Gioiosa Ionica
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
![]() |
|||
---|---|---|---|
![]() |
|||
Stato: | ![]() |
||
Regione: | ![]() |
||
Provincia: | ![]() |
||
Coordinate: |
|
||
Altitudine: | 130 m s.l.m. | ||
Superficie: | 36,99 km² | ||
Abitanti: |
|
||
Densità: | 201 ab./km² | ||
Frazioni: | Santa Maria, Bernagallo, Agliocane, Prisdarello, Drusù, Ceravolo, Palma, Sant'Antonio | ||
Comuni contigui: | Grotteria, Marina di Gioiosa Ionica, Martone, Roccella Ionica | ||
CAP: | 89042 | ||
Pref. tel: | 0964 | ||
Codice ISTAT: | 080039 | ||
Codice catasto: | E044 | ||
Nome abitanti: | gioiosani (ggejusani) | ||
Santo patrono: | San Rocco | ||
Giorno festivo: | 27 gennaio e l'ultima domenica di agosto | ||
Sito istituzionale | |||
![]() |
Gioiosa Ionica o Gioiosa Jonica (A Ggejusa) è un centro in provincia di Reggio Calabria, ed è il comune più popoloso ed importante della Vallata del Torbido.
Immagine:Panorama di Gioiosa Ionica.jpg
Accogliente e ridente cittadina situata nel cuore della Calabria, a metà distanza tra Reggio Calabria e Catanzaro, è situata a 110 m. sul livello del mare e a circa un'ora dagli aeroporti di Lamezia Terme e di Reggio Calabria.
Indice |
[modifica] Storia
Dallo Jonio, giungendo da oriente, i Greci verso il VI secolo a. C. fondarono colonie sulle coste della Sicilia e della Calabria, unendosi alle popolazioni locali dei Siculi, dei Bruzi e degli Italioti, costituendo la Magna Grecia.
Verso il 210 a.C. le colonie greche caddero sotto i Romani e ne divennero a tutti gli effetti province. Sulla costa jonica, tra le città greche di Caulonia e Locri, di cui restano imponenti rovine non ancora del tutto riportate alla luce, sorse Mystia nella valle del torrente Torbido (a quel tempo in parte navigabile).
Restano di quell'epoca imponenti testimonianze tra cui il Teatro, ancora oggi utilizzato per importanti manifestazioni culturali, e il Naniglio, che sorge in una zona anticamente chiamata "li Bagni".
Nel 986 l'antica Mystia fu distrutta dalle orde saracene che si abbatterono sulle coste depredandole e saccheggiandole. I pochissimi superstiti fuggirono verso l'interno e, a circa un miglio dalla vecchia città, su un inaccessibile sperone roccioso (che molto bene si prestava alla difesa) fondarono Mocta Geoliosa. Furono costruite torri di avvistamento e difesa che, dal mare, a poco più di un miglio di distanza, una dall'altra, salendo verso Gioiosa, permettevano di segnalare per tempo l'arrivo del nemico.
(Tiziano Rossi)
[modifica] Etimologia
Sul nome di Gioiosa gli storici non si trovarono mai d'accordo, ma l'etimologia più probabile della parola pare sia quella che deriva dal greco "Ghe = terra", "Eliose = solatia". Dunque "Geliosa o Geoliosa = terra solatia, città del sole". Ma la gente del posto tramanda di padre in figlio l'antica leggenda di "una ragazza bellissima che, andando di notte al primo appuntamento con un pastore del luogo che da anni la corteggiava, cadde dalla rupe e si sfracellò". La fanciulla si chiamava Giojosa ed il nome rimase alla località dove ora sorge la città di GIOIOSA JONICA.
(Tratto da "C'era una volta Gioiosa" di Tiziano Rossi)
[modifica] Monumenti
Il Palazzo Amaduri conserva un prezioso quadro del Mattia Preti, raffigurante la scena dove la regina Tomiri affonda la testa di Ciro in un otre. Il Castello normanno altresì chiamato Castello Bizantino e Castello dei Carafa si erge sul punto più alto della rocca che sovrasta il paese. La costruzione dovrebbe risalire al XIII secolo, passò nelle mani dei Caracciolo nel 1559 che ne furono proprietarifino a quando nel XIX secolo venne acquistato dalla famiglia Pellicano. Il Naniglio, ruderi di una villa di epoca greco-romana (I secolo - III secolo a.C.).
[modifica] Personalità legate a Gioiosa Ionica
- Vincenzo Amaduri (1808-1873) e Luigi Raffaele Amaduri (1820-1879) Deputati al Parlamento Nazionale, patrioti risorgimentali
- Francesco Maria Pellicano (1878-1929) Deputato nato a Napoli, ma gioiosano di casato e di elezione
- Francesco Paolo Linares (sec. XIX-XX) poeta in lingua latina
- Giuseppe Maria Pellicano “Junior” (1876-1935) poeta, scrittore e drammaturgo
- Nicola Papandrea detto “Giandò” (1866-1943) poeta dialettale estemporaneo
- Rocco Vincenzo Agostino (1897-1961) giurista e Senatore della Repubblica
- Massimo Rodinò (XX secolo) poeta e scrittore
- Massimo Pellicano (1896-1967) scrittore
- Maria Macrì Lucà (XIX – XX secolo) scrittrice
- Remo Argirò (XX secolo) pittore
- Edoardo Rodinò (1901-1969) scrittore dopo il secondo conflitto mondiale fondò e diresse il primo quotidiano calabrese "Il Tempo"
- Salvatore Incorpora (n. 1919) pittore, scultore e poeta
- Mario Pellicano Castagna (XX secolo) araldista e storico
- Giuseppe Commisso (1926-1951) poeta
- Perla Panetta Napoli (n.1923) pittrice
- Corrado Armocida (n. 1944) pittore
- Mimmo Lucà (n. 1953) uomo politico
- Lisa (n. 1977) cantante
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti