Comunione e Liberazione
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Comunione e Liberazione (spesso abbreviata con CL) è un movimento ecclesiale cattolico fondato dal sacerdote e teologo Luigi Giussani.
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[modifica] Storia
Le origini di Comunione e Liberazione vengono fatte risalire alla fine del 1954, quando don Luigi Giussani cominciò ad insegnare religione presso il liceo Berchet di Milano. Da quei primi incontri con gli studenti nacque una compagnia cristiana che assunse il nome di Gioventù Studentesca (GS) che in breve tempo si diffuse anche al di fuori della diocesi di Milano.
Gioventù Studentesca era inserita nell'Azione Cattolica (AC) ma la differenza nel metodo educativo e le polemiche che ne conseguirono provocarono attraverso gli anni il distacco e la crisi, culminata nel '68, quando molti degli aderenti a GS lasciarono il movimento, mentre i più vicini a don Giussani si riorganizzarono con l'attuale nome di Comunione e Liberazione.
Il nome viene dal titolo di un volantino diffuso da alcuni universitari nel 1969 e rimanda ad una polemica col mondo culturale del tempo: mentre la cultura di sinistra dichiarava che la rivoluzione era il cammino della liberazione dell'uomo, i sostenitori del movimento affermavano invece che tale cammino era possibile solo nella comunione cristiana, con cui sarebbe possibile la vera liberazione.
L'ipotesi fondamentale del pensiero e dell'opera di don Giussani è che la realtà mostra, usando la ragione, gli elementi per giungere a ritenere verificabile la presenza viva di Gesù Cristo nella vita di ciascun uomo.
Don Luigi Giussani non ha mai realmente inteso fondare un movimento. In relazione ad una lettera[1] di papa Giovanni Paolo II, aveva affermato[2] a proposito di Comunione e Liberazione:
Il desiderio di proseguire l'esperienza del movimento in una forma più stabile, da parte degli ex studenti che avevano incontrato don Giussani attraverso la scuola e l'università, si condensò nei primi anni settanta nella Fraternità di Comunione e Liberazione, riconosciuta l'11 febbraio 1982 dalla Chiesa Cattolica quale associazione laicale di diritto pontificio. La Fraternità di Comunione e Liberazione si incontra annualmente (in genere nel mese di maggio) per gli esercizi spirituali a Rimini; nel 2006 vi hanno partecipato quasi trentamila persone.
La presenza di CL nel mondo della scuola ha ancora il nome di Gioventù Studentesca. La sigla CLU (Comunione e Liberazione - Universitari) definisce informalmente l'intera presenza di CL nelle università indipendentemente dalle varie forme di associazionismo. Anche il CLU si incontra annualmente (in genere nella prima metà di dicembre) per gli esercizi spirituali a Rimini; nel 2005 vi hanno partecipato poco più di settemila aderenti.
Del movimento fanno parte anche esperienze di vita consacrata quali ad esempio i Memores Domini, la Fraternità San Giuseppe e la Fraternità Sacerdotale dei missionari di san Carlo Borromeo, le Suore di Carità dell'Assunzione, oltre a numerose vocazioni nell'ambito di famiglie religiose già esistenti (carmelitani, benedettini, francescani, trappisti, etc).
Don Giussani è morto il 22 febbraio 2005 e la città di Milano gli ha tributato l'onore di essere sepolto nel Famedio presso il Cimitero monumentale di Milano,oltre a dedicargli i giardini pubblici adiacenti a Via Solari.La sua città natale, Desio, gli ha dedicato una piazza cittadina, di fronte al nuovo Municipio.
Da marzo 2005 alla guida del movimento è il sacerdote spagnolo don Julián Carrón.
[modifica] Vita di CL
Fin dalle sue origini come Gioventù Studentesca, la vita del movimento di Comunione e Liberazione è centrata sulla liturgia, la preghiera e il canto, con un'attenzione particolare alla cultura, alla musica, all'arte; agli incontri si affiancavano poi vacanze, gite, pellegrinaggi. Il metodo di GS e poi di CL è rimasto immutato fino ad oggi.
[modifica] La scuola di comunità
Gesto distintivo organizzato dal movimento è la catechesi detta scuola di comunità, generalmente sui testi di don Luigi Giussani, a cadenza settimanale, organizzata dalle singole comunità, aperta a tutti.
Fin dai primi tempi di Gioventù Studentesca, Luigi Giussani ha stabilito come scopo primario l'educazione alla maturità cristiana e la collaborazione alla missione della Chiesa in ogni aspetto della vita. La scuola di comunità intende essere un metodo per verificare la presenza di Cristo nella propria vita, la ragionevolezza dell'Incarnazione, l'umanità nuova che nasce dalla comunione con Cristo attraverso la Chiesa.
Ogni comunità comincia tipicamente con una preghiera (l'Angelus, l'Ave Maria o un canto); c'è quindi una lettura di un testo di don Giussani, normalmente da uno dei tre libri principali di catechesi detti "PerCorso" (Il senso religioso, All'origine della pretesa cristiana, Perché la Chiesa). Segue una breve discussione, confrontando quanto letto con la propria esperienza personale, e si conclude con un canto o una preghiera (il Memorare, la preghiera di san Bernardo, etc) e l'invocazione allo Spirito Santo.
[modifica] Liturgia e preghiera
Giussani ha sempre utilizzato per sé e per il movimento le preghiere e la liturgia della Chiesa. Nella Messa si utilizzano spesso canti della tradizione della Chiesa (gregoriani, laude medievali, polifonici, etc). Le celebrazioni eucaristiche, aperte a tutti, sono ridotte all'essenziale: senza "segni" (cioè senza applausi, senza arredi sacri particolari, etc), senza "monizioni" (né interventi spontanei), secondo quanto permette il Messale Romano.
Giussani ha sempre promosso la liturgia delle Ore, che è recitata quasi sempre in gruppo ed in recto tono. Agli inizi degli anni settanta fu compilata una versione semplificata[3] del breviario ambrosiano, racchiusa in un ciclo di una sola "settimana" anziché quattro, che è in uso ancora oggi; i consacrati (Memores Domini, etc) utilizzano invece il breviario della Chiesa cattolica.
Sulla scia della devozione mariana di don Giussani, la recita del Rosario è frequente (anche se raramente organizzata in gruppo), e sono raccomandati in modo particolare anche il Regina Coeli, l'Angelus, il Memorare, la preghiera di san Bernardo (presente nel canto XXXIII della Divina Commedia) e l'invocazione allo Spirito (Veni Sancte Spiritus, veni per Mariam).
CL generalmente non organizza incontri di preghiera comunitari (ad eccezione della Messa, in giorno feriale durante la settimana), rinviando a quelli organizzati dalle parrocchie.
[modifica] Il canto e la musica
La passione di don Giussani per la musica ed il canto sono un aspetto essenziale del movimento; secondo don Giussani il canto è «l'espressione più alta del cuore dell'uomo», «la carità più grande di tutte perché il canto rende vicino e visibile il mistero». Giussani stesso racconta che fin «dalla prima Messa di GS, la prima in assoluto» insegnò ai suoi ragazzi i classici della devotio moderna, a cui seguiranno poi canti solisti, popolari o polifonici del Cinquecento e del Seicento. Inizialmente circoscritti all'ambito della sola liturgia, i cori di CL si sono poi formati anche su altri generi (dagli spirituals ai canti degli alpini, dai canti brasiliani al laudario di Cortona, dai canti gregoriani e ambrosiani ai canti tradizionali spagnoli, irlandesi, sudamericani, etc).
Già nei primissimi tempi dell'insegnamento al Berchet don Giussani faceva ascoltare in classe, nelle sue lezioni di religione, dischi di Beethoven, Chopin, Brahms, etc: l'ascolto e il commento di musica e canti è rimasto poi come uno dei fattori fondamentali della vita del movimento. Negli ultimi anni della sua vita Giussani ha fondato e diretto la collana di compact disc Spirto Gentil con i pezzi che riteneva meglio eseguiti, non solo di musica classica (tra cui Beethoven, Haydn, Mozart, Rachmaninov, Pergolesi) ma anche canti e musiche di altre tradizioni (ad esempio laudari medievali, canti popolari russi, canti popolari napoletani).
L'attenzione alla musica è tale che negli esercizi spirituali, ad eccezione dei momenti degli incontri, c'è sempre l'esecuzione di un canto o di un pezzo di musica classica.
[modifica] Arte e cultura
La preoccupazione di Giussani di presentare la lettura di alcuni testi di personalità cristiane e non cristiane che potessero favorire una migliore comprensione dell'esperienza cristiana cominciò con la proposta del "libro del mese" che continua ancora oggi sotto forma di una collana, denominata I libri dello spirito cristiano e pubblicata da una delle più importanti case editrici italiane.
[modifica] Aspetti sociali
Nell'insegnamento di don Luigi Giussani, la fede ha a che fare con ogni aspetto della vita («che c'entra Cristo con la matematica?»), da cui la nascita in seno al movimento di circoli culturali, opere educative, cooperative di lavoro, attraverso cui Comunione e Liberazione si è diffusa assai più che per il tradizionale ambiente delle parrocchie.
Il movimento è presente in più di settanta paesi in tutto il mondo e ad esso è legata l'associazione Compagnia delle Opere, nata nel 1986 e che riunisce migliaia tra imprenditori ed opere di carattere assistenziale ed educative.
Dal 1980 ogni anno, in una settimana della seconda metà di agosto, si svolge a Rimini il Meeting per l'amicizia fra i popoli, manifestazione in cui tramite incontri, eventi, mostre e dibattiti con esponenti del mondo della cultura, della politica, dell'industria e della finanza (sia italiani che stranieri), è evidenziato il coinvolgimento di CL con le più varie realtà religiose, politiche e sociali.
Dall'ambiente di CL è nata la fondazione Banco Alimentare, una ONLUS per la raccolta e la redistribuzione delle eccedenze alimentari (a cui si è poi aggiunto il Banco Farmaceutico) e l'AVSI (Associazione di Volontariato per lo Sviluppo Internazionale).
Ancora da CL nasce nel 1982 il Sindacato delle Famiglie (SIDEF[4]), per la promozione dei diritti delle famiglie ed il riconoscimento della loro soggettività sociale, partendo dalla constatazione che l'Italia è uno dei paesi europei che più penalizza le esigenze delle famiglie.
Da CL sono nati anche numerose altre iniziative dei più diversi àmbiti: Club Papillon[5], Teatro de Gli Incamminati[6], Consorzio Pan (progetti asili nido)[7], Famiglie per Accoglienza[8], Associazione Cilla[9], Russia Cristiana[10], Euresis[11], Teatro Elsinor[12], Federazione Opere Educative[13], Arcipelago Musica[14], etc.
CL non prevede alcuna forma di tesseramento e pertanto non è possibile stabilire con esattezza stime o differenze per quanto riguarda aderenti e simpatizzanti del movimento.
[modifica] CL nell'ambiente universitario
Alla base del movimento di Comunione e Liberazione c'è anche la presenza e il radicamento tra i giovani nelle scuole e nelle università.
La presenza di CL nelle università non è nata come struttura creata dal movimento, ma è emersa dalla volontà dei singoli aderenti di esprimere le proprie convinzioni sul piano religioso, sociale e politico. Tale presenza è stata però spesso vista dall'esterno solo per quel che riguarda la sfera politica, tanto che Giussani stesso, già nel febbraio 1976, ebbe a lamentarsi che «CL in università è un fatto politico più che un fatto ecclesiale, e questo ci strozza».
Dalla fine degli anni sessanta CL ha cominciato ad essere presente anche nell'ambiente universitario; con la sigla informale CLU (Comunione e Liberazione - Universitari) vengono generalmente indicati tutti i gruppi universitari ispirati a CL; la stessa sigla appare abitualmente a firmare la rassegna stampa degli studenti di CL.
CL afferma di non fare politica quale movimento ecclesiale di educazione ad una matura vita di fede. Tuttavia alcuni aderenti al movimento di Comunione e Liberazione partecipano attivamente alla politica universitaria mediante le consuete liste universitarie (che si dichiarano apartitiche e indipendenti), cosi' come alla politica locale, nazionale ed europea. Dietro questo l'insegnamento della Chiesa ad ogni cristiano di portare Cristo in tutti gli ambiti della società (cfr. Gaudium et Spes).
La storia delle liste universitarie nate da aderenti a Comunione e Liberazione ha conosciuto successi ed insuccessi; nel febbraio 1979 alla Cattolica di Milano, la lista "Cattolici Popolari" (oggi inesistente) guadagnò l'83,7% dei voti. All'università Bocconi di Milano tali liste risultano invece, tradizionalmente, solo terza o quarta lista dietro a rappresentanze studentesche di ispirazione liberale, di sinistra ecc. In Università Bicocca si sono sempre attestate sotto al 40% toccando un minimo di 34% nel 2005 concedendo alle Liste di Sinistra la maggioranza assoluta con il 51%. Nelle elezioni del 2006 al Politecnico di Milano sono state superate dalle rappresentanze di Sinistra, dopo che sia nel 2002 che nel 2004 avevano ottenuto la maggioranza relativa dei voti. Nel 2004 nel maggior ateneo del Nord Italia, la Statale di Milano, pur mantenendo l'ormai decennale maggioranza all'interno degli organi locali, hanno perso il primato nelle concomitanti elezioni del CNSU, vinte dalla coalizione di Sinistra.Proprio in concomitanza di queste elezioni le liste di sinistra sono riuscite ad ottenere la maggioranza del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, dopo due mandati caratterizzati da maggioranze formate da alleanze tra ciellini e partiti del centro-destra, con presidenti provenienti dalle sopracitate liste. Nell'Università degli Studi di Trieste si attestano come seconda o terza lista dopo liste di Sinistra e di Centro-Destra. Sono invece la prima lista all'Università degli Studi di Bologna Nel centro Italia, ed in particolare nelle Marche è da rilevare la presenza delle liste legate a CL come prime o seconde nei vari atenei sotto i nomi di Student Office e Obiettivo Studenti.
Nell'ultimo decennio molti studenti provenienti dall'esperienza di CL hanno portato crescente appoggio al partito di Forza Italia, talvolta militando nelle sue file e presentando candidati nelle sue liste. Infatti uno studente di Comunione e Liberazione, Lorenzo "Lollo" Malagola, rappresentante degli studenti in seno al CNSU, è stato eletto nel 2006 come consigliere comunale a Milano nelle liste di Forza Italia.Prima di lui Carlo Masseroli, ora assessore all'urbanistica del comune di Milano, aveva seguito una simile trafila dagli organi universitari fino ai banchi del consiglio comunale di Milano.
Negli atenei italiani il movimento di CL ha fatto sentire la sua voce con nette prese di posizione, dimostrazioni, volantinaggi, manifestazioni durante incontri pubblici su alcuni temi scottanti della politica italiana ed europea, in particolare sui temi della vita (esprimendosi contro l'aborto, la procreazione assistita e l'utilizzo delle cellule staminali embrionali), della famiglia (contro il divorzio) e dell'educazione (per la parità dei diritti tra scuole statali e non statali, per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole). Recentemente, anche negli atenei, CL ha preso posizione per quanto riguarda l'inserimento nel testo della Costituzione Europea del riferimento alle radici cristiane.
La posizione delle liste vicine al movimento di CL per quanto riguarda la riforma Moratti sullo stato giuridico della docenza e la struttura dei corsi di laurea è stata a volte di appoggio al Ministro (sia pure con alcuni distinguo), in opposizione a settori del mondo accademico (alcuni rettori, professori e ricercatori) e della sinistra studentesca.
Nel 1977 alcuni studenti di CL fondarono la Cooperativa Universitaria Studio e Lavoro (CUSL[15]) che offriva,ed offre, a prezzi scontati servizi di fotocopisteria, libri, materiale di cancelleria, convenzioni con negozi di abbigliamento, oltre a gestire con i propri proventi iniziative legate al diritto allo studio con borse e facilitazioni.
Alla fine degli anni settanta le cooperative del Movimento Studentesco erano le uniche realtà organizzate ad usufruire degli spazi universitari per offrire servizi agli studenti e la CUSL, che per diversi anni aveva operato con "banchetti volanti" (cioè montando e smontando ogni giorno tutte le proprie strutture) acquisì la prima sede stabile con uno stratagemma[16] solo nell'agosto del 1982, con l'occupazione, la pulizia e l'allestimento a tempo di record in uno scantinato abbandonato del Politecnico di Milano.
Sempre legato all'ambiente cooperativo è lo scandalo, scoppiato nel 2003 quando vennero inquisiti diversi dirigenti e fornitori della società cooperativa di ristorazione "La Cascina" legata a Comunione e Liberazione per truffa aggravata, frode in pubbliche forniture, falso ideologico, turbativa d'asta, somministrazione di sostanze alimentari in modo pericoloso per la salute pubblica, conclusasi con il proscioglimento degli indagati. La cooperativa, attiva dal 1978, è ancora uno dei leader nazionali nel settore della ristorazione collettiva e si occupa di gestire mense universitarie, scolastiche, ospedaliere e dal 2002 anche la buvette del Senato; la cooperativa si occupa anche della gestione dei buoni pasto Break Time.
[modifica] Editoria
La rivista ufficiale del movimento è il mensile Tracce[17], pubblicato in undici lingue, tra cui il russo ed il giapponese.
All'esperienza di CL si rifaceva il settimanale Il Sabato (pubblicato tra il 1978 ed il 1993).
La casa editrice dei testi legati al movimento è la Jaca Book, che prende nome da una pianta sudamericana, la jaca nota come pianta del pane.
[modifica] CL e la Chiesa
La nascita del movimento viene tipicamente indicata come l'ottobre del 1954, cioè coincidente con l'inizio dell'insegnamento di don Giussani nel liceo Berchet di Milano; il movimento è stato a lungo nell'alveo dell'Azione Cattolica: solo nei primi anni settanta CL diverrà completamente autonoma dall'AC.
[modifica] Il periodo di GS (1954-1969)
Già durante la seconda metà degli anni cinquanta il cardinale di Milano Giovanni Battista Montini (futuro papa Paolo VI) riportò a don Giussani le osservazioni di alcuni preti milanesi secondo i quali GS, contrariamente ai metodi dell'Azione Cattolica in cui era inserita, aveva abolito la tradizionale divisione tra associazioni maschili e femminili ed aveva privilegiato l'apostolato d'ambiente rispetto a quello della parrocchia. Montini però concluse: «io non capisco le sue idee e i suoi metodi, ma vedo i frutti e le dico: vada avanti così»[18].
Agli inizi degli anni sessanta, il vescovo di Crema riportava alcune critiche tra cui «GS non è un movimento della Chiesa, ma di un uomo, destinato a scomparire con lui»; mons. Franco Costa, assistente nazionale della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), chiese inutilmente a Montini il drastico ridimensionamento di GS o del don Giussani stesso. Le pressioni di Azione Cattolica e FUCI continuarono, finché nel 1965 GS fu finalmente inserita esplicitamente come movimento d'ambiente nelle strutture di AC (avendo come presidente l'allora studente Luigi Negri, oggi vescovo), ed il quarantatreenne Giussani fu inviato negli USA dal cardinale di Milano Giovanni Colombo per studiare teologia protestante. Giussani fu costretto a rientrare dopo appena cinque mesi per un intervento chirurgico alla cistifellea, e fu quindi incaricato di insegnare "introduzione alla teologia" all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (cattedra che terrà fino al 1990). Nel frattempo l'allora studente Angelo Scola (futuro cardinale di Venezia), veniva chiamato alla presidenza della FUCI milanese.
Nel numero di luglio del 1966 della Rivista Diocesana Milanese il cardinale Colombo annunciò di aver stabilito che i vertici di GS fossero i vicepresidenti di Azione Cattolica, e che i ragazzi avviati in GS proseguissero poi la loro formazione nella FUCI. Nello stesso anno Giuseppe Lazzati[19] chiedeva le dimissioni di tutta la presidenza della GIAC (Gioventù Italiana Azione Cattolica) in quanto troppo legati a GS[20].
Nel febbraio 1966 vengono denunciati da GS gli autori dell'inchiesta pubblicata dal "La Zanzara", giornalino studentesco del Liceo Parini di Milano, intitolata "Che cosa pensano le ragazze d'oggi", un dibattito sulla condizione femminile e sulla posizione della donna nella nostra società, condotta criticando la famiglia tradizionale e la morale sessuale in termini forti anche per quell'epoca, e presentando il risultato dell'inchiesta come rappresentativo di tutti gli studenti[21]: infatti il volantino di GS firmato "Pariniani Cattolici", pur accusando "la gravità dell’offesa recata alla sensibilità e al costume morale comune", era intitolato «Protestiamo! Valori fondamentali della nostra tradizione sono la libertà e la democrazia». Ne nascerà un caso simbolo nella società italiana (seguito anche da Le Monde e dal New York Times), presentato come una questione di sesso tra studenti e rapidamente strumentalizzata dalla stampa di sinistra e dai consiglieri comunali comunisti[22]. Un gruppo di genitori firmò un telegramma di solidarietà al preside della scuola, mentre altri genitori denunciarono alla magistratura gli autori dell'inchiesta, che ne uscirono però assolti.
Nell'assemblea del 4 marzo successivo, venne impedito ai rappresentanti di GS di parlare (l'unico giessino che poté intervenire venne continuamente interrotto); in alcuni casi si arrivò addirittura alla "perquisizione delle cartelle" per verificare che non contenessero volantini di GS o di «Milano Studenti». I rappresentanti di GS riuscirono a presentare le proprie ragioni solo il 24 marzo successivo, in una sede del PIME, dove furono raccolte 4.500 firme a sostegno della posizione di GS, inviate ai giornali ed alle autorità di Milano.
Il 17 novembre 1967 esplose il Sessantotto italiano, proprio con un'occupazione all'Università Cattolica milanese, a cui parteciparono anche molti aderenti di GS, AC, FUCI, addirittura passando in alcuni casi a Lotta Continua e al Movimento Studentesco di Mario Capanna: la crisi che il Sessantotto accese in tutto il mondo cattolico cambiò profondamente la fisionomia di tutte le aggregazioni della Chiesa in Italia.
[modifica] La progressiva distinzione fra Azione Cattolica e CL (1965-1972)
Nonostante la tensione con l'Azione Cattolica, fino ai primissimi anni settanta ai vertici dell'AC vi erano ancora giovani provenienti da GS e CL. Per esempio, nel giugno 1970 Massimo Camisasca[23] venne eletto presidente dei giovani di Azione Cattolica, carica che manterrà fino al 1972.
Il 18 giugno 1971 la presidenza nazionale della FUCI emise un comunicato in cui diceva: «Preso atto che CL ha una sua organizzazione e un suo discorso su scala nazionale... è risultato più realistico considerare la FUCI e CL come due realtà distinte»; nell'ottobre successivo il cardinale Colombo andò anche oltre, affermando che «i gruppi di CL non sono un'alternativa all'AC ma sono solo un libero e legittimo movimento di apostolato». Queste prese di posizione portarono in meno di un anno al distacco definitivo di CL da AC, un distacco certamente non voluto da Giussani che fino all'ultimo dichiarò al cardinale Colombo di non aver mai voluto creare una struttura accanto ad altre strutture, ma solo sviluppare la propria opera all'interno delle strutture ecclesiastiche esistenti.
Dal rapporto epistolare tra il cardinale Colombo e Giussani emergerà poi la necessità di dotare CL di una qualche forma statutaria.
[modifica] Dall'accusa di integrismo al riconoscimento (1972-1982)
Negli anni immediatamente successivi al 1968, un periodo in cui tutte le associazioni ecclesiastiche erano in crisi, presso alcuni ambienti si vedeva con perplessità l'espansione di un movimento che faceva capo non ai vescovi ma ad un sacerdote. Il vescovo Franco Costa, incaricato dalla CEI di tracciare un documento su CL, formulò un'accusa di «integrismo»[24] che a causa dell'importanza dell'estensore rimase a lungo come etichetta di CL.
Nel documento di Costa, l'accusa di integrismo coesisteva con un'accusa diametralmente opposta (quella di essere un movimento carismatico) a causa della rapida diffusione di CL in tutta Italia. Giussani ha sempre spiegato tale diffusione nei termini di propagazione di un'amicizia cristiana.
Un primo informale incoraggiamento pontificio al movimento di Comunione e Liberazione venne il 23 marzo 1975 da parte di papa Paolo VI. Dopo un incontro in piazza san Pietro, in cui erano presenti diciottomila ciellini[25], Paolo VI fermò Giussani per dirgli «questa è la strada: vada avanti così! Coraggio, coraggio, lei e i suoi giovani, perché questa è la strada buona», ripetendo lo stesso incoraggiamento di vent'anni prima[26].
Paolo VI incaricò esplicitamente l'allora segretario della CEI mons. Enrico Bartoletti di seguire CL. Con Bartoletti sembrò che il riconoscimento fosse vicino, ma la sua morte improvvisa nel marzo 1976 riportò tutto in alto mare per altri quattro anni.
Papa Paolo VI, nell'udienza del 28 dicembre 1977, disse agli universitari di CL presenti: «siamo molto attenti all'affermazione che andate diffondendo del vostro programma, del vostro stile di vita, dell'adesione giovanile e nuova, rinnovata e rinnovatrice, agli ideali cristiani e sociali che vi dà l'ambiente cattolico in Italia», ricordando anche il loro «fondatore» don Giussani. Pochi anni dopo, CL otterrà il riconoscimento pontificio.
Con un decreto dell'11 luglio 1980, infatti, l'abate di Montecassino, Martino Matronola, conferirà la personalità giuridica all'associazione laicale denominata "Comunione e liberazione" ed erigerà la Fraternità di Comunione e Liberazione, invitando gli altri Ordinari diocesani a che venga "accolta, aiutata e incoraggiata". Nel novembre successivo il cardinale Ugo Poletti la riconoscerà a Roma, e prima della fine dell'anno sarà riconosciuta anche a Catania ed in numerose altre diocesi italiane. Il 30 gennaio 1982 una nota del Pontificio Consiglio per i Laici considera l'approvazione pontificia della Fraternità un fatto compiuto, «anche perché il Santo Padre ha manifestato la sua augusta mens, favorevole alla concessione della personalità giuridica pontificia»; il decreto pontificio di papa Giovanni Paolo II seguirà poco meno di due settimane dopo, l'11 febbraio 1982.
L'11 febbraio 2002 lo stesso Giovanni Paolo II scriverà a Giussani una lettera per i vent'anni di riconoscimento pontificio, in cui affermerà che CL «ha voluto e vuole indicare» all'uomo di oggi «non una strada, ma la strada», e tale strada «è Cristo»[27].
Il 24 Marzo 2007 il Pontefice Benedetto XVI ha voluto ricevere in udienza in Piazza S.Pietro l'intera comunità di CL in occasione del venticinquesimo anniversario della Fraternità. Agli oltre centomila presenti ha ricordato le parole del predecessore e rinnovato la stima e la benedizione nel cammino verso Cristo.
[modifica] CL e la politica
Secondo l'insegnamento di don Giussani, la fede cristiana ha la forza di dare forma ad ogni aspetto della vita, con ogni espressione umana (religiosa, artistica, politica, etc). Sebbene CL sia dichiaratamente un movimento ecclesiale e di carattere educativo (così come Giussani ha sempre voluto), i giudizi e l'attività dei singoli, partendo dalla propria esperienza di fede, sono stati talvolta anche della sfera politica (per esempio sulla questione dell'aborto). Le prese di posizione e i giudizi sui temi di attualità sono stati al centro di diverse polemiche soprattutto per il dichiarato carattere cristiano che li contraddistingueva.
Un episodio particolarmente significativo avvenne durante un'assemblea alla Cattolica nel 1973, quando il coro di CL cantò La ballata del potere di Claudio Chieffo. Il giornalista Walter Tobagi riporta che nel momento in cui il coro "intonò la strofa «forza compagni: rovesciamo tutto e costruiamo un mondo meno brutto», i fan del Movimento Studentesco, che erano rimasti un po' stupiti e un po' ridacchiosi di fronte alla scena cominciarono ad applaudire. Ma l'applauso si trasformò in una fischiata quando il coro arrivò all'ultima strofa: «Ora tu dimmi, come può sperare un uomo, se ha in mano tutto, ma non ha il perdono?»"[28].
[modifica] Il Movimento Popolare
Le prime timide apparizioni "politiche" di aderenti a CL risalgono all'inizio degli anni settanta, generalmente in appoggio alla Democrazia Cristiana, visto ancora come il "partito cattolico". La prima vera battaglia politica fu il referendum sul divorzio del 12 maggio 1974, in cui il fronte cattolico si presentava diviso: per esempio le ACLI furono favorevoli al divorzio, l'Azione Cattolica non prendeva posizione ufficiale, altre formazioni ecclesiali - fra cui CL - si dichiararono contro fin dall'inizio. CL organizzò manifestazioni ed incontri pubblici per promuovere le ragioni del "si" al referendum per l' abrogazione del divorzio, ma il referendum fu vinto dai "no"; ciò portò ad una lunga riflessione all'interno di CL sull'efficacia delle manifestazioni e degli incontri.
Un anno dopo, il 29 maggio 1975, nasce il Movimento Popolare ad opera di Roberto Formigoni ed altri membri di CL. Alle amministrative del 20 giugno 1975 la formazione guadagnò cinque eletti al comune di Milano, e diversi altri nel resto dell'Italia. Il 27 giugno 1975 il primo comunicato stampa di CL sulle elezioni affermava: «nonostante il calo percentuale della DC, un nuovo movimento cattolico è nato». Il movimento fu denominato Movimento Popolare, senza l'aggettivo "cattolico", perché non si voleva scomodare un riferimento così impegnativo alla Chiesa cattolica.
Nel Movimento Popolare confluirono molti dalla CISL, dalla DC, dalle ACLI, all'Azione Cattolica e da altri ambienti, ma la stampa continuò a considerare il Movimento Popolare come l'espressione politica di CL. Giussani stesso, nel febbraio del 1976, ebbe ancora a lamentarsi che nelle università CL veniva considerata «un fatto politico più che un fatto ecclesiale»; nel maggio successivo Giussani e Formigoni scrissero ufficialmente a tutti i responsabili di CL che «il soggetto pubblico promotore di tutte le iniziative in campagna elettorale deve essere il Movimento Popolare, non CL; ciò al fine di evitare gravi equivoci sulla natura ecclesiale del nostro movimento... Non esistono candidati di CL, né nelle liste DC, né in alcuna altra lista. Esistono nella lista DC sei candidati che liberamente condividono l'esperienza di CL».
I responsabili del Movimento Popolare affermavano che «alla radice del nostro modo di fare politica c'è un atteggiamento religioso», ma all'iniziale sostegno dato alla DC si affiancò gradualmente una polemica sul metodo democristiano, in particolare sul tema dell'aborto[29]. Altre attività del Movimento Popolare riguardarono l'attività a favore dei boat people e della Polonia di Solidarność.
Gli anni d'oro del Movimento Popolare sono tra il 1984 ed il 1985. Alle elezioni europee del 1984 Formigoni ottenne infatti 454.000 voti, molto più del capolista DC Oscar Luigi Scalfaro che non arrivò a quota 400mila.
Dopo la tempesta di Tangentopoli, che aveva spazzato via anzitutto la DC cui il Movimento Popolare faceva riferimento, il Movimento Popolare si sciolse. L'attenzione di molti aderenti di CL si era nel frattempo spostata dalla politica alle opere nella società (con la nascente Compagnia delle Opere).
[modifica] Violenze contro CL negli anni della contestazione
I giudizi politici (l'appoggio alla Democrazia Cristiana, le prese di posizione sul divorzio, etc) guadagnarono a CL prima e al Movimento Popolare poi l'antipatia di movimenti politici sia di destra che di sinistra.
Dal 16 marzo 1973 L'Espresso pubblicò una serie di articoli evidenziando la consistenza numerica di CL e qualificandola come «gli extraparlamentari della DC»: CL guadagnava così l'attenzione della stampa e degli ambienti della scuola e dell'università. Dal febbraio del 1974 si registrano a Milano le prime aggressioni agli aderenti di CL sia nella scuola (nello stesso liceo Berchet e all'ITIS Molinari) che all'università (alla Statale) da parte di organizzazioni sia di sinistra (come Avanguardia Operaia e Movimento Studentesco) che di destra (come FUAN e Avanguardia Nazionale).
In vista del referendum sul divorzio (maggio 1974), a causa della posizione dichiaratamente contraria al divorzio da parte dei ciellini, le organizzazioni ostili a CL moltiplicarono le etichette: «CL organizzazione giovanile della DC», «organizzazione squadristica di CL», «gruppo reazionario clerico-fascista al soldo di DC e padronato»; aumentarono le aggressioni tese ad impedire assemblee e volantinaggi di CL, stavolta anche in altre regioni d'Italia. Nel giugno successivo gli universitari ciellini vengono aggrediti da esponenti del Movimento Studentesco durante una funzione religiosa nella chiesa della Statale di Milano; nei volantinaggi del Movimento Studentesco si chiedeva sempre di «togliere agibilità politica a CL» poiché «CL non ha il diritto di parlare in università». Nel dicembre successivo il manifesto afferma che sarebbero presenti in CL «alcuni squadristi di Ordine Nuovo», dando al Movimento Studentesco il pretesto per ulteriori aggressioni nonostante la secca smentita di Roberto Formigoni. CL si troverà contro perfino gruppi di ispirazione cristiana come Gioventù ACLIsta e Cristiani per il socialismo[30]. Un discreto numero di studenti e professori ciellini finirà all'ospedale a seguito delle aggressioni. «È una colpa sociale essere cristiani», commenterà amaramente il cardinale Ugo Poletti sulle pagine de L'Osservatore Romano.
Un volantino delle Brigate Rosse nel dicembre 1975 indica CL come uno strumento della «campagna clerico fascista scatenata dal Vaticano contro il pericolo comunista» e i ciellini come «provocatori di professione al soldo dell'imperialismo». Ancora nel 1975 Il Messaggero pubblica una notizia intitolata: «Picchiati studenti integralisti di Comunione e Liberazione». Il 14 febbraio 1976 appare contemporaneamente su La Stampa e il manifesto la notizia che CL sarebbe «un'organizzazione politica creata dalla CIA e foraggiata con due miliardi di lire». Nonostante le smentite e la pubblicazione dei dati sull'autofinanziamento di CL e la querela ai due giornali, la notizia viene amplificata dalla stampa e le aggressioni si moltiplicano: già nello stesso febbraio ci furono diversi attacchi con bombe Molotov contro sedi di CL, con lo slogan «le sedi di CL si chiudono col fuoco», devastazioni o distruzioni di locali usati da ciellini, auto, proprietà, aggressioni con spranghe e mazze (solamente il 17 giugno 1979 i due giornali ritratteranno «le assurde calunnie»). Un attentato con bombe Molotov devasterà anche la sede della Jaca Book, una casa editrice che annoverava tra i suoi fondatori alcuni giovani di CL.
Nel luglio 1977 le Brigate Rosse gambizzano Mario Perlini, in quanto «segretario regionale dell'organizzazione di Comunione e Liberazione» (volantino BR del 14 luglio 1977), il 23 ottobre 1977 gambizzano Carlo Arienti, in quanto «uomo di punta di Comunione e Liberazione».
[modifica] Politica italiana e CL
I più noti esponenti politici italiani direttamente legati a CL sono l'attuale presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il vicepresidente del Parlamento Europeo Mario Mauro e, in passato, l'ex ministro dei Beni Culturali Rocco Buttiglione.
Altri politici che hanno avuto un intenso dialogo con CL sono Giulio Andreotti, Pierluigi Bersani.
Con lo scioglimento del Movimento Popolare e la dissoluzione della Democrazia Cristiana, l'attenzione politica degli aderenti al movimento si è, nella maggior parte dei casi, spostata ad alcune componenti della Casa delle Libertà; vi sono state diverse eccezioni, come ad esempio il sostegno di parte del movimento a Democrazia Europea nelle elezioni politiche 2001, e a esponenti di centro-sinistra soprattutto in occasione di elezioni amministrative (per esempio in Campania e Toscana).
Dopo le esplicite prese di posizione in occasione dei referendum sull'aborto e sul divorzio (sui quali il mondo cattolico si era presentato frammentato e diviso), in occasione del referendum abrogativo della legge 40 in materia di procreazione medicalmente assistita del 12 e 13 giugno 2005, l'intero movimento si è compattato attorno alla campagna per l'astensione, che ha visto impegnato la stragrande maggioranza del mondo cattolico italiano; CL si è sempre espressa negativamente sull'uso delle cellule staminali embrionali.
[modifica] Critiche a CL
Le critiche espresse nei confronti di CL si possono riassumere in tre categorie: quella politica-economica, quella dell'àmbito religioso e sociale espressa da ambienti esterni alla Chiesa cattolica, e quella religiosa e sociale espressa da ambienti della Chiesa.
[modifica] Su aspetti politico-economici
Questo genere di critiche prende origine dall'idea che un movimento ecclesiale non debba occuparsi di politica, né direttamente (impegnando il nome di CL in battaglie come quella contro l'aborto nel 1981 o a favore dell'astensione al referendum sulla legge 40 nel 2005), né indirettamente (con la partecipazione attiva di membri di CL a schieramenti politici; il caso più noto è Roberto Formigoni, dal 1995 ad oggi Presidente della Giunta della Regione Lombardia).
Storicamente, le critiche riguardanti la politica sono venute da destra e da sinistra, con una forte predominanza da quest'ultima a causa sia della massiccia presenza di liste collegate alla sinistra nelle università (per esempio il Movimento Studentesco, detentore negli anni settanta della maggioranza dei consensi nelle università milanesi, fu il più prolifico di critiche ed attacchi a CL), sia del fatto che l'orientamento politico degli aderenti al movimento è stato per la maggioranza dei casi di centro o centrodestra. In altri casi, invece, il sostegno degli aderenti di CL è andato a esponenti della sinistra (per esempio Pierluigi Bersani dei Democratici di Sinistra).
Fino a tutti gli anni settanta negli ambienti di GS prima e di CL poi si era utilizzato un linguaggio e uno stile prossimo a quello della sinistra[31] (cfr. ad esempio tra i canti di CL, o tra le pubblicazioni della Jaca Book, o lo stesso termine «liberazione» del nome «Comunione e liberazione», in antitesi agli slogan comunisti dell'epoca). Ciò non poteva non portare a critiche da parte di ambienti di estrema sinistra, storicamente ostili a CL e che hanno sempre criticato tale movimento ecclesiale in termini di politica e di economia, per esempio contestando una presunta "economia parallela" (nella Compagnia delle Opere) capace di portare la sua influenza nel mondo politico italiano.
[modifica] Da ambienti della Chiesa cattolica
Un appunto spesso mosso a CL, fin dai primissimi anni del Concilio Vaticano II, è che in CL «non si parla del Concilio». A questa obiezione già all'epoca rispose don Giussani: «Non ne parlavamo, lo vivevamo». Lo stile di CL, che le gerarchie ecclesiastiche indicheranno inizialmente come «movimento di apostolato d'ambiente», per giunta propagatosi attraverso un sacerdote anziché nell'ambito organizzativo dei vescovi, non poteva incontrare immediatamente il gradimento di quanti erano convinti della necessità dell'istituzionalizzazione di ogni movimento entro il sistema delle parrocchie (in realtà, ciò è storicamente avvenuto solo per l'Azione Cattolica). Giussani stesso ebbe a lamentarsi col cardinale Colombo di sentirsi «emarginato», dichiarando di non aver mai voluto creare una nuova struttura da affiancare alle altre esistenti nelle parrocchie. Solo con il riconoscimento pontificio (e con l'emergere di numerose altre aggregazioni ecclesiali, così come auspicato dal Concilio Vaticano II), si ridurrà questo genere di polemiche.
Come tutti i movimenti ecclesiali di rapida e grande diffusione, Comunione e Liberazione è stata accusata più o meno velatamente di proselitismo, anche da parte di alcune associazioni cattoliche tradizionali, con particolare riferimento agli ambienti della scuola e dell'università. Da tale accusa CL si difende ricordando la diffusione del movimento attraverso rapporti di amicizia piuttosto che con "discorsi o progetti organizzativi": secondo l'insegnamento di don Giussani, «non si costruisce una realtà nuova con dei discorsi o dei progetti organizzativi, ma vivendo gesti di umanità nuova nel presente» (intervento ad Assago del 1976).
[modifica] Su aspetti religiosi, sociali e culturali
Da ambienti esterni alla Chiesa cattolica provengono critiche di tipo "religioso": c'è per esempio chi ha parlato di una sorta di "americanizzazione" di CL che porterebbe ad un cristianesimo «degenerante per la cultura occidentale»; in questo movimento, infatti, gli Stati Uniti d'America sarebbero visti come un «punto di partenza per rilanciare l'evangelizzazione del mondo». Vero è che don Giussani aveva in più occasioni parlato di «svuotare lo Stivale» (disposto cioè a spostare fuori dell'Italia il movimento, in obbedienza alle indicazioni missionarie del Papa[32]).
Secondo gli aderenti, l'impostazione della cultura di CL è la testimonianza dell'incontro cristiano in ogni ambito della vita (scuola, lavoro, impegno sociale e impegno politico). Dura è la critica che CL porta avanti ad ogni forma di pretesa totalizzante in campo culturale e anche politico, che non metta a suo fondamento la possibilità dell'incontro con Cristo: dalle ideologie novecentesche fino al liberalismo democratico, ritenuto pericolosamente relativista finché privo del contenuto della "verità". Ciò ha guadagnato al movimento anche altre accuse, in virtù di particolari prese di posizione in campo sociale e culturale. Per esempio CL è stata accusata di integralismo in merito al revisionismo storico[33] per quanto riguarda il Risorgimento italiano (nel Meeting di Rimini, infatti, sono stati presentati negli ultimi anni testi di diversi autori con un punto di vista critico sul Risorgimento).
[modifica] Vescovi provenienti da CL
Da CL provengono il cardinale Angelo Scola (patriarca di Venezia) e diversi vescovi, tra cui:
- Luigi Negri (vescovo della diocesi di San Marino-Montefeltro)
- Gianni Danzi (vescovo di Loreto)
- Giancarlo Vecèrrica (vescovo di Fabriano-Matelica)
- Filippo Santoro (vescovo di Petrópolis, in Brasile)
- Giancarlo Petrini (vescovo ausiliare di Salvador de Bahia, in Brasile)
- Javier Martínez (arcivescovo di Granada, in Spagna).
All'elezione episcopale hanno tutti lasciato ogni attività direttiva di CL.
[modifica] Bibliografia
Si veda anche la bibliografia di Luigi Giussani.
[modifica] Storia del movimento
- Un avvenimento di vita, cioè una storia. Itinerario di quindici anni concepiti e vissuti - interviste e conversazioni con Luigi Giussani, con un'introduzione del cardinale Joseph Ratzinger, (Edit - Il Sabato, 1993)
- La Fraternità di Comunione e Liberazione. L'opera del movimento di Luigi Giussani, (San Paolo, 2002)
- Il movimento di Comunione e Liberazione. Conversazioni con Robi Ronza di Luigi Giussani, (Jaca Book, 1987)
- Comunione e Liberazione - Le origini (1954-1968) di Massimo Camisasca, (San Paolo, 2001), con introduzione di Joseph Ratzinger
- Comunione e Liberazione - La ripresa (1969-1976) di Massimo Camisasca, (San Paolo, 2003), con introduzione di Giacomo Biffi
- Comunione e Liberazione - Il riconoscimento (1976-1984) di Massimo Camisasca (San Paolo, 2006), con introduzione di Paul Josef Cordes
- Comunione e Liberazione di Salvatore Abbruzzese (Il Mulino, Bologna, 2001)
[modifica] Testi delle catechesi
- Il senso religioso di Luigi Giussani, (Rizzoli, 1997)
- All'origine della pretesa cristiana di Luigi Giussani (Rizzoli, 2001)
- Perché la Chiesa di Luigi Giussani, (Rizzoli, 2003)
- Alla ricerca del volto umano di Luigi Giussani, (Rizzoli, 1995)
- Si può vivere così? di Luigi Giussani, (Rizzoli BUR, 1994)
[modifica] Studi e testi critici
[modifica] In italiano
- Gordon Urquhart, Le armate del Papa. Focolarini, Neocatecumenali, Comunione e Liberazione. I segreti delle misteriose e potenti nuove sette cattoliche (Ponte alle Grazie, Firenze, 1996)
- Sandro Bianchi e Angelo Turchini, Gli estremisti di centro. Il neo-integralismo cattolico degli anni '70: Comunione e Liberazione (Guaraldi, Firenze, 1975)
- Gustavo Guizzardi, Lello Mazzacane, Roberto Cipriani, Arnaldo Nesti, Maria I. Macioti, Renato Cavallaro, Gianni Riccamboni, Giancarlo Milanesi, Antonio Carbonaro, Franco Ferrarotti, Enzo Pace, Religione e politica: Il caso italiano (Coines, Roma, 1976)
- Massimo Baioni, Revisionismo in mostra in Storia e problemi contemporanei n.1, 2002.
- Piera Serra, L'adolescente sublimato: psicodinamiche in Comunione e liberazione, Guaraldi, 1978
- Franco Ottaviano, Gli estremisti bianchi, Data News, 1986
- Geppina Cianflone, L'ultima crociata: Comunione e Liberazione (Messina [etc.]: G. D'Anna, 1978)
[modifica] In inglese
- Comunione e Liberazione: A Fundamentalist Idea Of Power di Dario Zadra in Accounting for Fundamentalisms: The Dynamic Character of Movements (vol. 4 of series) Part I: Accounting for Christian Fundamentalisms (University of Chicago Press, Chicago, 1994 - Fundamentalism Project)
- Martin E Marty, R Scott Appleby, Fundamentalisms Observed (University of Chicago Press, 1 lug 1994), ISBN 0226508781
- Frederic Spotts, Theodor Wieser, Italy: A Difficult Democracy (Cambridge University Press, 30 apr 1986), ISBN 0521315115
- Gabriel Abraham Almond, R Scott Appleby, Emmanuel Sivan, Strong Religion (University of Chicago Press, 15 gen 2003), ISBN 0226014983
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito ufficiale di Comunione e Liberazione
- Tracce, la rivista mensile di CL
- Meeting per l'Amicizia fra i Popoli
- Compagnia delle Opere
- Federazione dell'Impresa Sociale - Compagnia delle Opere
- AVSI
- Banco Alimentare
- Banco Farmaceutico
- Fraternità Sacerdotale dei Missionari di san Carlo Borromeo
[modifica] Voci Correlate
[modifica] Note
- ↑ Lettera autografa di papa Giovanni Paolo II a Luigi Giussani per il ventesimo anniversario della Fraternità di CL (febbraio 2002).
- ↑ Lettera di Luigi Giussani a papa Giovanni Paolo II per i 50 anni del movimento di Comunione e Liberazione (aprile 2004).
- ↑ Il libro delle Ore, edizioni Jaca Book (ultima ristampa aprile 2006), con imprimatur di Giuseppe Martinoli, vescovo di Lugano, maggio 1975. Il volume, originariamente inteso per gli studenti delle scuole superiori, è stato poi utilizzato in tutto il movimento.
- ↑ SIDEF - Sindacato delle famiglie.
- ↑ Club Papillon.
- ↑ Teatro de Gli Incamminati.
- ↑ Consorzio PAN.
- ↑ Famiglie per Accoglienza.
- ↑ Associazione Cilla.
- ↑ L'associazione Russia Cristiana, fondata da padre Romano Scalfi, promuove la rinascita spirituale e religiosa in Russia, attraverso un intenso dialogo con le chiese ortodosse e la pubblicazione di libri religiosi in lingua russa.
- ↑ Euresis.
- ↑ Teatro Elsinor.
- ↑ Federazione Opere Educative.
- ↑ Arcipelago Musica.
- ↑ Cooperativa Universitaria Studio e Lavoro.
- ↑ «Nelle università italiane alla fine degli anni settanta le cooperative del Movimento Studentesco godevano di fatto del monopolio degli spazi. Per questo la CUSL non ebbe vita facile, specialmente nel suo sorgere (...) Gli ingegneri organizzarono una raccolta di firme cui aderirono ben centosessanta docenti, nel luglio 1982»; secondo la testimonianza di uno di quelli che occuparono lo scantinato, «il locale aveva delle grate e dei finestroni, da cui abbiamo introdotto i materiali. (...) Appendemmo anche una croce in legno, grande, che la sera prima avevamo trovato in una pattumiera del Politecnico» (citazioni da Massimo Camisasca, Comunione e Liberazione. Il riconoscimento (1976-1984), San Paolo, 2006, pagg. 91-92).
- ↑ Tracce (Litterae Communionis).
- ↑ Le notizie riassunte in questo paragrafo e nei successivi vengono dai documenti citati in Massimo Camisasca, Comunione e Liberazione: le origini, indicato nella bibliografia.
- ↑ Fino alla fine degli anni cinquanta la polemica tra AC e GS riguardava solo il metodo: Giuseppe Lazzati e Luigi Giussani si alternavano spesso in conferenze e lezioni sia per GS che per AC. La polemica con l'Azione Cattolica prima e la FUCI poi si era accesa perché mentre GS insisteva su un'educazione "unitaria", da parte dell'AC e della FUCI si voleva una distinzione netta tra i rami religioso, culturale e sociale. L'Azione Cattolica, inoltre, aveva suoi schemi e metodi (rigida divisione tra gruppi maschili e femminili, collocazione nelle parrocchie, etc) nei quali GS non si riconosceva.
- ↑ La lettera di Lazzati è citata dal gesuita Piersandro Vanzan, Pazienza e dialogo in «bonum ecclesiae», in Vita Pastorale, n.8-9 (1988), pp.127-130. La polemica tra Lazzati e CL proseguì «anche dopo la morte dello stesso Lazzati», con la pubblicazione postuma di un inedito di Lazzati contenente critiche alla gerarchia ecclesiastica ed a CL.
- ↑ Cfr. Giuseppe Grazzini, Il sesso a scuola, in Epoca, 6 marzo 1966. Sulla stampa, il tema della democrazia emerso dal caso "La Zanzara" verrà riconsiderato solo diverse settimane dopo (cfr. ad esempio Le associazioni studentesche centri di vita democratica, Avanti!, 22 aprile 1966).
- ↑ Cfr. per esempio Solleva un putiferio "La Zanzara" del Parini (Avanti! 23 febbraio 1966); Mobilitata la macchina giudiziaria contro un giornale di studenti liceali (L'Unità, 23 febbraio 1966). I consiglieri comunali comunisti di Milano intervennero in difesa de "La Zanzara" insieme ai professori marxisti del liceo.
- ↑ Camisasca, successivamente ordinato sacerdote, fonderà nel 1985 la Fraternità Sacerdotale dei missionari di san Carlo Borromeo di cui è tuttora superiore.
- ↑ Mons. Costa utilizzò deliberatamente il termine integrismo anziché il termine integralismo; a distanza di oltre un trentennio, i due termini oggi vengono considerati sinonimi.
- ↑ Giovani di tutto il mondo in Piazza San Pietro, L'Osservatore Romano, 24 marzo 1975.
- ↑ Papa Montini rivelerà poi la sua delusione per il comportamento ambiguo di Azione Cattolica e FUCI in occasione del referendum contro il divorzio del 1974, in contrasto con la presa di posizione netta di CL. Cfr. Massimo Camisasca, Comunione e Liberazione. La ripresa (1969-1976), San Paolo, pagg.308-309.
- ↑ Lettera di papa Giovanni Paolo II a don Luigi Giussani per il ventesimo anniversario della Fraternità di CL (11 febbraio 2002). La lettera è stata inviata eccezionalmente per il ventesimo anniversario, contrariamente alla tradizione pontificia dei venticinquesimi, cinquantesimi e centesimi anniversari.
- ↑ Walter Tobagi, "Sì, rovesciamo tutto, ma in nome di Cristo", in Corriere d'informazione, 31 marzo 1973. Il Corriere d'informazione era il quotidiano pomeridiano del Corriere della Sera; cessò le sue pubblicazioni il 15 dicembre 1981.
- ↑ Ciò avvenne in particolare tra il 1978, anno della legge, ed il 1981, anno del referendum. La legge sull'aborto, la 194/'78, porta infatti la firma di sette democristiani.
- ↑ I Cristiani per il socialismo, costituiti in Cile nel 1971 e approdati in Italia nel 1973, furono coordinati in Italia dall'ex abate benedettino Giovanni Franzoni e dall'ex sacerdote salesiano Giulio Girardi.
- ↑ Al Meeting di Rimini del 2006 Pierluigi Bersani ha affermato: «Quando nel 1989 Achille Occhetto volle cambiare il nome del Partito Comunista Italiano, per un po' pensò di chiamare il nuovo partito Comunità e Libertà. Perché tra noi e voi le radici sono le stesse» (cfr. Sandro Magister, Da Giussani a Bersani, da L'Espresso n.33 del 18-25 agosto 2006; nello stesso testo Magister riporta che Bersani avrebbe detto ai ciellini che «se vuol rifondarsi, la sinistra deve ripartire dal vostro retroterra ideale»).
- ↑ Cfr. discorso di Giovanni Paolo II per il trentennale di CL (29 settembre 1984): «andate in tutto il mondo a portare la verità, la bellezza e la pace che si incontrano in Cristo Redentore».
- ↑ Cfr. ad esempio Gaetano Fabrocile.