ||
Nome abitanti: | cividalesi | ||
Santo patrono: | San Donato | ||
Giorno festivo: | 21 agosto | ||
Sito istituzionale | |||
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Cividale del Friuli (Cividât in friulano, Čedad in sloveno) è un comune di 11.355 abitanti della provincia di Udine.
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Indice |
[modifica] Storia
È la romana Forum Julii, da cui derivò il nome Friuli. In prossimità della città sono state trovate stazioni preistoriche del Paleolitico e del Neolitico, mentre abbondanti sono le testimonianze dell'Età del Ferro e della cultura paleoveneta, su cui successivamente si sviluppò quella celtica a partire dal IV secolo a.C.
Fondata Aquileia, sconfitti i Galli Carni nel 50 a.C., grazie all'iniziativa di Giulio Cesare, i Romani vi crearono un municipio appartenente alla tribù Scaptia; successivamente divenne colonia. Le mura romane sono alla base delle mura veneziane tutt'ora presenti.
Nel V secolo d.C., dopo la distruzione di Zuglio da parte degli Avari e di Aquileia da parte degli Unni, Cividale divenne sede vescovile e caput Venetiae. Arrivati i Longobardi nel VII secolo, fu la capitale del primo ducato longobardo d'Italia con duca Gisulfo, nipote di Alboino. Distrutta dagli Avari (610), rimase un centro importante e risorse con il nome di Civitas Forumiuliana, per diventare il centro militare e politico delle Venezie. Nel 737, durante il regno di Liutprando, vi giunse Callisto Patriarca di Aquileia per sfuggire alle incursioni bizantine. Qui si era rifugiato anche il vescovo di Zuglio, che fu di conseguenza allontanato. La sede del Patriarcato di Aquileia vi rimase anche dopo la cacciata del Longobardi. Nel 769 vi si tenne il concilio che riconfermò l'indissolubilità del matrimonio.
Sotto i Franchi fu ducato e poi marca. Il duca del Friuli Berengario I divenne re d'Italia (888-924) e nel 915 anche imperatore. A partire dal IX secolo prese il nome di Civitas Austriae, da cui deriva il nome attuale. Nel 1077 il Patriarca ricevette l'investitura imperiale.
A partire al XII secolo fu libero comune e centro di un importante mercato; da allora fu il massimo centro politico e commerciale di tutto il Friuli, tanto da ottenere dall'imperatore Carlo IV l'apertura dell'Università nel 1353. Nel 1238 i Patriarchi si trasferirono ad Udine e perciò vi furono rivalità e lotte con questa città. Nel 1419, durante la guerra con Venezia, per scacciare gli Ungari di re Sigismondo che l'assediavano, Cividale si arrese a Venezia. Nel secolo XVI fu contesa tra l'Impero e Venezia; nel luglio del 1509 fu assediata dalle truppe imperiali del duca di Brunswick, ma i cividalesi, dopo epica lotta, riuscirono a rompere l'assedio costringendo alla fuga l'esercito tedesco. Al termine della guerra rimase sotto la dominazione veneziana.
Con la pace di Worms (1530) perdette il castello di Tolmino sull'Isonzo e le miniere di mercurio d'Idria. Nei secoli successivi dovette subire parecchie incursoni dei Turchi. Durante il periodo veneziano fu un notevole centro di studi. Nel 1797 con il trattato di Campoformio tra Napoleone e l'Austria Cividale passò all'impero asburgico, al quale, dopo il breve periodo in cui fece parte del napoleonico Regno d'Italia, fu confermato dal Congresso di Vienna (1815). Fra il 1848 ed il 1866 vi fu la presenza di un vivace movimento risorgimentale; nel 1866, dopo la Terza Guerra d'Indipendenza, fu annesso al Regno d'Italia con il Veneto ed il Friuli. Durante la Prima Guerra Mondiale fu sede, per un breve periodo, del comando della II armata e rimase anche danneggiato da bombardamenti aerei. Fu occupato dagli austriaci in seguito alla disfatta di Caporetto.
Cividale è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stato insignito della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Luoghi d'interesse
Numerose testimonianze artistiche confermano l'importanza storica della città: l'Ipogeo celtico, ambiente ricco di fascino e di mistero; l'Oratorio di S.Maria in Valle (Tempietto Longobardo), straordinario compendio di architettura e scultura altomedievale; il Duomo (XV - XVI secolo), con all'interno la Pala d'argento di Pellegrino II, capolavoro dell'oreficeria medioevale italiana e due tele di Palma il Giovane; il Palazzo comunale (XIV - XV secolo); il palazzo dei Provveditori veneti (XVI secolo), il cui progetto è attribuito al Palladio. Inoltre si possono visitare il Museo Archeologico Nazionale che conserva, in particolar modo, reperti archeologici di età longobarda e importanti codici medioevali; il Museo Cristiano che ospita il Battistero di Callisto (VIII secolo) e l'Ara di Rachtis (VIII secolo). Infine bisogna ricordare il Ponte del Diavolo con la suggestiva vista sul Natisone, che la leggenda vuole costruito dal diavolo in cambio dell'anima del primo passante.
[modifica] Cultura
[modifica] Manifestazioni
- Messa dello Spadone (6 gennaio), particolare rito religioso e corteo in costumi d'epoca con la rievocazione storica dell'entrata a Cividale del Patriarca Marquardo von Randeck (1366.)
- Mittelfest (luglio), importante appuntamento internazionale di spettacolo dell'area mitteleuropea.
- Palio di San Donato (agosto), rievocazione storica in costumi medioevali con botteghe artigiane, giochi, gare di corsa pedestre e di tiro con l'arco nell'atmosfera medioevale di Cividale.
- Fiera di San Martino (novembre), mercatini e bancarelle nelle vie e piazze del centro storico.
[modifica] Personalità
Vi nacquero:
- Roberto Chiacig
- Paolo Diacono
- Antonio Foraboschi
- Adelaide Ristori
- Vittorio Podrecca