Castions di Strada
Da Wikipedia.
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | m s.l.m. | ||
Superficie: | 32 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 116 ab./km² | ||
Frazioni: | Morsano di Strada | ||
Comuni contigui: | Bicinicco, Carlino, Gonars, Mortegliano, Muzzana del Turgnano, Pocenia, Porpetto, San Giorgio di Nogaro, Talmassons | ||
CAP: | 33050 | ||
Pref. tel: | 0432 | ||
Codice ISTAT: | 030020 | ||
Codice catasto: | C327 | ||
Nome abitanti: | castionesi | ||
Sito istituzionale | |||
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Castions di Strada (Cjasteons di Strade in friulano) è un comune di 3.725 abitanti della provincia di Udine.
Indice |
[modifica] Storia
Fin dalla più remota antichità Castions di Strada ha acquisito importanza grazie alla posizione favorevole sia per gli insediamenti abitativi sia dal punto di vista strategico e difensivo. Infatti qui sorgeva un "cjastelir", piccola altura situata nella zona sud est del paese, che fungeva da fortificazione e da vedetta. Ancora più a sud si trovava uno stagno, ora interrato, a cui giungevano, risalendo il Zellina, imbarcazioni provenienti dalla lontana laguna.
Numerosi reperti dell'età del bronzo attestano che in questa zona risiedeva un consistente nucleo abitato, che praticava la caccia e la pesca e conduceva un'esistenza laboriosa. Non stupisce perciò che quando i Romani inviarono una spedizione militare contro i barbari Gallo-Carni, prendessero come base di riferimento questo nucleo già così ben articolato e che successivamente costituissero intorno al castelliere e al porticciolo un "castrum", diventato poi una colonia di popolamento. Dovette prendere forma allora un primo assetto urbanistico abitativo del paese, mentre nelle zone più decentrate nascevano le aziende agricole circondate dai campi coltivati. L'importanza dell'insediamento è confermata dal tracciato della Stradalta costruita dai Romani: era la via Postumia, che metteva in comunicazione vari centri del nord Italia. Partiva da Genova, arrivava fino a Codroipo e da qui, seguendo la linea delle risorgive costellata di fortificazioni, raggiungeva infine Aquileia. Una di queste fortificazioni era "Castellorum", diminutivo di Castellum, da cui il toponimo Castions.
Quella che attualmente viene chiamata Stradalta è invece la Napoleonica, fatta sistemare da Napoleone ma risalente ad una precedente pista barbarica. In età medioevale era percorsa da eserciti e da carovane di pellegrini che si dirigevano verso i grandi centri devozionali: lungo queste vie sorgevano luoghi di ricovero e di culto.
Le più antiche testimonianze di tale uso sono le chiese di San Pellegrino a Morsano e di Santa Maria a Castions. La prima, risalente al X sec., aveva annesso un ospizio per i pellegrini: di essa rimane solo la Pala di San Pellegrino, custodita nella parrocchiale di Morsano, la seconda risale al IX secolo ma anch'essa fu più volte ricostruita e l'attuale edificio risale al 1500.
La chiesa più antica del paese è quella di San Martino: si trova un pò fuori dal centro abitato ed ha subito numerosi rimaneggiamenti. Intorno ad essa pare sorgesse il quartiere longobardo nell'epoca in cui Castions fu presidio militare di quel popolo. Castions conobbe poi successive incursioni di Visigoti, Unni, Ostrogoti e Ungheri finché, nel 967, in seguito ad una donazione del vescovo Liutprando, entrò a far parte dei possedimenti della chiesa aquileiese, legata da un tacito rapporto di fedeltà alla Serenissima Repubblica di Venezia. In età patriarcale si formò il Comune di Castions.
Verso la fine del 1400 Castions fa parte di un sistema difensivo contro le invasioni turche; nel 1500 vede un'invasione tedesca; nel 1700 quella francese. Nel 1800 il Comune passa sotto il dominio austriaco finché, nel 1866, viene annesso anch'esso al Regno d'Italia. La storia successiva riflette quella nazionale con le tragiche vicende delle due guerre mondiali.
Oggi Castions è un paese moderno, con edifici pubblici e privati dalle linee architettoniche aggiornate, ed è ricco di iniziative di tipo ricreativo, culturale e sportivo.
La frazione: Morsano di Strada
Anche Morsano di Strada fa risalire la propria origine all'epoca romana: il toponimo sembra derivare infatti dal nome Murcio, un centurione che avrebbe avuto nella località una proprietà fondiaria. A conferma dell'antichità del luogo nel 1862 sono state ritrovate nella zona tracce di una strada romana.
Le vicende storieche di Morsano scorrono parallele a quelle di Castions, da cui il piccolo comune è rimasto autonomo fino in età napoleonica, quando è stato inglobato nel centro maggiore.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Luoghi d'interesse
Chiesa di S. Martino La chiesa risale al Duecento, poi ricostruita nel 1535; l'edificio ha aula unica a pianta rettangolare ed abside semicircolare. La facciata è dominata dalla mole del campanile a pigna, sul quale si aprono quattro bifore romaniche. All'interno si notano le statue dei santi Martino ed Antonio Abate, una pala, una tela raffigurante S. Antonio da Padova ed una crocefisso ligneo.
Chiesa di S. Maria delle Grazie Fondata ai tempi del patriarca Paolino d'Aquileia, la chiesa di Santa Maria fu più volte distrutta e ricostruita, fino ad arrivare alla forma attuale, risalente alla prima metà del Cinquecento. Esterna all'abitato presenta in facciata un campanile a vela. L'interno è ad aula unica, rettangolare, con abside poligonale e sovrastata da volta a crociera; l'arco del coro è a sesto acuto. Sulle pareti si notano gli affreschi cinquecenteschi di Gaspare Negro raffiguranti le storie di S. Biagio e di Maria Maddalena.
Chiesa parrocchiale di S. Giuseppe Costruita intorno alla metà del Settecento, fu completata due secoli dopo. Si noti la facciata, estremamente movimentata da numerosi motivi architettonici e completata da cinque nicchie che ospitano le statue dei santi protettori; all'interno si ammirano opere barocche, moderne e contemporanee.
Chiesa parrocchiale di S. Maria Maddalena di Morsano L'attuale chiesa fu edificata ai primi dell'Ottocento nel luogo dove sorgeva una chiesa preesistente, dedicata a Santa Maria. Ulteriori lavori di ampliamento sono stati condotti nel 1950. Affianca la chiesa il campanile a pianta quadrata (1908). All'interno si notano splendide vetrate di Arrigo Poz, un fonte batesimale seicentesco in pietra con caldaia in rame, un ricco altare maggiore barocco e splendide decorazioni sul soffitto dell'aula e nell'abside.
Le Colonne e le Statue Uno dei simboli religiosi più conosciuti di Castions è la "colone", collocata nel crocevia principale del paese: sopra una colonna portata, secondo la leggenda, da Aquileia, si innalza una statua dell'Immacolata Concezione, sovrastata da un baldacchino metallico in stile barocco. A Morsano sorge la colonna di San Pellegrino, sulla quale il Santo è raffigurato nell'abito tipico dei pellegrini medievali.
Le Ancone L'Ancona della Madonna delle Grazie è situata nei pressi della parrocchiale: è stata restaurata nel 1985 e riporta raffigurazioni a mosaico rappresentanti il martirio di S. Biagio, S. Giuseppe, e Santi Ermacora e Fortunato e la Madonna di Pompei. Nel 1985 è stata restaurata una seconda ancona dedicata a S. Martino e gli affreschi, che avevano a soggetto S. Antonio Abate e S. Martino, furono sostituiti da mosaici.
[modifica] Ambiente
L'ambiente deve la sua origine alle lenti di argilla e sabbia che si alzano dalla bassa pianura; filtrate da queste sabbie le acque risorgono splendenti come cristalli formando numerosi e piccoli corsi d'acqua che dopo aver serpeggiato per alcuni chilometri si versano nella grande laguna friulana o concludono il loro viaggio infiltrandosi nei prati umidi.
La presenza e il risorgere di tanta acqua raffredda la temperatura di questi luoghi, favorendo la permanenza di una flora e di ambienti geologicamente più antichi; anche dopo le bonifiche delle zone ai margini del torrente Cormor, i prati umidi conservano la presenza di una flora particolare, come l'Armeria Helodes, del Giunco Nero o la Pinguicola Alpina, piccola pianta di torbiera, bella e rara, relitto glaciale. Non di rado gli uccelli acquatici trovano qui una ricca varietà di piante.
[modifica] Cultura
[modifica] Associazioni
Corpo Bandistico Comunale "G. Rossini" Il Corpo Bandistico Comunale "G. Rossini" nasce attorno all’anno 1880. Nel 1882 viene segnalato dal Giornale di Udine, il 20 settembre, come partecipante alle celebrazioni della presa di Roma. Quindi nel 1889 è presente alla festa religiosa di S. Felice a Flambro. Nel 1895 si aggiudica il II° posto al concorso tenutosi a Udine nel giorno del genetliaco reale.
Con lo scoppio della 1° guerra mondiale, la Banda s scioglie. Rinasce nel 1923 come Banda cattolica destinata poi a sciogliersi di nuovo nel 1930 con l’avvento del fascismo, a causa di conflitti interni.
Con Luigi Garzoni di Adorgnano la Banda riprende i suoi concerti nel 1936, la sua attività è però discontinua e con lo scoppio della II° guerra mondiale, tace di nuovo. Dopo diversi tentativi di ricostituzione, nel marzo 1973 la Banda rinasce, è compostaquasi esclusivamente da ragazzi guidati dall’entusiasmo del Maestro Muccin Da allora la sua attività continua, alla sua guida si sono alternati i Maestri Gianfranco Del Fabbro, seguito da Francesco Di Bernardo e da Gino Commisso che l’ha seguita dal 1980 al 1998 quando è stato sostituito dal M° Dario Braidotti che l’ha diretta fino al 2000 quando la direzione è stata rilevata dal M° Mauro Vidoni. Numerosissimi sono i concerti che la Banda ha tenuto in Italia e all’estero suscitando ovunque consensi di pubblico e di critica. Il Corpo Bandistico Comunale “G. Rossini” è composto da circa 50 elementi, tutti di giovane età in grado di esibirsi in un vasto repertorio che va dalle marce per parata ai brani religiosi e patriottici, dalle colonne sonore di famosi films, musica leggera popolare e jazz, e fino a brani tratti dal repertorio classico.
Da alcuni anni la sezione dei tamburi imperiali che accompagnano sempre la Banda nelle sue esibizioni, è stato nominato dal Comune di Udine come tamburi ufficiali del Palio della Città.