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Guerre rivoluzionarie francesi - Wikipedia

Guerre rivoluzionarie francesi

Da Wikipedia.

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Guerre rivoluzionarie francesi

Data: 17921802
Luogo: Europa, Egitto, Medio oriente, Oceano Atlantico, Caraibi
Esito: Vittoria francese, sfociata nei trattati di Lunéville e Amiens
Schieramenti
Gran Bretagna
Austria
Prussia
Spagna[1]
Russia
Sardegna
Impero Ottomano
Regno del Portogallo
Repubblica d'Olanda[2]
Francia
Guerre napoleoniche
Prima coalizioneCampagna d'EgittoSeconda coalizioneTerza coalizioneQuarta coalizioneGuerra delle cannoniereGuerra d'indipendenza spagnolaQuinta coalizioneCampagna di RussiaSesta coalizioneCento Giorni

Le guerre rivoluzionarie francesi o guerre di coalizione si succedettero dopo l'inizio delle ostilità tra il Governo rivoluzionario francese e l'Austria dal 1792 fino alla firma del Trattato di Amiens del 1802. Normalmente si dividono tra prima coalizione (1792 - 1797) e seconda coalizione (1798 - 1801), benché la Francia fosse costantemente in guerra con la Gran Bretagna dal 1793.

Segnate dal fervore rivoluzionario francese e dalle innovazioni nell'ambito militare, furono una serie di campagne caratterizzate dal confronto tra Francia ed una serie di coalizioni che le si opposero.

Le ostilità cessarono col Trattato di Amiens (1802). Gli eventi militari posteriori vennero chiamati guerre napoleoniche. Entrambi i conflitti costituiscono quella che viene detta la grande guerra francese.


Indice

[modifica] Contesto storico

Dalla Pace di Westfalia, Austria, Inghilterra e Francia erano rimaste le tre grandi potenze egemoniche dell'Europa, benché gli interessi delle prime due le avevano portate ad allearsi per confrontarsi con la terza. L'Austria voleva porre termine all'influenza francese sull'Olanda e l'Inghilterra temeva il nascere di una potenza navale francese. La Spagna fu alleata della Francia contro l'Inghilterra mentre era governata dalla monarchia borbonica. Era comunque una potenza in decadenza: confinata in un estremo del continente, manteneva solo parte della sua superiorità sul mare. La Francia poteva contare su altri alleati siti alle frontiere dell'Austria: Svezia a nord, Polonia ad est, Baviera a sud, Prussia ad est oltre al Regno di Napoli in Italia. Queste nazioni che avevano valide ragioni per essere risentite con l'Austria, furono gli alleati naturali della Francia contro il suo nemico. Il Piemonte, inchiodato tra le due alleanze, si alleò secondo i suoi interessi ora con gli uni, ora con gli altri. L'Olanda si univa ad Inghilterra o Francia come fosse l'ago della bilancia e la Svizzera era neutrale.

Il vascello  Orient  distrutto durante la Battaglia di Aboukir, 1° agosto del 1798
Il vascello Orient distrutto durante la Battaglia di Aboukir, 1° agosto del 1798

Alla fine della seconda metà del XVIII secolo, due potenze erano sorte nel nord: Russia e Prussia. Questi ultimi erano passati da un semplice elettorato ad un grande regno sotto la guida di Federico Guglielmo III che aveva apportato il tesoro e l'esercito e quindi del figlio, Federico il Grande che aveva fatto uso di essi per espandere il territorio. La Russia, largamente staccata dal resto dei paesi europei, si era introdotta nella politica europea per merito di Pietro I e Caterina II. L'ascesa di queste due potenze squilibrò la bilancia dei poteri nel continente europeo. Russia e Prussia avevano realizzato la prima spartizione della Polonia nel 1772, e dopo la morte di Federico il Grande, l'imperatrice Caterina e l'imperatore Giuseppe II si riunirono nel 1785 per fare la stessa cosa con la Turchia europea.

Il Congresso di Versailles, indebolito dopo l'imprudente e sfortunata guerra dei sette anni, aveva assistito alla spartizione della Polonia senza opporvisi e non aveva messo ostacoli alla caduta dell'Impero Ottomano permettendo che i suoi alleati repubblicani dell'Olanda fossero spazzati via dalla Prussia e dall'Inghilterra senza prestar loro aiuto. Gli olandesi avevano ristabilito nel 1787 il governo ereditario delle Province Unite. L'unico atto che onorò la politica francese fu l'appoggio dato alla guerra d'indipendenza americana. La Rivoluzione francese del 1789, benché estendesse l'influenza morale della Francia, diminuì ancor più la sua influenza diplomatica.

L'Inghilterra si allarmò, nel 1788, per gli ambiziosi progetti della Russia ed in unione con Olanda e Prussia, tentò di porle un freno. Sul punto di iniziare le ostilità, l'imperatore Giuseppe II morì nel febbraio del 1790 e gli succedette il fratello Leopoldo II che accettò, in luglio, la Convenzione di Reichenbach. Questa convenzione, con la partecipazione dell'Inghilterra, Russia ed Olanda, gettò le basi della pace tra Austria e Turchia che venne firmata il 4 agosto 1791 a Sistova; ciò consentì la contemporanea pacificazione dei Paesi Bassi. Pressata da Inghilterra e Prussia, Caterina II firmò anche la pace col sultano turco a Jassy il 29 dicembre 1791. Questi negoziati ed i trattati ai quali diedero luogo, posero fine agli intrighi politici del XVIII secolo e lasciarono libere le potenze europee di volgere la loro attenzione verso la Rivoluzione francese.

I principi dell'Europa che fino ad allora non avevano avuto un altro nemico che loro stessi, si trovarono con un nemico comune. Le antiche relazioni di guerre ed alleanze che erano intercorse durante la guerra dei sette anni, erano completamente cessate e si andava verso l'inizio della prima coalizione.

[modifica] Le guerre della prima coalizione

[modifica] 1791 - 1792

María Antonieta (1783)
María Antonieta (1783)

Già nel 1791, tutte le monarchie europee osservarono con preoccupazione lo sviluppo degli avvenimenti in Francia e considerarono la convenienza di intervenire a sostegno di Luigi XVI o, quanto meno, di trarre vantaggio dal caos che si era instaurato nel paese. L'attore decisivo fu il Sacro Imperatore Romano, Leopoldo II, gemello di María Antonietta che inizialmente vide la Rivoluzione con equanimità, ma che si vide sempre di più turbato per la progressiva radicalizzazione di questa, benché, nonostante ciò, sperasse di evitare la guerra. Il 27 agosto, il re Leopoldo e Federico Guglielmo II di Prussia, consigliati dai nobili francesi esiliati, pubblicarono la Dichiarazione di Pillnitz che esprimeva l'interesse delle monarchie europee per il benessere di Luígi e della sua famiglia e minacciavano vagamente, di severe conseguenze, se qualcosa fosse loro successa. Benché Leopoldo vedesse la dichiarazione di Pillnitz come una procedura che potesse evitare di intraprendere azioni contro la Francia, almeno per il momento, questa venne considerata in Francia come una seria minaccia per i suoi leader rivoluzionari.

Oltre alle differenze ideologiche tra Francia e le potenze monarchiche dell'Europa, c'erano continue dispute sugli stati Imperiali in Alsazia ed i francesi si andarono preoccupando per l'agitazione prodotta dai nobili esiliati, specialmente nei Paesi Bassi, sotto il dominio austriaco e nei piccoli stati tedeschi.

Alla fine, fu la Francia che dichiarò guerra all'Austria, col voto nell'Assemblea Nazionale a favore della guerra il 20 aprile del 1792, a seguito di una lunga lista di offese passate, presentata dal ministro degli esteri Charles François Dumouriez. Dumouriez preparò un'invasione immediata dei Paesi Bassi, dove sperava di ottenere l'appoggio popolare contro il dominio austriaco.

Tuttavia, la rivoluzione aveva disorganizzato l'esercito, e le forze mobilitate erano insufficienti per un'invasione. I soldati si dileguavano al primo segno di battaglia, disertando in massa ed in alcuni casi, assassinando i loro generali.

Charles Guilleaume Ferdinand, duca di Brunswick
Charles Guilleaume Ferdinand, duca di Brunswick
François Christophe Kellermann
François Christophe Kellermann

Mentre il governo rivoluzionario mobilitava truppe e riorganizzava i suoi eserciti, un esercito alleato prussiano sotto il comando del duca di Brunswick si riuniva a Coblenza, sul Reno. In luglio cominciava l'invasione, degli eserciti di Brunswick che prendevano con facilità le città di Longwy e Verdún. Brunswick decretò la proclamazione dell'esiliato Luigi Giuseppe di Borbone Condè, dichiarando il suo volere di restaurare alla monarchia tutti i suoi poteri e minacciando ogni persona che osasse opporvisi, di essere considerata come ribelle e condannata a morte dalla legge marziale. Questo ebbe l'effetto immediato di motivare gli eserciti rivoluzionari ed il governo ad opporsi con tutti i mezzi alla sua portata, e provocò il rovesciamento del re in un assalto al Palazzo delle Tuileries.

L'invasione continuò, ma nella battaglia di Valmy, il 20 settembre si arrivò ad una situazione di stagnazione tra Dumouriez e Kellermann, nella quale si distinse la professionalità dell'artiglieria francese. Benché la battaglia supponesse un pareggio tattico, elevò il morale dei francesi. I prussiani, videro che la campagna si prolungava più del previsto ed a causa dell'alto costo della stessa, decisero di ritirarsi della Francia per preservare il proprio esercito.

Nel frattempo i francesi avevano avuto successo su molti altri fronti, occupando Sassonia e Nizza, mentre il generale Adamo Filippo de Custine, invadeva la Germania, molte città lungo il Reno, ed arrivava fino a Francoforte sul Meno. Dumouriez lanciò nuovamente un'offensiva sul Belgio ottenendo una grande vittoria sugli austriaci nella battaglia di Jemappes, il 6 novembre ed occupò completamente il paese all'inizio dell'inverno.

[modifica] 1793

Il 21 gennaio 1793, il governo rivoluzionario eseguì la condanna a morte di Luigi XVI e della sua famiglia. Questo avvenimento unì tutta l'Europa, comprese Spagna, Regno di Napoli e Olanda, contro la Rivoluzione. Benché la Gran Bretagna simpatizzasse inizialmente con l'Assemblea Nazionale Francese, si era unita ora alla prima coalizione contro la Francia, e si preparava a combatterla, con gli eserciti alleati, lungo tutte le sue frontiere.

La Francia rispose con una nuova leva di centomila uomini, cominciando così la politica francese dei reclutamenti di massa, per disporre di maggiori forze rispetto alle monarchie europee e prendere così l'iniziativa nell'offensiva, affinché i suoi massicci eserciti potessero acquisire il materiale bellico catturato ai nemici.

Mappa storica centrata sul Rosellón
Mappa storica centrata sul Rosellón

La Francia soffrì severe sconfitte all'inizio, essendo espulsa dal Belgio e subendo sconfitte nel Rosellón per l'azione delle truppe spagnole (guerra del Rosellón), e con rivolte nell'ovest e nel sud. Alla fine dell'anno, i nuovi grandi eserciti e la feroce politica di repressione interna, incluse le esecuzioni di massa, avevano respinto le invasioni e schiacciato le rivolte. L'anno finì con le forze francesi in chiara ripresa, ma ancora molto vicine alle frontiere.

[modifica] 1794

L'anno 1794 portò molti successi agli eserciti rivoluzionari. Benché l'invasione del Piemonte fu un fallimento, l'invasione della Spagna attraverso i Pirenei consentì la presa di San Sebastián ed altri territori catalani, galiziani e navarresi e sull'altro fronte la vittoria nella Battaglia di Fleurus, che consentì l'occupazione di tutto il Belgio e della riva del Reno.

[modifica] 1795

Dopo avere preso i Paesi Bassi in un'attacco a sorpresa durante l'inverno, la Francia creò la Repubblica di Baviera come stato satellite. Prussia e Spagna si decisero a firmare separatamente la pace, cedendo la prima la riva sinistra del Reno alla Francia, e liberandosi la seconda degli eserciti francesi che erano penetrati in Spagna (Pace di Basilea). Questo pose termine alla maggiore crisi della Rivoluzione e la Francia non subì invasioni per molti anni avvenire.

L'Inghilterra cercò di rinforzare i ribelli della Vandea, ma fallì, ed il suo tentativo di abbattere il governo di Parigi con la forza fu frustrato dalla guarnigione francese guidata da Napoleone Bonaparte, stimolando la formazione del Direttorio.

Alla frontiera del Reno, il generale Pichegru, negoziando con i realisti, tradì il suo esercito e consentì l'evacuazione di Mannheim ed il fallimento dell'assedio di Magonza da parte di Jourdan.

[modifica] 1796

La Francia preparò una grande offensiva su tre fronti, con Jourdan e Moreau sul Reno e Bonaparte in Italia. I tre eserciti si unirono poi nel Tirolo per marciare su Vienna.

Jourdan e Moreau avanzarono rapidamente in Germania e Moreau aveva raggiunto la Baviera ed il confine del Tirolo in settembre, ma Jourdan fu sconfitto da Carlo V, ed entrambi gli eserciti si videro costretti a ritirarsi lungo il Reno.

Il generale Hoche
Il generale Hoche

Napoleone, d'altra parte, ebbe un successo completo nella sua audace invasione dell'Italia. Separò gli eserciti di Piemonte ed Austria, sconfiggendoli parzialmente e imponendo la pace al Regno di Sardegna mentre conquistava Milano e cingeva d'assedio Mantova. Sconfisse successivamente gli eserciti austriaci inviati contro di lui sotto il comando di Wurmser e Alvintzy continuando ad assediare Mantova.

Anche la ribellione nella Vandea fu schiacciata nel 1796 da Lazare Hoche, ma il tentativo di questo di sbarcare con una forza d'invasione in Irlanda non ebbe successo.

[modifica] 1797

Finalmente, Napoleone conquistò Mantova prendendo prigionieri 18.000 austriaci. Carlo V non poté fermare l'invasione del Tirolo ed il governo austriaco chiese la pace in aprile contemporaneamente all'invasione francese della Germania da parte di Moreau e Hoche.

L'Austria firmò il Trattato di Campoformio in ottobre, cedendo il Belgio alla Francia e riconoscendo il controllo francese sulla valle del Reno e gran parte dell'Italia. L'antica Repubblica di Venezia fu divisa tra Austria e Francia. Questo mise termine alle guerre della prima coalizione, benché la Gran Bretagna proseguisse la guerra con la Francia.

[modifica] Napoleone in Egitto

[modifica] 1798

Con i soli inglesi ancora in guerra con la Francia, e non disponendo questa di una flotta sufficiente per una guerra diretta, Napoleone concepì l'invasione dell'Egitto nel 1798, la quale avrebbe soddisfatto il suo desiderio personale di gloria ed il desiderio del Directorio di averlo lontano da Parigi. L'obiettivo militare della spedizione non era chiaro, ma avrebbe potuto minacciare la dominazione inglese dell'India.

Napoleone navigò da Tolone ad Alessandria, sbarcando in giugno. Marciò verso Il Cairo ed ottenne una grande vittoria nella battaglia delle Piramidi. Tuttavia, la sua flotta fu distrutta da Horatio Nelson, comandante della flotta della Royal Navy, nella Battaglia del Nilo. Napoleone ebbe bisogno del resto dell'anno per consolidare la sua posizione in Egitto.

Anche il governo francese ottenne vantaggio dal rilassamento interno della Svizzera per invaderla, stabilendo la Repubblica Elvetica ed annettendosi Genova. Le truppe francesi sconfissero anche le truppe papali di Pio VI e costituirono la Repubblica romana.

Una spedizione in Irlanda, comandata dal generale Lazare Hoche tentò di sbarcare sulle isole britanniche. Accompagnata dal capo degli Irlandesi Uniti Wolfe Tone, cercò di sbarcare nella baia di Bantry, Contea di Cork, ma la forte resistenza gallese ostacolò un sbarco importante sulle coste inglesi. Venne inviata un'altra forza di spedizione nella Contea di Mayo per aiutare la ribellione contro l'Inghilterra nell'estate del 1798. Ebbe un certo successo contro le truppe britanniche di stanza a Castlebar, ma fu sconfitta mentre tentava di raggiungere Dublino. Le navi francesi inviate di rinforzo vennero catturate dalla Marina inglese vicino alla Contea di Donegal.

[modifica] Le guerre della seconda coalizione

Inghilterra ed Austria organizzarono una nuova coalizione contro la Francia nel 1798; essa includeva per la prima volta la Russia, benché i russi non entrassero in azione fino al 1799 eccetto che a Napoli.

[modifica] 1799

Gli alleati misero in moto numerose invasioni in Europa, includendo campagne in Italia e Svizzera, ed un'invasione anglo-russa dei Paesi Bassi. Il generale russo Aleksandr Vasil'evič Suvorov inflisse una serie di sconfitte ai francesi in Italia, portandoli a retrocedere fino alle Alpi; tuttavia, gli alleati ebbero meno fortuna nei Paese Bassi, dove gli inglesi si ritirarono dopo essersi arenati, malgrado riuscissero a catturare la flotta tedesca, ed in Svizzera, dove dopo una serie di vittorie iniziali, l'esercito russo fu completamente sconfitto nella seconda battaglia di Zurigo.

Lo stesso Napoleone invase la Siria dall'Egitto, ma dopo il fallito assedio di [[Acri] tornò a ritirarsi in Egitto, respingendo un'invasione anglo-turca. Dopo avere avuto notizie della crisi politica e militare in Francia, torno a Parigi lasciando il suo esercito; una volta giunto in Francia, usò la sua popolarità e l'appoggio dell'esercito per attuare un colpo di stato (18 Brumaio) che lo nominò Primo Console alla testa del governo francese.

[modifica] 1800

Schema tattico della battaglia di Marengo
Schema tattico della battaglia di Marengo

Napoleone inviò Moreau alla campagna di Germania, ed egli stesso formò un nuovo esercito a Digione, marciando attraverso la Svizzera per attaccare l'esercito austriaco in Italia cogliendolo alle spalle. Evitando la sconfitta per poco, sconfisse gli austriaci a Marengo e tornò ad occupare il nord dell'Italia.

Nel frattempo Moreau invadeva la Baviera e vinceva una grande battaglia contro l'Austria a Hohenlinden. Continuò quindi la marcia verso Vienna obbligando l'Austria a chiedere la pace.

[modifica] 1801

Nel 1801 l'Austria negozia il Trattato di Lunéville, accettando essenzialmente i termini del precedente Trattato di Campoformio. In Egitto, turchi ed inglesi invadono il paese costringendo i francesi ad andarsene dopo che avevano conquistato Il Cairo ed Alessandria d'Egitto.

La prima battaglia di Copenaghen
La prima battaglia di Copenaghen

L'Inghilterra continuò la sua guerra sul mare. Una coalizione di paesi non combattenti che includeva Prussia, Russia, Danimarca e Svezia, si unirono per proteggere i traffici delle loro marine mercantili dal blocco inglese. Ciò diede adito a Horatio Nelson di attaccare a sorpresa la flotta danese nella prima battaglia di Copenaghen.

[modifica] 1802

Nel 1802 l'Inghilterra firmò il Trattato di Amiens, terminando la guerra e riconoscendo le conquiste francesi. Questo trattato diede iniziò alla maggiore parentesi di pace nel periodo 1792 - 1814 fra le due nazioni, e l'ascesa al trono di Napoleone come imperatore dei francesi. Questa fase costituisce un periodo di transizione tra le guerre rivoluzionarie francesi e le guerre napoleoniche che seguiranno a breve.

La Repubblica francese che aveva cominciato in una posizione molto precaria e vicina al collasso, aveva sconfitto tutti i suoi nemici nel continente e prodotto un esercito rivoluzionario che molte potenze europee avrebbero voluto emulare. Con la conquista della sponda sinistra del Reno e la dominazione dei Paesi Bassi, Svizzera ed Italia, aveva ottenuto praticamente tutti gli obiettivi territoriali che i monarchi della casa di Valois e Borbone avevano evitato per secoli.

[modifica] Voci collegate

[modifica] Note

  1. Alleata della Francia dopo il 1796.
  2. Anche se dopo l'invasione francese del 1795 passò sotto l'influenza francese con il nome di Repubblica Batava.

[modifica] Bibliografia

[modifica] Collegamenti esterni

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