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Tricesimo - Wikipedia

Tricesimo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Tricesimo
[[Image:|100px|]]
Stato: Italia
Regione: Friuli-Venezia Giulia
Provincia: Udine
Coordinate:
Latitudine: 46° 9′ 0′′ N
Longitudine: 13° 13′ 0′′ E
Mappa
Altitudine: 199 m s.l.m.
Superficie: 17 km²
Abitanti:
7.471 31-12-04
Densità: 430 ab./km²
Frazioni: Ara Grande, Ara Piccola, Felettano, Fraelacco, Leonacco, Braidamatta, Colgallo, Adorgnano 
Comuni contigui: Cassacco, Pagnacco, Reana del Rojale, Tarcento, Tavagnacco, Treppo Grande, Fagagna
CAP: 33019
Pref. tel: 0432
Codice ISTAT: 030127
Codice catasto: L421 
Nome abitanti: tricesimani 
Santo patrono: Madonna della Purificazione (detta comunemente Candelora) 
Giorno festivo: 2 febbraio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia


Tricesimo (Tresésin in friulano) è un comune di 7.304 abitanti della provincia di Udine.

Indice

[modifica] Geografia

È situata ai piedi delle prime colline moreniche, formate dall’antico ghiacciaio del Tagliamento, ed è posta 12 Km a Nord di Udine. Le frazioni di Tricesimo sono: Adorgnano. Braidamatta, Fraelacco, Laipacco. Felettano, Ara Grande, Ara Piccola, Leonacco, Luseriacco, Colgallo, Morena

[modifica] Storia

Il nome testimonia la sua origine romana: ad tricesimum lapidem significa alla trentesima pietra miliare dal porto di Aquileia; infatti il paese si trova sulla via che da Aquileia portava a Julium Carnicum, oggi Zuglio, e al Norico, via consolare chiamata Julia Augusta sulla quale due località ricordano le antiche stazioni (mansiones), segnate dai miliari: Terzo, a tre miglia romane da Aquileia, e Tricesimo,a trenta.

Ai margini del “Borgo di Sotto” (zona Sud del paese) c’è “via della Cortina Romana”, perché lì si sono trovate tracce dell’antico insediamento.

I vecchi del paese chiamavano il Colle di S.Pietro “colle della spia”, poiché si era perpetuato il ricordo di un antichissimo posto di segnalazione, che da Aquileia, Castello di Udine, Artegna, Sella di Bordano, Cesclans, permetteva di far giungere notizie da Aquileia a Zuglio in poco più di un’ora, attraverso fuochi di notte e fumate di giorno.

Il medioevo fu un periodo tormentato dal passaggio di orde barbariche attraverso il valico di Tarvisio, che non presenta difficoltà di superamento. Certamente passò anche per di qui l’invasione degli Unni e poi dei Longobardi.

A partire dal XIII sec. Tricesimo è sotto il Patriarcato di Aquileia, che l'amministra attracerso un Capitano (o Gastaldo) che presiede alla giustizia civile e penale. Ma è anche temporaneamente contesa tra Udine, i Conti di Gorizia, i conti di Prampero e di Martignacco. I feudi locali furono mantenuti dalla Repubblica di Venezia, che occupò il Friuli nel 1420, e in questo periodo si verificarono le due grosse invasioni turche del 1477 (ricordata da una lapide conservata nella sagrestia della Parrocchiale) e del 1799. Nel XIV secolo i benedettini avevano costruito un po' ovunque piccole chiese di campagna, alcune anche a Tricesimo, che ancora oggi spuntano dai campi di granoturco, come S. Pelagio, e su una collina S. Pietro; c'era una chiesetta benedettina anche ad Adorgnano, ma ai primi del '900 fu demolita per costruirne una più grande. Nel 1627 il paese fu infeudato ai Conti Valentinis, che lo tennero fino alla conquista napoleonica e da allora Tricesimo seguì le vicende del resto del Friuli.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti



[modifica] Luoghi di interesse

  • Il Castello medioevale fu costruito sulla cima di una collina morenica, prima del sec. XIII. Era protetto da torrioni circolari e torri di guardia.

Fu trasformato dai conti Valentinis, nel ‘700, in un’elegante villa. Attorno al castello giravano tre cinte di mura, che furono abbattute per ordine di Napoleone quando passò di qui diretto in Austria attraverso il passo di Tarvisio, allo scopo di non lasciare dietro di sé punti di pericolosa resistenza. In quella occasione egli diede ordine di realizzare una via rettilinea tra Udine e Tricesimo, tuttora chiamata lo stradone, che, innestandosi sulla strada statale Pontebbana, evita tortuosi giri all’interno di piccoli paesi. L’ultimo discendente dei conti Valentinis ha ceduto il castello alla curia di Udine, la quale ha edificato, di fronte, un Santuario dedicato alla Madonna Missionaria, con l’altare degli emigranti, in ricordo dei tanti friulani che in passato hanno dovuto cercare lavoro in Germania, Venezuela o Australia.


  • La Pieve, o Parrocchiale, costruita nel XVIII sec. e dedicata alla Madonna della Purificazione, sorge nel centro del paese, di fronte al municipio e alla piazza, e possiede, nel fianco sud, un’elegantissima porta rinascimentale (1505) degna di una grande cattedrale, opera di Bernardino da Bissone.

All’interno ospita una pregevole pala, rappresentante la Purificazione, di Jacopo Palma il Giovane.

Il portale di Bernardino era sulla facciata della precedente chiesa gotica. Quando nel '700 fu edificata una chiesa più grande, il portale gotico apparve sproporzionato e fu spostato nel lato sud come porta laterale. Una lapide posta accanto allo stipite destro ricorda tale spostamento: "TEMPLO ELEGANTIORI FORMA REAEDIFICATO A VETERIS FRONTE LIMEN TRANSLATUM HIC AD PERENNEM ARTI LAUDEM UNIVERSALIS - S P C - A MDCCLXXIX [Riedificato il tempio in forma più elegante, la soglia fu qui trasportata dalla facciata precedente a perenne lode dell'arte - 1779]". Sopra il portale fu collocata la Madonna col bambino, considerata il suo capolavoro, accuratamente ricomposta dopo il crollo del campanile (a seguito del terremoto) che travolse la statua. Sono di Bernardino pure le due statue collocate nelle nicchie dell'attuale facciata, che rappresentano l'Annunciazione.
Storia Le notizie che documentano la presenza di un organo nella Pieve di Tricesimo risalgono al lontano passato. Una di queste porta la data del 15 agosto 1545 in cui il capo Consiglio delle ville di Tricesimo riferì che “il Consiglio dei capi delle ville della Pieve aveva deliberato di condurre un suonatore d’organi nella chiesa medesima, ma considerato essere necessario far molte spese per aggiustare la chiesa, espresse il pensiero suo, che sarebbe quello di mutare di posto gli organi che stavano nel mezzo della chiesa, e suggerì la sospensione della nomina del suonatore”.
Nel registro amministrativo dell’archivio plebanale si legge:
30 ottobre 1559 “per 2 paghe date al R. Organista L.124”, mentre il 7 gennaio 1560 “per una paga data a R.do Organista L.62”.
Da queste brevi note, inoltre, siamo in grado di conoscere il nome di alcuni suonatori, come: “p. Francescho organista nel 1562”, “fra Andrea cap. d. Fraternità p. sonar l’organo”, “1575 nostro organista Jeronimo Saghabria”.
La presenza di maggior rilievo però, a mio avviso, fu senza dubbio quella dell’organista e compositore Lazaro Valvasensi (1585-1661), autore di notevoli raccolte di musica sacra ancor’oggi eseguite e registrate in CD. Ebbene, Lazaro Valvasensi fu organista della Chiesa Maggiore di Tricesimo dall’ottobre 1626, dove compose, nel 1627, i “CONCERTI ECCLESIASTICI” Opera sesta.
Il 31 dicembre 1752 s’inaugura un nuovo organo, costruito dal famoso organaro Pietro Nacchini, coadiuvato dal suo allievo Francesco Dacci, esattamente la sua opera 174.
Sul frontale della tastiera si legge la seguente epigrafe: “Opus centesimumseptuagesimumquartum D. Petri Nachini et Francisci Dacci coadiutoris sui – Procuratore excellentissimo Domino Valentino Pilosio – Tricesimi calendas ixbris…MDCCLII”.
Lo strumento era dotato di 13 registri, una tastiera di 52 note ed una pedaliera.
Dopo la costruzione dell’attuale Pieve, edificata nel 1784, l’organo fu collocato nell’apposita nicchia in alto a destra (guardando l’altare maggiore) nel presbiterio. Sull’antistante balaustra trovavano posto l’organista ed i cantori.
Lì rimase fino agli anni ’30, quando si decise di costruire l’attuale, cedendolo poi alla parrocchiale di Madrisio di Fagagna, dove tutt’ora si trova.
Quest’organo rappresenta, come del resto anche le altre opere del Nacchini e del Dacci, un vero gioiello dell’arte organaria veneta del settecento, stimato a livello mondiale, tanto che spesso viene utilizzato per registrare CD e tenere concerti da parte di organisti di fama.
Il 7 luglio 1929 l’allora pievano mons. Marco Dall’Ava fece giungere alle famiglie di Tricesimo una circolare che attestava di come sia cambiata la sensibilità verso il patrimonio artistico del passato, oggi di conservazione e rigoroso recupero. In questa circolare, quindi, mons. Dall’Ava manifestava il desiderio di sostituire l’organo di allora con uno nuovo, “perché l’altro è un po’ troppo vecchio”, e liturgico, “perché dev’essere fatto secondo le prescrizioni dell’autorità ecclesiastica. Il compianto pievano mons. Buttò cercò di recarvi migliorie facendone rinnovare la pedaliera, e anche pochi anni fa l’attuale pievano lo fece ripulire totalmente, ma pensare di farlo ringiovanire e di renderlo atto all’esecuzione di musica sacra moderna ed a sostenere convenientemente ed efficacemente un coro di voci che debba eseguire la stessa musica sacra moderna, è semplicemente impossibile. Tanto più se si rifletta ai notevolissimi progressi raggiunti ai dì nostri dall’arte organaria riguardo alla dolcezza e pastosità delle voci, alla varietà dei registri, alla rapidità dei mutamenti delle voci in azione, la quale grazie al sistema pneumatico è davvero meravigliosa. …….”.
Nel 1929 si decise di costruire un organo nuovo e di maggiori dimensioni.
Fu consultata, allora, la ditta Beniamino Zanin e figlio di Camino al Tagliamento. Così scrive Dall’Ava: “Questa fabbrica, che ha già un secolo di vita rigogliosa e intensa, merita non solo l’incoraggiamento, ma anche tutta la nostra ammirazione e fiducia”.
Beniamino Zanin presentò il seguente progetto:
Organo Liturgico a due tastiere di 58 note e una pedaliera di 30 note reali
Registri alla prima tastiera – Organo positivo
1 – Principale piedi 16 canne 58;
2 – Principale piedi 8 canne 58;
3 – Salicionale piedi 8 canne 58;
4 – Flauto piedi 8 canne 58;
5 – Ottava piedi 4 canne 58;
6 – Flauti in XII piedi 2 2/3 canne 58;
7 – Quintadecima piedi 2 canne 58;
8 – Ripieno file 4 canne 232;
9 – Tromba piedi 8 canne 58;
-------------Totale canne 696
Registri alla seconda tastiera – Organo espressivo
1 – Principale piedi 8 canne 58;
2 – Bordone piedi 8 canne 58;
3 – Viola piedi 8 canne 58;
4 – Concerto viole piedi 8 canne 58;
5 – Dolce piedi 4 canne 58;
6 – Flautino piedi 2 canne 58;
7 – Ripieno file 3 canne 174;
8 – Oboe piedi 8 canne 58;
9 – Tremolo;
10 – Campane tubolari;
------------Totale canne 580
Registri alla pedaliera
1 – Cantrabasso piedi 16 canne 30;
2 – Bordone piedi 16 canne 30;
3 – Ottava piedi 8 canne 30;
4 – Cello piedi 8 canne 30;
-----------Totale canne 120
Numero totale delle canne : 1396
L’organo verrà costruito a sistema pneumatico tubolare. La consolle sarà staccata dal corpo dell’organo e collocata nel punto più comodo per l’organista. Le tastiere saranno di osso di cervo coi diesis d’ebano, le plachette dei registri poste sopra alle tastiere saranno in porcellana con iscrizioni smaltate. Le canne di facciata saranno in zinco alluminato. Le canne interne saranno in zinco, stagno, piombo e legno. Il mantice sarà costruito di eccezionale solidità, con impellature doppie e della massima capacità, in modo che il vento sia sempre più che sufficiente al bisogno.
Il costo del preventivo fu di Lire 70.000.:::Subito si pose un problema: la sua collocazione. In luogo dell’organo precedente era impossibile, vista la maggiore dimensione delle canne. L’organaro consigliò la posizione alle spalle dell’altar maggiore dove, però, non esisteva la nicchia con arco attuale. Venne consultato, quindi, l’arch. Arduino Berlam, che così si espresse:
“Nella chiesa parrocchiale di Tricesimo è certo che l’approfondimento dell’abside per mezzo d’una nicchia destinata a contenere l’organo, darà un buon effetto estetico. Attualmente il fondo dell’abside è costituito da una parete piana, non decorata, inquadrata da due lesene e dal cornicione, con un motivo eguale a quello che si riscontra lungo i due fianchi della navata. Tranne che, nella navata, lo spazio così inquadrato contiene l’arco d’ingresso alle cappelle, mentre lo spazio centrale dell’abside ne è privo. Aprendo anche in questo un arco, s’otterrà non soltanto la continuazione del ritmo degli archi, ma si darà uno sfondo adeguato all’altare. Le canne dell’organo disposte in linea piramidale dietro all’altare daranno allo stesso uno sfondo d’effetto ormai provato e consacrato all’uso. Dal punto di vista acustico, è certo che nessuna posizione è più indicata di questa per l’organo, giacché le onde sonore saranno convogliate parallelamente all’asse longitudinale della navata e giungeranno alle orecchie dei fedeli senza ostacoli o ripercussioni nocive.”
Così il progetto proseguì, venne realizzata la nicchia alle spalle dell’altare come oggi la vediamo, e fu posto in opera l’organo. I lavori iniziarono il 23 febbraio 1931 e terminarono il 27 marzo dello stesso anno.
La realizzazione finale vide l’introduzione di alcune modifiche al progetto originale, in particolare: le “Campane Tubolari” furono eliminate come pure il registro “Flauto in XII”, mentre s’introdusse il registro “Voci Corali 8’ “ nell’Organo Espressivo ed il Ripieno del Grand’Organo venne portato da 4 a 8 file di canne e diviso in “Ripieno Grave” e “Ripieno Acuto” (4 file per ognuno).
Si decise di affidare l’inaugurazione ed il collaudo dello strumento al prof. Cav. Ulisse Matthey, titolare della cattedra d’organo presso il Conservatorio di Torino. L’illustre organista accettò, dichiarando la disponibilità ad eseguire due concerti.
Ulisse Matthey rappresentò una presenza di enorme prestigio a Tricesimo. Ricordiamo che egli fu organista e compositore. Come concertista, Matthey ha forse toccato uno dei più alti vertici mai raggiunti. La sua tecnica e la sua enorme capacità di esecutore ed improvvisatore lo mettono di diritto nel numero dei più grandi concertisti italiani. Come compositore, la sua produzione musicale spazia non solo nel campo organistico, ma anche pianistico, corale, sinfonico, vocale e polifonico.
I concerti, e quindi l’inaugurazione del nuovo organo, si tennero domenica 12 e lunedì 13 aprile 1931, alla presenza di numerose autorità e persone di spicco.
Nel 1948, in occasione di un restauro, l’organo espressivo venne sopraelevato per dare maggiore sonorità.
Nel 1966, mons. Giovanni Compagno richiese alla ditta Francesco Zanin e figlio Gustavo di modificare la trasmissione, da pneumatica (nella quale i vari comandi giungevano dalla consolle all’organo mediante apparecchiature ad aria compressa) in elettrica, cosicché l’organista potesse suonare su una consolle spostabile anche nell’abside, a fianco dell’altare maggiore. In tale occasione vennero aggiunte 49 canne corrispondenti al registro “Voce Umana 8’ “ e le tastiere estese da 58 a 61 note.
L’organo venne a presentarsi così:
Consolle a due manuali di 61 note e pedaliera di 32 a trasmissione elettro-pneumatica.
Registri del Grand’Organo
1 – Principale piedi 16;
2 – Principale piedi 8;
3 – Flauto piedi 8;
4 – Dulciana piedi 8;
5 – Ottava piedi 4;
6 – Quintadecima piedi 2;
7 – Ripieno Grave;
8 – Ripieno Acuto;
9 – Tromba piedi 8;
10 – Voce Umana piedi 8;
Registri dell’Organo Espressivo
1 – Principale piedi 8;
2 – Viola piedi 8;
3 – Bordone piedi 4;
4 – Ottava dolce piedi 4;
5 – Silvestre piedi 2;
6 – Ripieno file 3;
7 – Oboe piedi 8;
8 – Concerto viole piedi 8;
9 – Voci corali piedi 8;
10 – Tremolo;
Registri della Pedaliera
1 – Contrabbasso piedi 16;
2 – Subbasso piedi 16;
3 – Ottava di C.B. piedi 8;
4 – Cello piedi 8;
Gli eventi sismici del 1976 procurarono gravi danni alla struttura dell’organo. Il giorno 11 giugno 1976 lo strumento venne smontato e ricoverato nel laboratorio della ditta Gustavo Zanin di Codroipo.
In seguito al polverone causato dalle scosse del terremoto e alla caduta di molti calcinacci, si rese ben presto necessaria un’accurata revisione dei somieri, con la sostituzione anche di tutte le membrane. Poiché distrutti, furono ricostruiti pure tutti i crivelli (sostegni delle canne) relativi all’Organo Espressivo e parte di quelli del Grand’Organo. Tutte le canne in legno vennero trattate contro i tarli e rimesse a nuovo. Le canne in metallo della facciata vennero disossidate e verniciate, mentre quelle interne furono rimesse perfettamente in forma e lucidate.
La consolle elettromeccanica fu sostituita da una completamente nuova, con funzionamento elettronico, dotata di dodici memorie di registrazione.
In occasione di tali lavori, si provvide a dare allo strumento una più razionale distribuzione del sistema di alimentazione dell’aria, con l’inserimento di due nuovi mantici ed il rifacimento di gran parte delle condutture.
Il cassone in legno fu sottoposto a completo restauro.
Alla pedaliera fu aggiunto, per derivazione dal registro “Principale 16’ “, il registro “Ottava 4’ “.
Il costo per il ripristino dello strumento superò i 77 milioni di lire.
L’organo, anche se ancora incompleto (solo pochi registri del Grand’Organo e il pedale erano operativi), venne benedetto ed inaugurato nella liturgia di domenica pomeriggio 5 ottobre 1986.
In realtà, la voce dell' organo poté essere ascoltata nella sua completezza solo nell’agosto 1987, che vide il termine del lavoro di restauro.
Il 27 agosto 1987 si tenne il vero e proprio concerto inaugurale. L’organista Ugo Zalunardo, tramite un’indovinata scelta di brani di varie epoche, fece apprezzare le notevoli possibilità timbriche dello strumento, generando emozionati consensi fra gli ascoltatori.
L’organo attuale.
Lo strumento è composto da due corpi distinti, ciascuno con la propria serie di canne e comandati ognuno da una distinta tastiera della consolle.
La prima tastiera, quella più in basso, controlla le canne della facciata e quelle poste alle loro spalle. Questo primo corpo viene denominato “Grand’Organo” e, come lascia intendere il nome, costituisce la parte con maggiore sonorità.
La seconda tastiera, più in alto, controlla il cosiddetto “Organo Espressivo”. Tutte le canne, in questo caso, sono racchiuse in una cassa armonica di legno in posizione elevata rispetto al Grand’Organo. La cassa è completamente chiusa, tranne nella parte anteriore dov’è presente una griglia che l’organista può aprire o chiudere tramite la staffa destra della consolle. Questo permette di accrescere o diminuire l’intensità del suono durante l’esecuzione.
La pedaliera della consolle comanda le canne poste sul fondo dello strumento, tra le quali quelle di maggiori dimensioni.
Nella consolle sono presenti una serie di placchette che consentono l’inserimento di ciascun registro. Un registro è una serie di canne di uno stesso tipo ma di lunghezza decrescente per ogni nota: dalla più grande del DO 1, alla più piccola del DO 61.
Le varie caratteristiche sonore dei registri sono dovute al tipo di canne utilizzato: ci sono canne di legno e di metallo, aperte o tappate nella somità, di sezione tonda o quadrata, strette o larghe, labiali (suono prodotto dalla colonna d’aria vibrante all’interno della canna) o ad ancia (suono prodotto da una linguetta vibrante).
Le diversità costruttive e dei materiali utilizzati conferisce uno specifico suono: brillante o più scuro, sonoro e squillante o dolce, mordente o flautato.
C’è, infine, una categoria di registri detti “oscillanti” in cui le canne sono leggermente “scordate” rispetto alle altre. Si ottiene, così, l’effetto di un suono “ondulato”, molto caratteristico.
Vi è poi la dimensione: le canne di grandi dimensioni hanno un suono grave, quelle piccole un suono acuto. Il numero dei piedi indicato a fianco di ogni registro rappresenta proprio la lunghezza in “piedi” (1 piede = 33 cm circa) della canna maggiore, che corrisponde alla nota più bassa della tastiera o pedaliera (DO 1), per poi decrescere gradatamente fino alle note più acute.
Un registro particolare è il cosiddetto “Ripieno”, costituito da più file di canne di misura diversa che suonano contemporaneamente. Il loro scopo è quello di fornire armonici alla nota fondamentale. L’effetto per l’ascoltatore è quello stupendo e brillante suono caratteristico dell’organo.
Questa la composizione dell’organo attuale:
Consolle con funzionamento elettronico a due manuali di 61 note e pedaliera di 32 concavo radiale. Trasmissione elettrica.
Registri del Grand’Organo
1 - Principale piedi 16;
2 – Principale piedi 8;
3 – Ottava piedi 4;
4 – Quintadecima piedi 2;
5 – Ripieno Grave;
6 – Ripieno Acuto;
7 – Flauto piedi 8;
8 – Flauto piedi 4;
9 – Dulciana piedi 8;
10 – Voce Umana piedi 8;
11 – Tromba piedi 8;
Registri dell’Organo Espressivo
1 – Principale piedi 8;
2 – Ottava piedi 4;
3 – Pienino file 3;
4 – Bordone piedi 8;
5 – Flautino piedi 2;
6 – Viola piedi 8;
7 – Voce Celeste piedi 8;
8 – Oboe piedi 8;
9 – Voci corali piedi 8;
10 – Tremolo;
Registri della Pedaliera
1 – Contrabasso piedi 16;
2 – Basso piedi 8;
3 – Ottava piedi 4;
4 – Subbasso piedi 16;
5 – Cello piedi 8;
Unioni:
Unione pedale alla I tastiera;
Unione pedale alla II tastiera;
Unione I tastiera alla II tastiera;
Ottava Grave alla I tastiera;
Ottava Acuta alla I tastiera;
Ottava Grave alla II tastiera;
Ottava Acuta alla II tastiera;
Ottava Grave della II tastiera alla I tastiera;
Ottava Acuta della II tastiera alla I tastiera;
Ottava Acuta della I tastiera al pedale;
Ottava Acuta della II tastiera al pedale;
Annullamenti:
Annullamento Gravi;
Annullamento Acute;
Annullamento Tromba;
Annullamento Oboe;
Annullamento Voci Corali;
Pistoncini manuali:
Unione pedale alla II tastiera;
Unione pedale alla I tastiera;
Unione I tastiera con la II tastiera;
Piano automatico al pedale;
Fissatore aggiustabili (memorie per le combinazioni dei registri);
Aggiustabili da 1 a 6 (memorie configurabili per le combinazioni dei registri);
Annullatore dei registri impostati o cancellazione delle memorie;
Tutti (inserimento contemporaneo di quasi tutti i registri dell’organo);
Pistoncini a pedale:
Aggiustabili da 1 a 6;
Aggiustabili B (abilitazione memorie da 7 a 12);
Unione pedale alla I tastiera;
Unione pedale alla II tastiera;
Unione I tastiera alla II tastiera;
Ripieno alla I tastiera;
Ripieno alla II tastiera;
Ance;
Tutti;
Staffa per l’espressione della II tastiera (regolazione dell’apertura della griglia);
Staffa per il crescendo (progressivo inserimento dei registri);
Traspositore di tonalità 2 semitoni sotto e 2 semitoni sopra.
Qualche curiosità…
Le canne del “Principale 16” costituiscono la facciata dello strumento.
La canna più grande dell'organo è costruita in legno, ha una sezione quadrata di circa 34 cm di lato ed è alta circa 5 metri. Corrisponde al DO 1 del “Contrabasso 16”.
Le canne più piccole sono alte circa 1,5 cm.
1812 è il numero totale delle canne presenti nell’organo attuale.


  • La Chiesa di S. Pelagio, del XV sec., molto interessante esempio di chiesa benedettina di campagna. L’abside è affrescata da Gian Paolo Thanner nel 1535 (la data di esecuzione è ai piedi della Crocifissione).


  • La Chiesa di S. Pietro in Zucco, antica chiesetta benedettina di campagna, divenuta monumento ai caduti ad opera dell’Architetto Arduino Berlam. Il nome Zucco è l'italianizzazione del friulano ciuch che significa cima, e definisce la sommità della piccola collina morenica.


  • Il presepe di Ara, nato nel 1976, fu ideato dal parroco di allora, Don Annilo Genero, e fu collocato sotto le tende della baraccopoli costruita a causa del terremoto. Col passare degli anni è stato costantemente rinnovato ed ampliato ed attualmente occupa oltre 2500 mq di superficie collocandosi come il più grande presepe del Triveneto e uno dei più grandi d'Italia.

[modifica] Economia

Tricesimo si è risollevata brillantemente dal disastro del terremoto del 1976. La breve distanza dal capoluogo fa del paese un centro di attrazione per molti abitanti di Udine, che preferiscono vivere tra il verde, mentre la posizione sulla statale Pontebbana favorisce un’apprezzabile tappa gastronomica. L’antica vocazione agricola, dopo il terremoto, si è notevolmente ridotta, mentre l’attività industriale, diminuita e rappresentata oggi solo da varie piccole industrie, si è spostata a favore del terziario.


[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Giancarlo Baiutti dal 2005
Centralino del comune: 0432/851963 (centralino)
Email del comune: protocollo@com-tricesimo.regione.fvg.it


[modifica] Galleria fotografica

[modifica] Collegamenti esterni

Mappa di Tricesimo (Tramite Googlemaps)

Il castello (Sito del Consorzio Castelli Storici del Friuli)


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