Pazzano
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 460 m s.l.m. | ||
Superficie: | 15 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 53 ab./km² | ||
Frazioni: | |||
Comuni contigui: | Bivongi, Caulonia, Nardodipace (VV), Placanica, Stignano, Stilo | ||
CAP: | 89040 | ||
Pref. tel: | 0964 | ||
Codice ISTAT: | 080058 | ||
Codice catasto: | G394 | ||
Nome abitanti: | pazzanesi o pazzaniti | ||
Santo patrono: | San Giuseppe | ||
Sito istituzionale | |||
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«... Qui e la spunta la roccia, nuda, nera, ciclopica. Non è dunque questo Ferdinandea? No, questo è Pazzano: paese di pietra e paese di ferro. Sta nell'aria e si respira il ferro: sgorga e si rovescia dalla bocca delle miniere, rossastro, sottilissimo, dilagante in flutti di polvere.»
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(Matilde Serao, agosto 1883)
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![]() «Pazzanu è ncassaratu nta dui timpi
a menza costa tra a muntagna e u mari duva na vota nc'eranu i minieri i carcaruoti e l'armacatari... Poesia: Pazzanu, Giuseppe Coniglio» |
![]() «Pazzano è incassato tra due montagne
a metà tra la montagna e il mare Dove una volta c'erano le miniere i lavoratori della calce, i costruttori di muri a secco... » |
[modifica] Geografia
Pazzano (in dialetto calabrese Pazzanu) è un comune di 799 abitanti in provincia di Reggio Calabria. Ha una superficie di 15,48 kmq con una densità di 51,6 abitanti/kmq. Si trova nella Vallata dello Stilaro tra il Monte Consolino e Monte Stella a un altezza di 460mt. s.l.m..
[modifica] Idrografia
Nel territorio del comune di Pazzano nascono il torrente Stilaro, dal quale prende il nome tutta la vallata,e un suo affluente, il Melodare. Sono presenti delle sorgenti, denominate " Femmina Morta" e "Fonte dello Schioppo" a 8km da Pazzano.
[modifica] Flora e fauna
- La vegetazione tipica è la macchia mediterranea: castagni, lecci, pini, querce e faggi ; nelle zone più degradate domina la gariga con l'ampelodesmo come graminacea dominante.
- La fauna era, un tempo, rappresentata da uccelli come coturnici, merli, tordi, beccacce, colombacci, tortore, quaglie, mentre i passeriformi:passero,passero solitario, averle, cince, usignoli, capinere, zigoli sono comuni nelle campagne.I rapaci più diffusi: corvi imperiali, gheppi, poiane, e di notte diffonde il suo canto suggestivo l'assiolo (in dialetto pazzanese: Jhiò).
Mammiferi: lepri, volpi, ghiri, cinghiali,donnole, faine, martore. Nei corsi d'acqua vi è la presenza di trote, mentre si ricorda,in tempi meno siccitosi, la presenza delle anguille che risalivano dal mare lo Stilaro per riprodursi nella parte alta del torrente.
[modifica] Etimologia
L'etimo della località ha 3 ipotesi:
- La derivazione da un radicale "passus", cioè valico;
- Quella che si rifà al nome francese di platea (plateau = ripiano in zona montuosa)
- Derivazione dal nome spagnolo di "plata", per cui Pazzano starebbe a indicare una terra metallifera.
[modifica] Storia
Pezzano è Situato tra il Monte Consolino e il Monte Stella che costituiscono un'eccezione dell'aspetto fisico calabrese e che gli studiosi fanno risalire all'età devoniana o più fondatamente all'epoca giurassica. A questa lontanissime origini ed alle evoluzioni dei millenni successivi, si deve la presenza nella cavità dei monti di giacimenti di Ferro, il cui sfruttamento risalirebbe all'età magno-greca.
L'origine del paese è legata infatti all'estrazione dei minerali di Ferro per lo più di limonite e pirite, attività che ha dato origine a un villaggio di minatori in età normanna (come attesta un documento del 1094). La materia prima fornita dalle miniere si ricollega al sorgere nella zona di alcuni rudimentali forni per la fusione del ferro. Da antichi documenti risulta che un tempo Pazzano (o meglio il casale di Pezzano, come veniva chiamato) faceva parte della Contea di Stilo insieme a Guardavalle, Stignano, Camini e Riace. Si sa inoltre, che dal 1325 vi era un prete, che dipendeva dalla diocesi di Squillace, che si occupava della cura delle anime.
In un documento del 1333 si legge che esisteva una ferriera di proprietà del convento di Serra San Bruno. Il 10 dicembre 1524 le miniere di Pazzano furono regalate da Carlo V come ricompensa per i servizi prestati a Cesare Fieramosca (fratello di Ettore, vincitore della disfida di Barletta). Nel 1527 le miniere divennero di demanio regio. Nel 1724 il governo vi fece fabbricare i cannoni per l'esercito. Nel 1768 la ferriera fu trasferita a Mongiana ed a Ferdinandea, per la presenza di boschi e corsi d'acqua e, in età borbonica, di veri e propri impianti metallurgici. Nel 1783 vi fu un grave terremoto nella zona che abbassò drasticamente il numero della popolazione (per la precisione a 857 abitanti) con un danno del valore di 20.000 ducati ma nessun morto. Pazzano divenne comune autonomo nel 1811 quando la Contea di Stilo venne divisa dal commissario Masci. Il primo sindaco del paese fu Giuseppe Certomà. L'estrazione del materiale comunque continuò fino ai primi decenni della seconda metà del 1800, quando cadde la dinastia Borbonica e si insediò il nuovo governo d'Italia,il quale privilegiò le attività industriali del Nord, spingendo all' emigrazione anche degli abitanti di Pazzano. Ai tempi del Regno delle due Sicilie Pazzano era un di più importanti centri minerari che rifornivano tutto il Mezzogiorno con 25 miniere.
L'8 marzo del 1917 il comune da in concessione le miniere per 50 anni al Cavaliere Alessandro Casini, al quale subentro il 28 aprile del 1921 la società genovese Miniera di Pazzano. Quest'ultima concesse in sub appalto le miniere alla Montecatini per circa un anno, ma con lo scadere del contratto, la Montecatini abbandona tutto. In seguito si tentò di riaprire le miniere ma senza esito.
Dagli anni '50 in poi anche Pazzano ha subito il fenomeno dell'emigrazione verso il nord Italia per la mancanza di lavoro.
[modifica] Oggi
Negli ultimi anni si cerca di recuperare il grande valore artistico e culturale di Pazzano che la sua storia ci ha lasciato, dall'eremo di Monte Stella che viene visitato da migliaia di pellegrini alle ormai vecchie miniere. Con l'Ecomuseo delle ferriere e fonderie di Calabria si vuole realizzare un museo della Cultura mineraria.
Di recente è stata proposta la possibilità di far impiantare su una località di Monte Stella delle pale eoliche da ditte private per fornire la zona di elettricità con energie rinnovabili.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Gli abitanti sono 799, distribuiti in 362 nuclei familiari con mediamente 2,21 componenti per famiglia. Dal 1991 al 2001 c'è stato un calo demografico del 16,25%
[modifica] Luoghi d'interesse
- Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo
Vi si trovano pregevoli statue lignee nonché una tela del XIX secolo del Frangipane e 4 tele di inizio XX secolo raffiguranti gli Evangelisti.
- Santuario di Monte Stella
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Per approfondire, vedi la voce Eremo di Santa Maria della Stella. |
Nel 1562 viene posta la statua della Madonna della Stella in sostituzione della icona della Madonna di culto ortodosso. Gli furono attribuiti poteri taumaturgici. Nel 1643 diventa grancia dell'ordine di San Basilio. Nel 1743 cappelania manuale. Nella suggestiva grotta è collocata la Madonna della Stella., statua di marmo bianco del 1562 di probabile fattura gaginesca. Vi si accede scendendo una lunga scalinata (62 scalini) scavata nella pietra. Nel santuario si trova anche l'immagine dell'Immacolata Concezione e un affresco di arte bizantina (un po' rovinato) raffigurante Santa Maria Egiziaca che riceve l'eucarestia dal monaco Zosimo. L'affresco si ritiene sia del X-XI secolo per le ciocche disordinate della sua capigliatura. Il raffigurare una santa anziché un santo, fa pensare che vi sia stato per un certo periodo un eremitismo femminile. All'interno della grotta vi sono rappresentazioni della Trinità, di Cristo, dell'Arcangelo Michele e la pietà.
- Fontana Vecchia o Fontana dei minatori
Nata nel XVIII secolo come Fontana per dissetare i minatori che tornavano dal lavoro, utilizzata dai contandini per dissetarsi, di ritorno dal pesante lavoro nelle contrade di campagna di Pazzano, ora con le sue sei bocche è diventato il simbolo di Pazzano.
- Bocche delle antiche miniere
A Pazzano vi sono 25 miniere per l'estrazione del ferro oramai chiuse, alcune delle quali preservate dal comune in collaborazione con l'Ecomuseo delle ferriere e fonderie di Calabria per il loro valore nell'archeologia industriale calabrese.
- Mulino idraulico
Mulino del XVIII secolo raggiungibile dal sentierio naturalistico e turistico di Monte Stella che parte dalla Fontana Vecchia.
- Antica chiesa Bizantina
Di recente è stato rilevato che sotto al suolo della Cappella dei minatori è situtata un'altra chiesa di origine bizantina ancora più antica della famosa Cattolica di Stilo. Si studia una possibilità di scavo e recupero, ma la situazione è molto complessa poiché la chiesa si trova sotto un luogo di culto (l'attuale cappella) e vicino a una strada che rende difficile l'operazione.
[modifica] Feste
Le feste a Pazzano come moltissimi piccoli paesi italiani sono feste prettamente religiose (se si fa eccezione per quella dei 'Mbeati muorti) e sono:
- 19 marzo - Festa patronale e processione di San Giuseppe
La festa inizia nel pomeriggio con l'esecuzione di marce sinfoniche da parte del complesso bandistico pazzanese alla sera il Santo viene portato in processione per le vie del paese fino alla Fontana Vecchia dove si svolge uno spettacolo pirotecnico al termine si scambiano le offerte come ex voto di "ciciri e cannarozzeda".
- Prima domenica dopo il 5 agosto - Festa del S.S. Salvatore
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Per approfondire, vedi la voce Festa del S.S. Salvatore. |
La festa del S.S. Salvatore è la più importante delle feste di Pazzano, che attira il maggior numero di persone e di emigrati. Dura 3 giorni con una processione della statua del santo per il paese, la veglia notturna e la tradizionale "Cumprunti".
Il pellegrinaggio ha inizio nei pressi della "Fontana vecchia" dal quale si può salire per un sentiero di montagna che porta in cima al Monte Stella.
Della durata di tre giorni, la festa si svolge con la processione per le vie del paese, la donazione del tradizionale pane benedetto di San Rocco e uno spettacolo pirotecnico quando il santo arriva al boschetto.
- 31 ottobre - Festa dei 'Mbiati muorti
Antica festa, abbandonata anticamente, ripresa da pochi anni e organizzata dal circolo ricreativo pazzanese con la venuta in auge in italia della festa anglosassone importata di Halloween e di simili tematiche.
[modifica] Gastronomia
La gastronomia pazzanese è tipica della regione Calabria:
- Scilatelle ai ferri ( steli essiccati di ampelodesmo, una graminacea ), fatte in casa (in dialetto pazzanese: Pasta e casa)
- Ragù con carne di capra
- Trippa e patate
- Melanzare ripiene
- Pipi Chini (peperoni ripieni)
- Zippuli
- Dolci tipici sono la "pitta di San Martino" e le "cuzzupe"
[modifica] Associazioni
- Pro Loco
- Protezione Civile Pazzanese
- Centro Donna
- Associazione Musicale
[modifica] Circolo Ricreativo Culturale Giovanile Pazzanese
Il Circolo Ricreativo Culturale Giovanile Pazzanese nasce nel 1994 da un gruppo di giovani pazzanesi, è una libera associazione con sede a Pazzano senza scopo di lucro con finalità ricreative e culturali.
[modifica] Dialetto
Il dialetto pazzanese ("pazzanitu" in dialetto) è una variante del dialetto calabrese. Viene parlato sia nell'ambiente familiare che al di fuori, e viene spessissimo preferito all'uso dell'italiano che, quando parlato, subisce il forte accento dialettale. Il dialetto pazzanese è stato usato in forma scritta dal poeta pazzanito Giuseppe Coniglio nelle sue innumerevoli poesie pubblicate in 3 raccolte e nelle sue commedie teatrali.
[modifica] Proverbi, detti e modi di dire di Pazzano
Nel paese di Pazzano esistono molti e svariati proverbi, detti e modi dire che prendono spunto dalla vita quotidiana e dal mondo contadino. Eccone qui un elenco:
- Pana e mantu 'on grava tantu (Pane e mantello non pesano molto) - Cibo e vestiti non pesano mai tanto
- Tu volarissi a gutti chjna e da mujjhieri mbiaca (Tu vorresti la botte piena e la moglie ubriaca) - Volere troppo
- U puorcu sempa a Jjhianda s'insonna (Il maiale si sogna sempre la ghianda) - Una persona desidera sempre la stessa cosa
- Chjanu chjanu u malatu leva u sanu (Pian piano il malato porta il sano)
- A guttareda cuntina percia a petra (La goccia in continuazione buca la pietra) - A poco a poco si raggiunge un obbiettivo
- S'u ciucciu 'on mbola u mbiva,a' vojjia u hrischi (Hai voglia a fischiare se l'asino non vuol bere) - Se uno è testardo non c'è niente da fare
- L'erba chi non mbue ti nescia avanzi a porta (L'erba che non vuoi ti cresce davanti alla porta) - Ti ritrovi sempre chi non vorresti
- Nu patra nuotrica cientu hijjuoli, cientu hijjuoli 'on nuotricannu nu patra (un padre nutre cento figli, cento figli non nutrono un padre)
- Chistu lu dassu chistu lu pijjiu, passa lu tiempu miu e nudu 'nda pijjiu! (Questo lo lascio questo lo prendo, passa il mio tempo e nessuno ne prendo!) - Deciditi!
- Uomu mutu 'on po' essara servutu (La persona che sta in silenzio non può essere servita)
- Iungiti cu'i miegju tue e fanci i spisi (Unisciti con i migliori tuoi, e fagli le spese)
- 'A paura guarda a vigna (no a sipala) (La paura salvaguardia la vigna e non il cespuglio)
- Cuosi in cumuni, jettali adu cahuni (Le cose in comune buttale nell'immondizia)
- U disperatu ti dispera (Il disperato ti dispera)
- U piedi chi camina 'nta notta, malanova porta (Il piede che cammina nella notte brutte notizie porta) - Chi gira di notte non è una buona persona
- Si vue u gabbi u maluvicinu curcapti prestu a sira e levati prestu u matinu (se vuoi fregare il vicino cattivo coricati presto la sera e alzati presto al mattino)
- Meggjiu mammata u ti ciangi ca u suli a marzu u ti tingia
- Cui allimita cu fjumari e cu cafuni, e suffruttariu ma mai patruni! (chi ha dei confini con fiumare o burroni, e usufruttario ma non padrone)
- Si bbue u vidi u nemicu morira, dassalu u parra e non ci rispundira (Se vuoi vedere il nemico morire, lascialo parlare e non gli rispondere)
- Cu dassa ca pue, on ficia casa mai (Chi dice "poi" non ha mai fatto casa) - Non bisogna mai rimandare
- Prima d'arruri nci vola a 'bbertenza ca duoppu nci vola a pacenzia (Prima dell'errore ci vuole prudenza, accortezza che dopo ci vuole la pazienza)
- I guai da pignata i sapa a cucchjiara chi di vota (I guai della pentola (di terracotta) li sa il cucchiaio che li mescola) - I problemi li sa chi li ha
- Tuttu lu nostru amari e cu disignu, tu non ami ammia dommu ti dugnu ( tutto il nostro amore e con un fine, tu non mi ami perché non ti dia) - Ci si fa dei favori per averne in cambio.
- Cu nci lava a testa all'asinu perda u tiempu e du sapuni (Chi lava la testa all'asino perde il tempo e il sapone)
- Cana e tristi cana, amaru a casa chi non ndava
- Pèmmu amicizia u dura, na tafareda ava u vacia, e natta ava u vena (Per durare un amicizia, un cesto deve andare, e un altro deve venire) - In un amicizia duratura si dà e si riceve vicendevolmente.
- Fai bene e scordati, fai mala e guardati!
- Ada bon'ura, cu vola mala a mmia duommu nci scura
- Cu vola u menta paci si trova a menzu a guerra
- Cu lavura fundu e cu lavura chjanu all'aria ni vidimu pellegrinu
- Cu duna a rrobba prima co mora, vola pighjata a testa cu na mazzola
- Po cazzuni 'on c'è riparu (Per lo stupido non c'è salvezza)
- Trasutu u santu, hinuta a hesta (Entrato il santo, finita la festa)
- Puru i pulici hannu a tussi (Pure le pulci hanno la tosse) - Pure i più piccoli si permettono di parlare
- A matinata facia a jornata (la mattinata fa la giornata)
- Ligna do stiessu cugnu (Legna dello stesso ceppo) - Tale padre tale figlio
- A cuda è dura a scorciara (La coda è dura da grattare) - La fine è più difficile
- Tenisti l'asinu finu ada cuda e mo u libberi?
- On da vola mancu cu a panata!
- Nci vola a manu do Signuri! (Ci vuole la mano di Dio) - Ci vuole chissà cosa! (nello svolgere una mansione)
- T'allonga u cuodu! (Ti si allunga il collo!)
- Mo tutti i vucatori diventaru servetta (Ora tutti gli strofinacci sono diventati tovaglioli)
- Mangia pana a tradimientu! (Mangia pane a tradimento)
- Cana e mandra! (Cane di gregge!)
- Cudizza e paghjia (coda di paglia)
- Cangiara barritta (Cambiare berretto) - Cambiare opinione
- Dei muorti a nivi ad i puorti (Dei morti la neve alle porte)
- Picciulu cuomu na spinzia (piccolo come il piccolo del passero)
- Senti e quala pruppitu vena a predica (Senti da che pulpito viene la predica)
- Ogni spiritu leva ndomini
- A mala vanda ti nesciru i capidi (I capelli ti sono cresciuti dalla parte sbagliata)
- A testa e chi non pensa è de cucuzza
- Perdira a bussola (peredere la bussola) - Perdere il senno.
- Ogni lignu ava u fumu sue (Ogni legno ha proprio fumo) - Ogni persona ha i suoi problemi.
- A tramuntana a prima levata, u sciruoccu nta ritardata.
- Quando a neghja vacia a mari pighja e zappa e vai a zappari, quandu a neghja vacia susu mentati to cupusu. (Quanto le nuvole vanno verso il mare prendi la zappa e zappa, quando va su mettiti nel "ricovero" (al riparo))
- Cu pota facia, cu sapa dicia (Chi può fa, chi sa dice)
- Annata bisesta a cunta cu resta (L'anno bisestile lo racconta chi resta)
- A vacabbunderia ti mangia l'ossa (Il vagabondeggiare ti mangia le ossa)
[modifica] Personaggi importanti nell'ambito locale
Produttore di numerose opere d'arte esposte in manifestazioni nazionali (Tempio d'arte a Roma, Accademia di Marzocco a Firenze...) e internazionali (Gran Prix de la Cote d' Azur...).
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Per approfondire, vedi la voce Giuseppe Coniglio. |
Poeta autore di diverse opere in dialetto pazzanito e pluripremiato a livello regionale, simbolo della cultura contadina pazzanese. Compositore anche di opere teatrali, celebre Marcu e Filomena e anche scultore di statuette in legno d'erica.
- Libero Fiorenza (1913-1943) giornalista
Fu corrispondente da Pazzano di quotidiani nazionali, sui quali scrisse numerosi suoi articoli, al recupero di alcuni valori locali. Era scrittore, caricaturista e autore di componimenti come i due canti natalizi Notte invernale e Nella Grotta e di un inno alla Madonna di Monte Stella. Morì nella Seconda Guerra Mondiale fucilato dai tedeschi nel Mar Egeo per aver voluto essere fedele ai valori di italianità in cui credeva.
- Adasaffo Sapere poetessa
Più volte eletto segretario regionale della CISL è anche membro dell'Esecutivo Nazionale e del Consiglio Generale della CISL Nazionale, nonché componente del Consiglio di Amministrazione del Patronato Inas-Cisl.
Nel 2006 ha ricevuto il premio: Mediterraneo - Impegno e civiltà "...per l'instancabile e costante impegno sociale nelt erritorio calabrese per sostenere la battaglia per lo Sviluppo, il Lavoro , la Legalità, la difesa della Costituzione Repubblicana". Articoli e relazioni di Sbarra da segretario regionale
- Mario Squillace Sacerdote
Autore di sculture in legno
Giornalista di inizio '900 partecipa al giornale Il Divenire sociale, fondatore del giornale Terra Nostra ha combattutto per il risorgimento socio-economico della Calabria e per l'Italia per la quale muore nella Prima Guerra Mondiale.
- Antonio Verdiglione Soldato
Patriota italiano che difese Venezia nel 1849 nel II Battaglione. Celebre la sua frase prima di morire al comandante Rossarol: Spetta a me! Serbate la vita per più alte cose.Viva l'Italia!
[modifica] Leggende
Vi sono varie leggende su Pazzano.
- Leggenda sulle origini di Pazzano
Si narra che una volta nella vallata dello Stilaro dei condannati ai lavori forzati vennero mandati a finire i loro giorni in un luogo isolato, Si scelse allora il burrone tra Monte Stella e il Monte Consolino. I tre condannati erano: Pazzano, Spagnolo e Larcara e alle loro caviglie furono legati dei ceppi. Tutti e 3 riuscirono a liberarsi ma solo Pazzano una volta ritornato su decise di rimanere e fondare un nuovo paese dove poter lavorare. Ed infatti più tardi si scoprirono i ricchi giacimenti di Ferro.
- Leggenda della statua della Madonna della Stella
Nel 1645 Padre Giovanni Fiore da Cropani la mise per iscritto. Pare che quando nel 1562 venne portata la statua su una nave, si fermò improvvisamente a Monasterace e da essa vi partì una luce in direzione della grotta di Monte Stella. La statua poi sopra un vitello si inerpicò fino alla grotta, dalla quale poi incominciò a sgorgare acqua. L'acqua venne raccolta in due giare ma esse miracolosamente non si colmavano mai
[modifica] Economia
[modifica] Agricoltura
L'economia ora è prevalentemente di sussistenza e legata alle misere pensioni di bracciantato agricolo; un tempo, invece era sostenuta dall'agricoltura con coltivazioni intensive del territorio circostante di uliveti , vigneti , fave, ceci, piselli e grano.
[modifica] Industria
Pazzano nel corso della sua storia ha avuto un industria improntata soprattutto sull'estrazione del ferro dalle cave minerarie collegata con il centro di Mongiana. Dal 1957 (anno della nascita) fino al 1975 Pazzano è stata la sede dell'impresa Sabatino Salvatore & figli specializzata negli autotrasporti e in materiale da costruzione. Successivamente si è trasferita nel comune di Stilo. Attualmente non sono presenti imprese.
[modifica] Turismo
L'area turistica principale è rappresentata dalla zona circostante il Santuario di Montestella, che presenta una zona con area pic-nic. Si tratta di un turismo prevalentemente religioso con il sopracitato eremo di Monte Stella e le feste religiose tradizionali e naturalistico per la bellezza dei luoghi. Da percorrere sicuramente il sentiero molto ripido che porta dalla Fontana vecchia alla cima di Monte Stella rimesso in sesto di recente e attrezzato di luoghi per il ristoro. Lungo il sentiero si può anche visitare il mulino idraulico del XVIII secolo.
[modifica] Contrade della campagna di Pazzano
- Becara
- Chianu de Bbarracchi, Cordeda,Cuturi
- Farciali,Fossa 'a Bruca
- Grappidà
- Janidangiulu, Judariu
- Lacariedu,Luonia
- Malijicchi, Mandaranu, Margadisu, Mortida, Mila
- Praca
- Ruvatti
- Sant'angiulu, Sciuppatu
- Tizzana
- Zzopà
[modifica] Trasporti e vie di comunicazioni
Pazzano è situato sulla strada statale 110 la quale a sua volta si può raggiungere dalla costa jonica con la strada statale 106. C'è un servizio pullman offerto dalla Autolinee Federico per cui Pazzano è reggiungibile da Reggio Calabria e dai paesi lungo la strada statale. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Monasterace a 15km di distanza.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Salvatore Fiorenza dal 05/04/2005
Centralino del comune: 0964-731090
[modifica] Curiosità
- Il comune di Pazzano di recente manda a a chi ne fa richiesta tra gli emigrati in Italia e all'estero il calendario del paese.
- Il circolo ricreativo Culturale Giovanile Pazzanese dal 19 marzo 2004 pubblica il giornalino bimestrale: "Che c'è...?" con l'intento di divulgare le notizie su Pazzano agli emigrati e non, che vogliono ancora mantenere i legami con esso.
- Descrizione del Gonfalone di Pazzano nel D.P.R. del 12 ottobre 1987:
[modifica] Galleria fotografica
Grotta del Santuario di Monte Stella |
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[modifica] Calendari dell'amministrazione comunale di Pazzano
[modifica] Voci correlate
- Festa del S.S. Salvatore
- Monte Stella
- Eremo di Santa Maria della Stella
- Locride
- Vallata dello Stilaro
- Stilaro
- Comunità montana Stilaro-Allaro
- Ecomuseo delle ferriere e fonderie di Calabria
- Serre Calabresi
- Parco naturale delle Serre
[modifica] Altri progetti
Commons contiene file multimediali sul paese di Pazzano