Storia degli Stati Uniti
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Nativi americani |
Periodo coloniale |
1776-1789 |
1789–1849 |
1849-1865 |
1865–1918 |
1918–1945 |
1945-1964 |
1964-1980 |
1980-1988 |
1988-presente |
Gli Stati Uniti d'America sono situati nella parte nord del continente americano confinando a nord con il, Canada ed a sud con il Messico. La confederazione si estende dalle coste orientali affacciate sull'Oceano Atlantico, a quelle occidentali bagnate dall'Oceano Pacifico. Fanno parte degli Stati Uniti anche l'arcipelago delle isole Hawaii, lo stato dell'Alaska e numerosi altri territori.
Attualmente, in base alle ricerche di Cavalli Sforza e collaboratori, si suppone che i primi umani siano arrivati nel continente intorno a 40 mila anni fa dall'Asia attraverso lo stretto di Bering, via mare. Il modello precedente, il cosiddetto modello Clovis, invece individuava tre ondate migratorie avvenute circa 12 mila anni fa, dall'Asia attraverso le terre emerse dello stretto di Bering, la Beringia.
E' oramai assodato che i vichinghi, facilitati dal cosiddetto periodo medioevale caldo, nel corso delle loro esplorazioni nei mari nordici raggiunsero il Labrador, da loro chiamato Vinland, terra della vite.
Anni dopo il suo approdo all'arcipelago caraibico, Cristoforo Colombo raggiunse la massa meridionale del continente, mentre nelle terre attualmente governate dagli Stati Uniti non mise mai piede, se non si vuole considerare l'isola di Porto Rico raggiunta nel corso del suo secondo viaggio: infatti, un tempo colonia spagnola, oggi Porto Rico vive un'altalenante situazione politica che lo vede in bilico tra il suo attuale stato di Commonwealth e la possibilità di diventare uno Stato federale statunitense a tutti gli effetti.
Il primo europeo noto ad aver messo i suoi piedi sulla terraferma del continente americano fu Juan Ponce de León, che giunse in Florida nel 1513, anche se vi sono evidenze che fanno pensare al fatto che sia stato preceduto da Giovanni Caboto nel 1497.
[modifica] L'America pre coloniale
Molte culture prosperarono nelle americhe prima dell'arrivo degli europei e fra queste si ricordano Puebloans (Anasazi) nel sud-ovest e la cultura di Adena nell'est. Diverse culture di questo genere si svilupparono nel tempo stanziandosi in vari territori sotto forma di nuclei abbastanza grandi e concentrati. L'agricoltura si sviluppò circa nel 2.500 a.C. in quella che è oggi la costa orientale degli Stati Uniti basandosi sulla coltivazione del girasole, frutti da spremere e palmizi.[1] Dalle terre occupate attualmente dal Messico si importarono granturco e legumi le cui colture furono adattate alle estati più brevi del nord-est dell'America rimpiazzando le colture indigene.
[modifica] Prime esplorazioni ed insediamenti europei
Il primo contatto con gli europei avvenne intorno all'anno 1.000 con i vichinghi. Leif Ericsson impiantò un insediamento di breve durata chiamato Vinland in quello che è oggi Newfoundland. Questo avveniva circa cinquecento anni prima di Colombo.

██ L'Impero coloniale spagnolo ed i suoi territori nel 1790
██ Sfera di influenza (esplorato/rivendicato ma mai controllato o vice versa) o colonie contese o di breve durata
██ Possedimenti portoghesi Unione iberica sotto il re di Spagna, 1580–1640
██ Territori persi o posseduti prima del 1714 Pace di Utrecht.
██ Marocco spagnolo e Africa occidentale spagnola, 1884–1975.
Entro trent'anni dall'arrivo di Ponce de León in Florida, gli spagnoli divennero i primi europei a raggiungere gli Appalachi, il Mississippi, il Grand Canyon e le Grandi pianure. Nel 1540, Hernando de Soto intraprese una estensiva esplorazione dei territori costituenti gli attuali Stati Uniti e, nello stesso anno, Francisco Vazquez de Coronado guidò 2.000 spagnoli e messicani attraverso i territori che sono rappresentati dall'odierna Arizona e dal confine Arizona-Messico, fino a giungere all'odierno Kansas centrale. Altri esploratori spagnoli fra i quali Lucas Vasquez de Ayllon, Panfilo de Narvaez, Sebastian Vizcaino, Juan Rodriguez Cabrillo, Gaspar de Portola, Pedro Menendez de Aviles, Álvar Núñez Cabeza de Vaca, Tristan de Luna y Arellano e Juan de Oñate, intrapresero delle spedizioni esplorative sul territorio oggi appartenente agli Stati Uniti. Gli spagnoli inviarono dei coloni, creando così i primi insediamenti di popolazione europea sul suolo continentale dell'America a St. Augustine in Florida nel 1565 e successivamente a Santa Fe in New Mexico, San Antonio, Tucson, San Diego, Los Angeles e San Francisco. La maggior parte degli insediamenti spagnoli vennero realizzati lungo ,la costa californiana ed il fiume Santa Fe in New Mexico.
[modifica] America coloniale britannica (1493-1776)
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Per approfondire, vedi la voce Storia degli Stati Uniti (periodo coloniale). |

I territori situati lungo le coste furono colonizzati principalmente dai britannici nel XVII secolo, assieme a gruppi meno numerosi di olandesi e svedesi. L'America coloniale fu penalizzata da una scarsità di mano d'opera che diede luogo a forme illiberali di sfruttamento dei lavoratori come nel caso della schiavitù soprattutto nel sud del paese. I coloni presero presto ad amare la loro nuova terra ed assunsero uno spirito di pionerismo che li allontanò dal modo di sentire dei loro paesi di origine e fece esplodere lo spirito americano della nuova frontiera.
La prima colonia inglese ben riuscita fu realizzata nel 1607, sul James e venne chiamata Jamestown in onore del re d'Inghilterra Giacomo I. Essa languì per alcuni decenni fino a quando una nuova ondata di coloni, arrivata nel tardo XVII secolo, iniziò a praticare una agricoltura intensiva basata sulla coltivazione del tabacco. Un esempio di conflitto tra nativi americani ed i coloni inglesi si verificò nel 1622 quando una sollevazione di indiani uccise centinaia di coloni inglesi. Il più grande conflitto del XVII secolo, tra nativi americani e coloni inglesi, fu la Guerra di Re Filippo nel New England. [1]
Il New England venne fondato dai Puritani che fondarono la colonia Massachusetts Bay Colony nel 1629. Le colonie centrali, consistenti nei territori degli attuali stati di New York, New Jersey, Pennsylvania e Delaware, furono caratterizzate da grandi diversità. Il primo tentativo britannico di insediamento nel sud della Virginia fu la provincia della Carolina con la colonia della Georgia, una delle tredici fondate nel 1733. Molte colonie vennero usate come insediamenti carcerari fino alla Rivoluzione americana.
[modifica] Formazione degli Stati Uniti d'America (1776-1789)
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Per approfondire, vedi la voce Storia degli Stati Uniti (1776-1789). |

Gli Stati Uniti dichiararono la loro indipendenza nel 1776 e sconfissero la Gran Bretagna con l'aiuto della Francia nella Guerra di indipendenza americana. Come puntualizzato da Seymour Martin Lipset, "Gli Stati Uniti furono la prima grande colonia a rivoltarsi con successo contro le leggi coloniali. In questo senso, furono la prima nuova nazione."[2]
Il 4 luglio 1776, il Secondo congresso continentale, tenutosi a Filadelfia, dichiarò l'indipendenza della nazione chiamata "Stati Uniti d'America" con la Dichiarazione d'indipendenza, scritta da Thomas Jefferson. Il 4 luglio si celebra negli Stati Uniti la nascita della nazione americana. Essa venne creata secondo i principi repubblicani che enfatizzavano i doveri pubblici ed aborrivano la corruzione ed i diritti ereditari nobiliari.

La struttura del governo della nazione venne profondamente modificata il 4 marzo 1789, quando il popolo sostituì gli Articoli della Confederazione con la Costituzione degli Stati Uniti d'America. La nuova forma di governo rifletteva una radicale rottura con i sistemi del tempo, favorendo la rappresentatività popolare, con un esecutivo soggetto al controllo del parlamento. Il sistema repubblicano prese in prestito in maniera assoluta le idee dell'illuminismo e della filosofia occidentale e classica e fu posto l'accento sulla libertà individuale e sulla divisione dei poteri fra i diversi organi dello stato.
La vittoria dei coloni alla Battaglia di Saratoga indusse la Francia a stringere una libera alleanza con gli Stati Uniti. Nel 1781, un esercito composto da americani e francesi, mise in atto, con l'appoggio della flotta francese, l'assedio a Yorktown catturando una grande formazione dell'esercito britannico. La resa del generale Charles Cornwallis, che comandava la forza britannica, pose fine agli sforzi britannici di trovare una soluzione militare ai loro problemi con gli americani.
Una serie di tentativi di organizzare un movimento che sottolineasse le riforme attuate venne sancito nella convenzione costituzionale del 1787 a Filadelfia in Pennsylvania.
[modifica] L'espansione verso ovest (1789–1849)
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Per approfondire, vedi la voce Storia degli Stati Uniti (1789-1849). |
George Washington eroe della Guerra d'indipendenza americana, comandante in capo dell'Esercito Continentale, e presidente della Convenzione costituzionale, divenne il primo Presidente degli Stati Uniti a governare sotto l'egida della nuova Costituzione Americana. La Whisky Ribellion del 1794, quando i coloni della valle del fiume di Monongahela, nell'ovest della Pennsylvania, protestarono contro una tassa federale su liquori e bevande distillate, rappresentò la prima prova seria per il governo federale.
L'acquisto della Louisiana[3], nel 1803, diede ai coltivatori occidentali la possibilità di utilizzare il grande fiume Mississippi come via di comunicazione fluviale per i traffici commerciali, rimuovendo la presenza francese dalla costa occidentale degli Stati Uniti e dando nel contempo ai coloni americani la potenzialità per una grande espansione. In risposta alla richiesta inglese di arruolamento degli americani nella Royal Navy, il 12° Congresso degli stati Uniti, diretto dagli uomini di Jefferson, aveva dichiarato guerra all'Impero britannico nel 1812. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna iniziarono così la Guerra del 1812 che terminò, dopo aspre battaglie, l'8 gennaio 1815. Il Trattato di Gand, che seguì alla guerra, essenzialmente diede luogo al mantenimento dello 'status quo ante bellum'[4]. Finì così l'alleanza fra la Gran Bretagna ed i nativi americani.
La dottrina di Monroe, espressa nel 1823, proclamò che le potenze europee non avrebbero più dovuto colonizzare o interferire con le genti dei territori d'America. Questo fu un momento determinante nelle relazioni internazionali degli Stati Uniti d'America.
Nel 1830, il Congresso approvò l'Atto di rimozione degli indiani, che autorizzava il presidente degli Stati Uniti a negoziare trattati per lo scambio di terre , con le tribù indiane insediate negli stati dell'est, convertendole con territori siti ad ovest del Mississippi.
Questo stabilì Andrew Jackson, eroe militare e Presidente, con fare da tiranno astuto nei confronti delle popolazioni native. L'atto risultò determinante per la migrazione di migliaia di nativi verso i territori dell'ovest, causando, lungo il sentiero delle lacrime come venne definito, migliaia di morti fra gli indiani d'America. L'atto di rimozione provocò anche l'acquisizione della Florida spagnola generando così una serie di guerre con i nativi Seminole.
Il Messico rifiutò di accettare l'annessione del Texas avvenuta nel 1845 e ne scaturì una guerra nel 1846. Gli Stati Uniti, impiegando delle truppe regolari ed un grande numero di volontari, sconfissero il Messico a corto di risorse, guidato male e minato dalla divisione dei suoi comandi. Il sentimento pubblico negli Stati Uniti rimase diviso poiché Whig e le forze anti-schiavitù si opposero alla guerra. Il Trattato di Guadalupe Hidalgo del 1848, cedette la California, il New Mexico e alcune aree adiacenti agli Stati Uniti. Nel 1850, il problema di schiavitù nei nuovi territori fu regolamentato dal Compromesso del 1850 raggiunto fra Whig, Henry Clay ed il democratico Stephen Douglas.
[modifica] Epoca della guerra civile (1849–1865)
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Per approfondire, vedi la voce Storia degli Stati Uniti (1849-1865). |
Alla metà del XIX secolo, gli americani bianchi degli stati del nord e quelli degli stati del sud, non furono capaci di accordarsi sulle differenze fra loro esistenti sul modo di essere governati, sulle questioni economiche e sulla schiavitù. Alla elezione di Abramo Lincoln a presidente, gli stati del sud dichiararono la secessione dall'unione costituendo gli Stati Confederati d'America. Ne scaturì la guerra civile americana che si concluse con la sconfitta del sud.
Nel 1854, il Kansas-Nebraska Act abrogò il Missouri Compromise, stabilendo che ogni nuovo stato dell'unione avrebbe deciso la sua posizione sulla questione della schiavitù. Dopo l'elezione di Lincoln, undici stati del sud dichiararono la secessione dall'Unione costituendo gli Stati confederati d'America il 9 febbraio 1861.
La guerra civile ebbe inizio quando il generale dei Confederati, Pierre Beauregard aprì il fuoco su Fort Sumter. Egli lo attaccò in quanto il forte si trovava in territorio confederato. Assieme al nord-ovest della Virginia, cinque degli stati più schiavisti del nord, non aderirono alla confederazione e vennero detti stati di frontiera. Incoraggiata dalla seconda battaglia di Bull Run, la confederazione iniziò la prima invasione del nord al comando del generale Robert E. Lee al comando di 55.000 uomini dell'esercito della Virginia del nord, attraversando il fiume Potomac ed entrando nel Maryland. La Battaglia di Antietam vicino Sharpsburg, del 17 settembre 1862, fu la più sanguinosa battaglia di un giorno nella storia americana.
Agli inizi del 1864, Lincoln nominò il generale Ulysses S. Grant comandante in capo dell'esercito dell'Unione. Il generale William Tecumseh Sherman marciò da Chattanooga ad Atlanta, sconfiggendo l'esercito confederato dei generali Joseph E. Johnston e John Bell Hood.
L'esercito di Sherman devastò circa il 20 percento delle fattorie della Georgia nella sua marcia verso le coste dell'Oceano Atlantico e raggiunse Savannah nel dicembre 1864. Il generale Lee si arrese, con il suo esercito del nord Virginia, il 9 aprile 1865 ad Appomattox Court House.
[modifica] Ricostruzione e sviluppo dell'industrializzazione (1865–1918)
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Per approfondire, vedi la voce Storia degli Stati Uniti (1865-1918). |
thumb|Ellis Island nel 1902, il maggior punto di immigrazione degli Stati Uniti fra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX.]]
Dopo la guerra civile, l'America andò incontro ad un livello di industrializzazione molto motevole, specialmente negli stati del nord. Comunque, la ricostruzione ed il suo fallimento lasciarono, nel sud degli Stati uniti, una forma di predominio dei bianchi sulla popolazione afro-americana, negandole i diritti civili e ponendola in uno stato di schiavitù economica, sociale e politica.
Le norme federali, fino all'elezione del presidente James Monroe, avevano come direttiva lo spostamento dei nativi americani in ben specificate riserve allontanadoli così dal resto della popolazione bianca. Le tribù venivano relegate in piccoli territori. Nel 1876, l'ultima grande guerra Sioux, esplose quando i cercatori d'oro, impegnati nella corsa all'oro dell'ovest, penetrarono nei loro territori.
Un'ondata di immigrazione senza precedenti, servì a fornire manodopera alle nascenti industrie americane creando delle comunità etniche presso località ancora non abitate. Gli abusi sul trattamento di questa abbondante manodopera furono oggetto di violente lotte fra i datori di lavoro ed i sindacati che stavano sorgendo in quei tempi.
Gli Stati Uniti cominciarono ad affermarsi come nazione potente a livello internazionale per la crescita della sua popolazione, lo sviluppo dell'industria e per l'intervento in guerre al di fuori del loro territorio come la Guerra ispano-americana che iniziò quando gli Stati Uniti, biasimarono l'affondamento della nave USS Maine (ACR-1) da parte della Spagna, senza alcun motivo evidente.
Questo periodo culminò nell'ingresso in guerra degli Stati Uniti nel 1917 verso la fine della prima guerra mondiale.
[modifica] Dopo guerra e grande depressione (1918–1940)
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Per approfondire, vedi la voce Storia degli Stati Uniti (1918-1945). |
In seguito alla prima guerra mondiale, gli Stati Uniti crebbero notevolmente in statura come potenza nel mondo economico e militare. Dopo la rivoluzione d'ottobre avvenuta in Russia, negli Stati Uniti si diffuse una grande paura per la nuova dottrina comunista che si andava affermando nella vecchia Europa e per il nuovo potere rosso.

Il Senato degli Stati Uniti non ratificò il Trattato di Versailles imposto dai suoi alleati agli stati della coalizione sconfitta e decisero di scegliere la via dell'unilateralismo se non quella dell'isolazionismo.
Nel 1920, venne proibita la produzione, importazione, esportazione e commercio delle bevande alcoliche decretato dal 18° emendamento della Costituzione americana. Il Proibizionismo dichiarò illegali birrerie e commercianti di bevande alcoliche che facevano grandi guadagni vendendo alcol contro le prescrizioni di legge. Il proibizionismo fu un fallimento ed ebbe termine nel 1933.
Durante gli anni venti del XX secolo, gli Stati Uniti godettero di un periodo di prosperità poco equilibrata: i prezzi dei prodotti agricoli ed i salari diminuirono ed i profitti industriali crebbero a dismisura. La rapida espansione fu alimentata da un aumento del debito ed un anomalo aumento delle quotazioni di borsa. Nel 1929 il crollo verticale della borsa ridusse in cenere i valori delle aziende e la conseguente grande depressione, obbligò lo stato a riavviare l'economia aiutando le aziende a risollevarsi con il provvedimento del New deal di Roosevelt. Il ricupero fu rapido in tutte le aree eccetto che per il recupero dell'occupazione che rimase molto precario fino al 1940.
[modifica] Seconda guerra mondiale (1940-1945)

Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, come era già successo con la prima, gli Stati uniti furono l'ultimo dei 17 paesi alleati a dichiarare guerra dopo aver subito l'attacco alla base di Pearl Harbour. Fino ad allora una politica di isolazionismo aveva legato l'ingresso in guerra soltando dietro un attacco diretto verso il territorio americano. Alcuni contributi attivi e potenziali che gli Stati Uniti avrebbero potuto dare allo scoppio della guerra il 3 settembre 1939, furono limitati dall'impreparazione generale del paese per un conflitto di tale dimensione. Le forze armate americane erano significativamente più ridotte rispetto alle forze equivalenti di Francia, Germania, Gran Bretagna, Unione sovietica e Giappone, consentendo al presidente Franklin Roosevelt di giustificare questa neutralità per permettere al paese di riarmarsi.
Il primo contributo dato dagli Stati Uniti alla guerra fu il taglio delle forniture di petrolio e materie prime al Giappone che ne aveva grande bisogno per condurre l'offensiva militare in Manciuria e nello stesso tempo, l'aumento degli aiuti militari e finanziari alla Cina. Il primo contributo alle potenze alleate venne un anno dopo l'inizio delle ostilità, a settembre del 1940, quando cedettero alla Gran Bretagna 50 vecchie cacciatorpediniere in cambio di alcune basi militari nei Caraibi. Questo fu seguito, a dicembre del 1940, da un piano di concessione in affitto all'Inghilterra di materiale militare.
Il 31 ottobre 1941, più di due mesi prima dell'attacco a Pearl Harbour, un cacciatorpediniere americano che stava scortando navi di carico nell'Atlantico fu affondato da un sottomarino tedesco. Questa azione non determinò comunque la dichiarazione di guerra alla Germania. Il 7 dicembre 1941 il Giappone attaccò la base navale americana di Pearl Harbour, giustificandolo come una reazione all'embargo americano nei loro confronti. Franklin D Roosevelt lo considerò "Una data che vivrà nell'infamia", mentre il resto del mondo lo considerò come il risveglio di un gigante a riposo. Gli Stati Uniti deciserò così di entrare in guerra immediatamente.
Guerra contro la Germania
All'entrata in guerra gli Stati Uniti compresero che non avrebbero potuto combattere, contemporaneamente con Giappone e Germania. Così fu deciso di concentrarsi sulla guerra contro la Germania in Europa, mantenendo una posizione difensiva nel Pacifico finché Hitler non fosse stato sconfitto. Gli Stati Uniti per prima cosa dovettero concentrare una grande forza aerea in Inghilterra per bombardare la Germania. Essi portarono un aereo da bombardamento che era superiore a qualsiasi aereo mai visto prima, il B-17 detto fortezza volante. L'Inghilterra aveva abbandonato da molto tempo le incursioni diurne a causa delle sconfitte inflitte ai suoi aerei dalle difese contraeree tedesche e dalla Luftwaffe. La superiorità tecnica del B-17 permise gli americani di condurre incursioni durante il giorno mentre gli inglesi continuavano i bombardamenti durante la notte.
La prima azione di guerra sulla terraferma fu condotta assieme agli eserciti britannico ed australiano, in nord Africa per recuperare i territori vicini al canale di Suez conquistati dal generale Rommel un anno prima. Questa zona era una delle due zone cruciali, assieme all'Oceano Atlantico, per il controllo del traffico navale. Dal maggio 1943 i tedeschi erano stati espulsi dal nord Africa e gli alleati controllarono questo collegamento vitale fino alla fine della guerra. La marina militare americana abbe un ruolo difensivo notevole nell'Atlantico nel proteggere i trasporti delle attrezzature militari destinate all'Europa ed i rifornimenti delle proprie forze armate. Questo consentì un rifornimento regolare degli eserciti alleati mentre la Germania doveva combattere contro i bombardamenti che danneggiavano seriamente le sue fabbriche di produzione degli armamenti.
Agli inizi del 1944 venne progettata un'invasione dell'Europa attraverso il mare. La Germania si stava preparando a fronteggiare questo evento ma la distruzione della rete spionistica tedesca da parte dell'inghilterra e l'infiltrazione delle spie inglesi in territorio tedesco, fecero si che il progetto colse di sorpresa gli avversari. Quello che accadde il 6 giugno 1944 o il D_day come venne definito, fu la più grande operazioni militare mai messa in atto. Sbarcarcò sulle coste della Normandia una forza dirompente che spinse l'esercito tedesco verso la Germania e lo inseguì attraverso l'Europa. Hitler che si attendeva uno sbarco a Calais fu sorpreso e non potè opporre una adeguata resistenza alle prepomnderanti forze alleate. Quando fu chiaro che lo sbarco avveniva in Normandia, cercò di spostere le sue forze ma era già troppo tardi per rimesiare. In totale circa 5.000 navi, 10.000 aerei e 176.000 uomini presero parte all'invasione che rappresentò una vittoria decisiva per gli alleati.
Dopo lo sbarco in Normandia gli americani contribuirono notevolmente all'andamento della guerra, con combattimenti accaniti nella battaglia delle Ardenne contro i tedeschi nonostante le disparità di forze. Lee battaglie stressarono gli americani che persero 19.000 uomini durante la battaglia. Le incursioni di bombardamento alleate sulla Germania aumentarono a livelli senza precedenti dopo l'invasione del D-day, con l'impiego del 70% di tutte le bombe lasciate cadere sulla Germania nell'arco di tutta la guerra. Germania fu distrutta, il paese era ormai ridotto ad un ammasso di macerie ed i soldati tedeschi moralmente distrutti. Il 30 aprile 1945, con Berlino completamente conquistata dalle forze russe ed il suo paese in brandelli, Adolf Hitler si suicidò per non subire l'onta della resa. L'8 maggio 1945 la guerra contro la Germania era finita, a seguito della resa incondizionata dei tedeschi agli eserciti alleati.
Alla fine della guerra il 66% di tutte le truppe alleate in Europa Occidentale erano americane.
Guerra contro il Giappone
A causa dell'impegno degli Stati Uniti a combattere contro Hitler in Europa, i primi anni della guerra contro il Giappone furono condotti sulla difensiva, con la marina americana che tentava di impedire a quella giapponese di conquistare l'egemonia sull'Oceano Pacifico. Inizialmente il Giappone vinse facilmente la maggior parte delle battaglie navali contro gli americani. Il paese del sol levante costituì delle forti basi navali a Guam, in Tailandia, in Malaysia, ad Hong Kong, in Papua Nuova Guinea, in Indonesia ed in Birmania. Questo fu fatto con grande facilità e velocità e fu simile alla famosa guerra lampo tedesca in Europa. Questo era un momento importante nella storia del Giappone che disponeva soltanto un 10% della capacità industriale degli Stati Uniti.
Il punto culminante di questo periodo fu la battaglia di Midway del giugno 1942. Gli Stati Uniti, scoprendo il codice crittografico della marina giapponese, furono in grado di predisporre le loro navi in modo da poter colpire la marina giapponese infliggendole una sconfitta determinante. A seguito di questa vittoria, la prima nello scacchiere del Pacifico, gli Stati Uniti diressero i loro sforzi verso la Cina dove costruirono una grande base aerea che avrebbe consentito loro di iniziare i bombardamenti sul territorio giapponese con i loro B-29 bombardieri superfortezze volanti. Gli americani cominciarono a selezionare le isole minori giapponesi, meno difese, come obiettivi dei loro attacchi. Così operando, inavvertitamente, ottennero quella che sarebbe diventata la più grande loro vittoria dell'intera guerra.
Dopo aver sconfitto le truppe giapponesi ed essere sbarcati nelle isole Marianne, i giapponesi reagirono inviando sei portaerei con 430 aerei per controbattere l'attacco americano. La battaglia delle Marianne che venne combattuta il 19 giugno 1944 fu detta "Il tiro al bersaglio delle Marianne". I piloti americani riuscirono ad abbattere ben 369 dei 430 aerei giapponesi, caccia e bombardieri, e ne colpì molti altri. Soltanto 36 aerei giapponesi rimasero operativi dopo questa battaglia, circa l'otto percento di quelli che vi avevano partecipato.
La guerra del pacifico divenne il più grande conflitto navale della storia. La Marina americana emerse vittoriosa dopo un unizio in sordina, distruggendo quasi completamente la grande marina giapponese. A questo punto, le forze americane erano pronte per l'invasione del Giappone per costringerlo alla resa. La decisione di usare armai nucleari per porre fine al conflitto era diventato uno dei temi più dibattuti da parte americana. I sostenitori dell'uso delle bombe sostenevano che un'invasione sarebbe costata un prezzo insostenibile in vite umane, come dimostrato da quanto accadde nella battaglia di Okinawa. Gli stessi sostennero che un bombardamento di tipo convenzionale avrebbe procurato enormi perdite nella popolazione civile come si era riscontrato nel bombardamento di Tokio. I contrari sostenevano che si sarebbe dovuto far conoscere ai giapponesi i risultati allucinanti prodotti da quel tipo di bomba, allo scopo di costringerli alla resa. Nonostante questo dibattito, la prima bomba atomica venne lanciata su Hiroshima il 6 agosto 1945 ed i giapponesi ne furono completamente scioccati. La seconda bomba venne lanciata su Nagasaki il 9 agosto. Il 15 agosto 1945 i giapponesi si arresero incondizionatamente e la guerra ebbe così termine. La fine della guerra avvenne senza una sanguinosa invasione ed in modo veloce come previsto dagli americani.
[modifica] L'inizio della guerra fredda ed il movimento dei diritti civili del XX secolo (1945–1964)
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Per approfondire, vedi la voce Storia degli Stati Uniti (1945-1964). |

Dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti emersero come una delle due superpotenze dominanti assieme all'Unione Sovietica. Il Senato americano, il 4 dicembre 1945, votava l'adesione degli Stati Uniti allONU, segnando così una svolta nella politica isolazionista americana. L'era del dopoguerra venne definita della guerra fredda in quanto sia gli Stati Uniti che l'URSS tentarono di espandere la sfera delle loro influenze, l'una a danno dell'altra. Questa situazione determinò una massiccia corsa agli armamenti che si sviluppò anche e soprattutto nell'armamento non convenzionale. Questa situazione determinò diverse crisi mondiali che rischiarono di portare il mondo alla terza e definitiva guerra mondiale[5]. In questa ottica si ricordano la guerra di Corea e la crisi missilistica di Cuba. All'interno degli Stati Uniti, la guerra fredda suscitò preoccupazioni sull'influenza che poteva produrre nel paese la diffusione della dottrina comunista nel mondo. Per questo motivo il governo americano incoraggiò gli investimenti nello sviluppo della matematica e delle scienze fisiche che portarono alla corsa alle conquiste spaziali.
Nel decennio successivo alla fine della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti divennero dominatori geopolitici imponendo la loro influenza nel campo economico, politico, tecnologico, militare e culturale. A seguito del collasso dell'Unione Sovietica, seguito alla caduta del muro di Berlino e la conseguente fine degli stati socialisti, gli Stati Uniti rimasero la sola potenza egemone a livello mondiale. Il potere degli Stati Uniti venne comunque limitato da accordi internazionali e da situazioni militari, politiche ed economiche. è limitato nondimeno da accordi internazionali e le realtà di costrizioni politiche, militari ed economiche. Al centro della cultura borghese, dall'inizio degli anni cinquanta del XX secolo, vi fu l'ossessione per il consumismo che si andò sempre più affermando nei decenni successivi.
John Fitzgerald Kennedy venne eletto presidente degli Stati Uniti nel 1960. Noto per il suo carisma, fu l'unico presidente cattolicesimo|cattolico nella storia degli Stati Uniti. La famiglia Kennedy portò una ventata di novità e vigore nella vita della Casa Bianca. Durante la presidenza Kennedy si verificarono le crisi più gravi del periodo della guerra fredda, che raggiunse il punto più elevato con la crisi missilistica cubana del 1962. Ma la presidenza di Kennedy durò poco in quanto egli venne assassinato a Dallas in Texas il 22 novembre 1963.
Nel frattempo, grandi masse di americani continuarono nella migrazione dalle fattorie verso le grandi città. Nel frattempo, il razzismo ancora radicato negli stati del sud, venne sfidato dall'affermarsi del Movimento per i diritti civili e da personalità afro-americane come Martin Luther King . Durante gli anni settanta nelle città, ed esperimentò un periodo di espansione economica sostenuta. Durante gli anni sessanta, le leggi di Jim Crow che avevano legalizzato la separazione razziale fra bianchi e neri finirono di valere nella società.
[modifica] Guerra fredda (1964–1980)
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Per approfondire, vedi la voce Storia degli Stati Uniti (1964-1980). |
La Guerra Fredda continuò per tutti gli anni sessanta, e gli Stati Uniti intrapresero la Guerra del Vietnam la cui impopolarità crescente alimentò già esisti movimenti sociali, inclusi quelli delle donne, delle minoranze etniche e dei giovani. I programmi sociali del presidente Lyndon Johnson e l'attività della Commissione Warren inserirono molte riforme sociali per tutti gli anni sessanta. In questo periodo nacque il movimento femminismo|femminista e si sviluppò il dibattito sui problemi ambientali e sui diritti civili.
Nei primi anni settanta il successore di Johnson, Richard Nixon, pose fine alla guerra del Vietnam con la conseguente fine del governo vietnamita del sud appoggiato dagli americani. La guerra aveva causato la morte di 50.000 soldati americani e di oltre un milione di vietnamiti. Il mandato presidenziale di Nixon subì una fine ignominiosa a causa dello scandalo Watergate. L'embargo dell'OPEC e la crescita modesta dell'economia determinarono uno stao di stagflazione sotto la presidenza di Jimmy Carter che concluse gli anni settanta.
[modifica] End of the Cold War (1980–1988)
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Per approfondire, vedi la voce Storia degli Stati Uniti (1980-1988). |
Ronald Reagan produsse un grande rimescolamento della politica americanea nell'elezione presidenziale del 1980 ed in quella successiva del 1984. Questo effetto fu dovuto allo scontento degli elettori democaratici appartenenti a diverse classi sociali e gruppi economici.

I democratici che votarono per Reagan furono attratti dalla sua politica, personalità, conservatorismo sociale e sulle sue idee in politica estera.

In politica estera non vi fu uniformità di vedute fra la politica del presidente e l'opposizione democratica. Questi ultimi si opposero strenuamente alla politica di Reagan di appoggiare i guerriglieri del Contras in Nicaragua. bipartisanship degli affari straniero non era in evidenza. I Democristiani opposero accanitamente gli sforzi del presidente di sostenere i guerriglieri del Contras in Nicaragua. Reagan decise altresì di realizzare un sistema anti missile detto guerre stellari per prevenire eventuali attacchi da parte dei sovietici. Quando venne eletto Mikhail Gorbachev come presidente dell'Unione Sovietica, molti repubblicani conservatori furono scettici sull'amicizia di Reagan con il presidente sovietico. venne a motorizzare a Mosca molti Repubblicani conservativi erano equivoci dell'amicizia tra lui e Reagan. Gorbachev tentò di salvare il comunismo in Russia ponendo termine alla corsa agli armamenti con gli Stati Uniti e nel 1989 sciogliendo l'impero sovietico. Nel 1991, con l'avvento di Boris Eltsin, si ebbe la fine del comunismo in Russia.
[modifica] Dal 1988 ad oggi
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Per approfondire, vedi la voce Storia degli Stati Uniti (1988-presente). |
Dopo la caduta dell'Unione Sovietica, gli Stati Uniti rimangono l'unica potenza mondiale che si coinvolge continuamente in azioni militari oltre oceano, come nel 1991 quando decono di attaccare l'Iraq nella prima Guerra del golfo. A seguito dell'elezione a presidente degli Stati Uniti di Bill Clinton, nel 1992, il paese va incontro alla maggiore espansione economica nella storia americana per effetto della rivoluzione digitale e per le opportunità ad essa legate.
All'inizio del terzo millennio, gli Stati Uniti vengono attaccati dal terrorismo islamico con l'attacco drammatico e spettacolare alle torri del Trade center di New York e del Pentagono, ad opera dei terroristi guidati da Osama bin Laden. Nella stessa giornata un altro volo dirottato precipita in una foresta nello stato della Pennsylvania. In risposta a questi attentati, il presidente George W. Bush, con il supporto degli alleati della NATO e di altre nazioni della comunità internazionale, invade l'Agfanistan liberando il paese dai Talibani. Sia pur molto criticato, il presidente Bush continua la lotta al terrorismo con l'invasione dell'Iraq e la cattura di Saddam Hussein nel 2003. Questa seconda invasione incontra notevole impopolarità in molte parti del mondo ed innesca un'accesa campagna anti americana.

Le elezioni presidenziali del 2000 furono fra le più equilibrate della storia americana e posero le basi per la polarizzazione della politica interna statunitense. Nell'agosto 2005, l'uragano Katrina devastò la regione costiera dello stato della Louisiana ed in particolare la città di New Orleans. L'impreparazione del governo emerse in maniera drammatica e l'amministrazione subì delle critiche per la lentezza e l'inefficacia dei soccorsi. Nel 2006 lo scontro politico interno continuò dibattendo importanti questioni come l'aborto, le ricerche sulla fusione a freddo dell'atomo, i matrimoni omosessuali, la riforma dell'immigrazione e la opportunità di continuare la guerra in Iraq.
Nel 2006, il rincaro del prezzo del greggio, pose gli Stati Uniti difronte alla crescente consapevolezza della dipendenza estrema della nazione sugli approvvigionamenti di energia a prezzi modesti e la conseguente introduzione di una imposta addizionale sui prodotti petroliferi. La probabilità di serie crisi economiche dovute all'instabilità politica di alcuni stati del Medio oriente ed a altri paesi produttori di petrolio, rimaneva sempre molto grave. In quest'ottica si assistette all'aumento dei fondi destinati alla ricerca di fonti energetiche alternative, dal'etanolo, all'energia eolica a quella solare.
[modifica] Note
- ↑ Diamond, Jared. Guns, Germs, and Steel, pages 99-100. W.W. Norton and Company, New York, 1999 paperback.
- ↑ (Lipset, The First New Nation (1979) p. 2)
- ↑ Nel 1803 gli Stati Uniti acquistarono dalla Francia, per un compenso di circa 23 milioni di dollari, i territori che oggi corrispondono agli stati americani di Arkansas, Missouri, Iowa, Oklahoma, Kansas, Nebraska, Minnesota, North Dakota, South Dakota, nord-est del New Mexico, nord del Texas, una parte bdel Montana, Wyoming e Colorado
- ↑ Ristabilì la situazione esistente prima della guerra.
- ↑ Infatti se fosse scoppiato un conflitto mondiale, le armi di distruzione di massa sperimentate ad Hiroshima e Nagasaki, avrebbero sicuramente portato all'annientamento dell'umanità.
[modifica] Bibliografia
- The American Pageant: A History of the Republic (12th Ed.), Bailey, Thomas A., Cohen, Lizabeth, and David M. Kennedy. (2006). college textbook; usually liberal
- John Mack Faragher. The American Heritage Encyclopedia of American History (1998) 1120pp
- John A. Garraty and Eric Foner, eds. The Reader's Companion to American History. (2000) short articles by scholars
- Steven M. Gillon and Cathy D. Matson. The American Experiment: A History of the United States, 2nd ed. (2006), college textbook
- Johnson, Paul A History of the American People, Perennial, 1999. ISBN 0-06-093034-9, popular conservative history
- David C. King. Children's Encyclopedia of American History (2003)
- Schweikart, Larry and Michael Allen. A Patriot's History of the United States: From Columbus's Great Discovery to the War on Terror (2007) popular conservative history
- George Tindall and David Shi. America: A Narrative History, Seventh Edition, (2006) college textbook; liberal
- Steve Wiegand. U.S. History for Dummies (2001), short and easy
- Zinn, Howard. A People's History of the United States, Perennial, 2003. ISBN 0-06-052837-0, popular left-wing history
[modifica] Collegamenti esterni
- American Heritage Website - Thousands of articles on American History.
- U.S. Chronology World History Database
- Houghton Mifflin Company: U.S. History Resource Center
- United States History article from Encarta Encyclopedia. Extensive information plus over 200 multimedia files.
- Library of Congress American History Guide
- American Historical Association
- The Gilder Lehrman Institute of American History
- WWW-VL: History: United States
- American History Forums
- History of the United States by Charles A. Beard and Mary R. Beard, 1921, from Project Gutenberg
- U.S. Department of State, International Information Programs
- The History Place. Website specialized in American history.
- Haldimand Collection: abstracts of over 22 000 letters and documents in relation with the birth of Canada and United States...
- Eyewitness pictures from the National Archives telling first-hand stories of various events in history. Also online are historical documents and research topics.
- A New Nation Votes: American Elections Returns 1787-1825