Ovada
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 186 m s.l.m. | ||
Superficie: | 35,33 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 329,63 ab./km² | ||
Frazioni: | Costa, Gnocchetto, Grillano, San Lorenzo | ||
Comuni contigui: | Belforte Monferrato, Cremolino, Molare, Rocca Grimalda, Rossiglione (GE), Silvano d'Orba, Tagliolo Monferrato, Trisobbio, Carpeneto | ||
CAP: | 15076 | ||
Pref. tel: | 0143 | ||
Codice ISTAT: | 006121 | ||
Codice catasto: | G197 | ||
Nome abitanti: | ovadesi | ||
Santo patrono: | San Paolo della Croce | ||
Giorno festivo: | 19 ottobre | ||
Sito istituzionale | |||
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Ovada (in piemontese Ovà, in ligure Oâ) è un comune della Provincia di Alessandria situato nell'Alto Monferrato, su un poggio alla confluenza dello Stura di Ovada nell'Orba.
Vi nacque Paolo Daneo, proclamato santo e noto come San Paolo della Croce.
Indice |
[modifica] Storia
Trae il toponimo dal latino vadum, ad indicare la probabile esistenza in epoca romana di un luogo di transito e guado in prossimità della confluenza dei due torrenti. Menzionata per la prima volta nel X secolo, fece parte della marca aleramica, passando poi sotto il dominio dei marchesi di Gavi, dei marchesi del Bosco, e infine dei Malaspina che in varie riprese (1272-1277) lo cedettero a Genova.
Occupata dai duchi di Milano e attribuita alla famiglia Trotti, fu infeudata agli Adorno che la tennero fino al 1499, quando il re di Francia Luigi XII, la restituì ai Trotti.
Ma nel 1528, in seguito all'ascesa di Andrea Doria, e al passaggio della Repubblica di Genova sotto la protezione dell'impero, Ovada, che nel frattempo si era ribellata ai suoi feudatari, fu conquistata dalle truppe di Bartolomeo Spinola.
Colpita dalla peste del 1630, perdette i 4/5 della popolazione.
Nel 1746, durante la guerra di successione austriaca, fu occupata dalle truppe austro-piemontesi, che la tennero per tre anni.
Occupata dai francesi durante le campagne d'Italia, entrò a far parte dell'Impero. Alla caduta di Napoleone, passò al Regno di Sardegna (1815).
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Economia
Ovada è zona di produzione dell'omonimo dolcetto, vino DOC locale.
[modifica] Trasporti e vie di comunicazioni
[modifica] Strade ed autostrade
È situata lungo la Strada Provinciale 456 del Turchino che collega Genova Voltri con Acqui Terme e alla confluenza della SP155 che la collega con Novi Ligure.
Il comune è raggiungibile anche tramite l'Autostrada A26 dei Trafori con casello d'uscita ad 1 km. dal paese.
[modifica] Linee ferroviarie
Ovada è dotata di due stazioni ferroviarie.
La pricipale è sulla linea Genova - Acqui Terme mentre la seconda, chiamata Ovada Nord, si trova sulla linea secondaria regionale proveniente da Alessandria.
[modifica] Altro
Il centro storico della città mantiene la tipica struttura ligure con stretti carrugi e case dipinte.
L'antica Chiesa di Santa Maria delle Grazie la cui facciata risale al XVIII secolo, è tuttavi un edificio cristiano dalle origini remote, probabilmente un Battistero, come ne farrebbe supporre la forma circolare. Di fronte, sorge il palazzo Spinola (seconda metà sec.XVII).
La casa natale di S. Paolo della croce, fu dichiarata monumento nazionale nel 1918.
La Chiesa della Confraternita della SS. Annunziata (XIV secolo), contiene tele di Luca Cambiaso, del Brea e dello Schiena, nonché un Gruppo Ligneo della Madonna del Carmine e uno dell'Annunciazione opera del Maragliano.
L'antica parrocchiale possiende un'abside romanica con successivi ampliamenti ad essa e collegata la torre civica del 1300. Dopo il trasferimento della parrocchia, due navate furono trasformate nella Loggia di S. Sebastiano, mentre la terza navata fu utilizzata per accedere all'Oratorio di San Giovanni Battista e della SS. Trinità.
L'oratorio contiene al suo interno affreschi del Canepa da Voltri e il gruppo ligneo della Decollazione di S. Giovanni Battista ancora del Maragliano.
La chiesa dell'Assunta, seicentesca, domina l'intera città con i due alti campanili e la cupola. Al suo interno si può ammirare l'altare maggiore in marmo, realizzato su disegno dell'Antonelli e il grande organo. Fuori del centro storico sorgono il bel parco di Villa Gabrieli, il Castello di Lercaro e l'ex Ospedale Civile costruito su progetto dell'Antonelli.
Santuario di S.Paolo della Croce è stato edificato nel luogo dove per molti decenni si ergeva una piccola chiesa prefabbricata, dedicata a San Paolo della Croce e voluta dalla comunità di una nuova zona della città che si era andata nel tempo espandendo con la costruzione di nuove abitazioni. Grazie alla donazione di alcuni terreni da parte di famiglie della zona, nel 1984 è stata posta la prima pietra e la costruzione è stata terminata quattro anni dopo. Il progetto architettonico è del Padre Passionista Ottaviano D'Egidio, che ha voluto simboleggiare nella pianta semicircolare e nell'ardita copertura a vela, sostenuta da una struttura lignea lamellare, l'elevazione dello spirito umano verso la Divinità. La struttura muraria è, invece, in cemento armato a vista. La chiesa, come quella prefabbricata precedente, è stata dedicata a San Paolo della Croce e ne è divenuta il Santuario. La sua costruzione è stata possibile grazie al lavoro di moltissimi Ovadesi che hanno prestato la loro opera volontaria ed alle donazioni degli Istituti Bancari Cittadini.
[modifica] Manifestazioni e Ricorrenze
- Incontro dell'Amicizia Meeting internazionale di atletica. Prima edizione nel 1994.
- Week-End alla Croce Verde Porte aperte con sagra gastronomica.[2].
[modifica] Personalità legate a Ovada
- Emanuele Borgatta, nato a Ovada nel 1809, morto nel 1883, pianista. Fu allievo di Stanislao Mattei che era stato maestro di Gioacchino Rossini
- Marietta Camera (S. Lorenzo d'Ovada 1818 - Ovada 1894) fondò la Congregazione delle Figlie di N. S. della Pietà. Fu infermiera presso l'Ospedale di S. Antonio in Ovada dal 1860 al 1864.
- Clotilde Cravino, nativa di Acqui Terme, moglie di un agiato negoziante ovadese, accusata di aver avvelenato, con sublimato corrosivo, i due figli e il marito, su istigazione dell'amante. Dopo 22 mesi di detenzione venne assolta e rimessa in libertà. Morì il 17 giugno 1923, 43 giorni dopo la sentenza. La vicenda giudiziaria animò la stampa dell'epoca in maggior parte colpevolista (M.Canepa in Urbs, giugno 2006).
- Luigi Fasce (1695-1760) genovese di nascita si trasferì in Ovada per le nozze e vi rimase sino alla morte. Fu buon scultore in legno, quasi esclusivamente di Madonne e soggetti religiosi.
- Adriano Bausola (1930-2000) fu rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano fino al 1998.
- Giambattista Cereseto (1816-1858), noto come padre Scolopio. Una targa posta dal Comune di Ovada nel centenario della sua morte recita:
- Giacomo Costa (1833-1897), fu avvocato generale erariale, senatore (dal 1886) e guardasigilli (dal 1896).
- Antonio Rebora (Ovada 1815-1861), musicista, allievo di Agostino Belloli e Benedetto Neri, autore di opere drammi concerti e musica sacra. Ovada nel 1926 gli ha dedicato la Scuola di musica da marcia e da concerto.
- Giovanni Taffone (1941), detto "Tata". Da semplice impiegato diviene uomo di spettacolo. Nel 1964 vince il premio "Maschera di Bronzo" al FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI CLOWN, dove concorre con nomi prestigiosi quali Charle Rivel, Cavallini, Zavatta... Nel 1966 apprende il mestiere in un circo svizzero, grazie ad artisti del circo di Mosca. In pochi anni diventa giocoliere, imitatore, funambolo, equilibrista, contorsionista, animatore, presentatore, illusionista, parodista e mimo.
- Franco Resecco (1920-2007), stimato pittore,ha coltivato e perfezionato la tecnica dell'incisione presso lo studio del prof. A.H.Gagliardo. Sue opere si trovano in numerose collezioni italiane e straniere. Attivo autore di poesie dialettali e sempre attento alla tradizione popolare e culturale ovadese.
- Natale Proto (1908-1997), pittore e artista, lavorò alla decorazione di numerosi palazzi in Ovada. Nel 1939-40 si trasferisce a Milano chiamato a lavorare nello studio di scenografia “Ercole Soriani”. Tornato ad Ovada fu protagonista e promotore di cultura e di numerose “mostre d'Arte” .nonché animatore e benefattore dell'Accademia Urbense . Nel 1991 fu proclamato “Ovadese dell'Anno”.