Marano di Valpolicella
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 318 m s.l.m. | ||
Superficie: | 18,64 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 160 ab./km² | ||
Frazioni: | Valgatara e San Rocco | ||
Comuni contigui: | Fumane, Negrar, San Pietro in Cariano, Sant'Anna d'Alfaedo | ||
CAP: | 37020 | ||
Pref. tel: | 045 | ||
Codice ISTAT: | 023046 | ||
Codice catasto: | E911 | ||
Nome abitanti: | maranesi | ||
Santo patrono: | Pietro e Paolo | ||
Giorno festivo: | 29 giugno | ||
Sito istituzionale | |||
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Marano di Valpolicella è un comune di 2.882 abitanti della provincia di Verona.
[modifica] Geografia
Marano dista 18 chilometri da Verona. Rispetto al capoluogo è in posizione nord ovest. Fa parte della Valpolicella. Il territorio ha una diffusa presenza antropica, oltre alle frazioni c'è una miriade di contrade spesso con una storia propria: Pezza, Prognol, Purano, Canzago, Cotto, Ravazzol, Mondrago, Carazzole e Tonei, Paverno, Agnela, Badin, Canova, Fasanara, Gnirega, Maregnago, Molino, Pozzo, Torre e Villa.
[modifica] Storia
[modifica] La preistoria
La preistoria è stata presente sul territorio in più fasi. Rinvenimenti dell'Età del rame e in località Castelon un castelliere dell'Età del Bronzo. Molti dei reperti sono esposti nei musei dedicati, nel vicino Museo paleontologico e preistorico di Sant'Anna d'Alfaedo, a Verona e a Venezia. Presenze in alcuni siti particolari della zona di Marano, come quello Protoveneto.
[modifica] La storia
In epoca romana e preromana il territorio era abitato dagli arusnati. C'era sul Castelon, vicino a dove ora si trova Santa Maria di Valverde un tempio latino dedicato a Minerva. Nell'Altomedioevo è probabile una presenza longobarda con la costituzione di numerosi vicus.
Nel XII secolo Valgatara e Marano assumono il ruolo di comuni rurali.
Federico della Scala diventa conte della Valpolicella nel 1311 e ristruttura il castello del paese, in origine del XI secolo. Una brevissima storia, nel 1325 cade il conte e viene distrutto il castello in seguito ad una sua congiura nei riguardi di Cangrande della Scala. Con la dominazione veneziana Marano si arricchisce di ville. Viene colpita duramente da tutte e due le epidemie di peste, sia nel 1576 sia nel 1630.
[modifica] Il nome
Il nome dovrebbe derivare dal tardo latino Marianum col significato di terreno di proprietà di un Marius. C'è chi ipotizza che il Mario dei terreni possa essere Gaio Mario, che sempre secondo la leggenda fece costruire un castello in zona Castelon in funzione di difesa contro i cimbri. Ipotesi storica anche sul nome della frazione di Valgatara. La leggenda dice che Stilicone sconfisse Alarico e i suoi Visigoti a sud di Marano, da qui Val Gotara o Valle dei Goti che si trasformò in Valgatara.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Cultura
[modifica] Da visitare
[modifica] Santa Maria Valverde
Una volta chiamata Santa Maria di Minerbe, sorge su un pendio che sovrasta gli abitati di Pezza e Purano. L'attuale chiesa, del 1682 è costruita su altre più antiche. L'attuale pianta ha tre navate e tre absidi. All'interno è venerata una statua lignea della Madonna con le mani giunte e il bambino adagiato sulle ginocchia, del 1516 come si ricava da una scritta sul retro del piedistallo: Questa Madonna ha fatto fare la compagnia de Santa Maria de Valverda de Castelo da Maran de MDXVI.
[modifica] San Marco al Pozzo
È in località Pozzo di Valgatara, la più vicina a San Floriano. La chiesetta campestre era precedentemente dedicata Santo Stefano. Tracce scritte ci sono dal XIII secolo, si ipotizza che sia del XII secolo. Ha ancora un aspetto romanico, nonostante forti interventi del XVII e XVIII secolo. L'ingresso è rettangolare, in [[pietra della Lessinia. L'interno ha una navata arricchita da una cappella del XVI secolo. Gli affreschi sono della fine del XIV secolo sono su tutte le pareti interne. Su una delle pareti è infisso un voto a Giove, probabilmente raccolto dai resti di un preesistente tempietto pagano latino. Contiene una pala del fiammingo Michel Meeves del 1550 circa
[modifica] Parrocchiale di Valgatara
Dedicata ai santi Fermo e Rustico. L'origine è medioevale. Diventò parrocchia la vigilia di Natale del 1797, staccandosi da San Floriano. Fu più volte ristrutturata. La chiesa attuale ha la forma data nel 1854 dall'architetto Francesco Ronzani, che aggiunse due navate laterali e un'abside rotonda ad una ristrutturazione precedente del XV secolo. Di nuovo ristrutturata nel 1944 dall'architetto Francesco Banterle con un allungamento.
[modifica] Parrocchiale di Marano
L'attuale ha la forma di tempio, la pianta a croce greca e la cupola alta 30 metri. Fu costruita nel 1922 su disegno di don Giuseppe Trecca, a fianco la chiesa precedente del XVIII secolo abbandonata. Alla fine della seconda guerra mondiale operò il pittore Aldo Tavella
[modifica] San Giorgio
In contrada Purano del XV secolo
[modifica] San Carlo
In contrada Canzago del XVII secolo. Ma non si conosce il modo di arrivarci.
[modifica] Sant'Eustachio
In contrada Prognol.
[modifica] Villa Guantieri
È del periodo veneziano del XV secolo, è probabilmente la meglio conservata del periodo. È una villa a portico e loggia con torre colombaia. Il primo nucleo deriva dal palacium magnum scaligero di Santa Sofia a Pedemonte. Era ricca di affreschi esterni, nel XVI secolo l'intera facciata ne era ricoperta, resti di affreschi sono all'interno nella sala al primo piano della torre. La villa fu gestita con un processo di lavori di allargamento, nel XVI secolo si allargò con un edificio dedicato al lavoro a fianco e con le scuderie di fronte alla colombaia, in seguito fu aggiunto un edificio ad L.
[modifica] Le ville di Canzago
- Villa Lorenzi è dell'architetto Luigi Trezza. È del tardo XVIII secolo, riprende lo stile del Sammicheli.
- Villa Rizzini, ex Porta, del XVIII secolo. Importante la facciata con porte e finestre bugnate, cuna scala esterna a quattro rampe, la balaustra in tufo e i poggioli in ferro. Sul fianco orientale ha un doppio loggiato rustico, mentre su quello occidente ha un'ala si prolunga verso la strada diventando contigua alla facciata dell'oratorio di san Carlo. Era circondata da proprietà ed un giardino.
[modifica] Le ville di Valgatara
- Villa Graziani
Del 1826 su disegno dell'architetto Giuseppe Barbieri. È di linee classiche e riprende anche essa le strutture sammicheliane.
- Villa Campagnola
Già villa Soardi. Del periodo della precedente, e richiama le forme del Sammicheli. A ponente ha una loggia su architrave con un portico con archi e pilastri bugnati. A levante ha un'ala con l'atrio d'ingresso e un importante portone. La scala esterna a due rampe ha lo stemma dei conti Soardi.
- Villa Raisa Rimini
Del 1880 con un parco, ha linee classiche.
- Villa Silvestri
Dello stesso periodo della precedente con un parco e le stesse linee architettoniche.
- Villa il Castello
Forse costruita su un precedente castello, Ora è casa colonica ed è di ragguardevoli dimensioni. In passato era dimora padronale.
[modifica] Pezza
Salendo da Marano, dopo il tornante in località Crocetta, si presenta all'improvviso Pezza; un gruppo compatto di case posto sotto il santuario di Santa Maria Valverde. La strada passa dietro alle case e prosegue per San Rocco per poi arrivare fino a Sant'Anna D'Alfaedo. Le case sono quasi tutte racchiuse in "corti", appoggiate le une alle altre. Entrando in paese per la vecchia strada che portava a Marano si possono contare tre archi, più uno abbattuto, che fungono da entrata nei cortili. Un tempo la frazione era molto fiorente, non molti anni fa, intorno alla seconda guerra mondiale, era praticamente il centro della valle. Esistevano tre forni per il pane, tre osterie, bottega di alimentari, cantine, ciabattino, tre falegnami, fabbro, maniscalco, merceria, sartoria e così via.
[modifica] Mondrago
Nel lato nord del comune, ai confini della parte collinare sorge il villaggio di Mondrago. È uno dei più caratteristici villaggi di Pietra della Lessinia e che ha mantenuto più di altri la caratteristica che univa gli edifici della zona.
[modifica] Marezzane
Detta anche "Maredane" è una località sita nel Parco Regionale della Lessinia.
[modifica] Val Sorda e Rio Baiaghe
Sempre nella parte nord del comune c'è una delle propaggini più a sud del Parco della Lessinia. In questa zona vi è una ricchezza di grotte carsiche interessanti.
[modifica] Economia
Oltre ad un recente e buon artigianato, specialmente nella parte sud del comune, Marano basa la propria attività sull'agricoltura. Non solo uva da trasformare spesso nel recioto considerato fra i migliori, ma anche ciliegie e talvolta olivo.
È zona di produzione del vino Valpolicella classico DOC, dell'Amarone classico DOC e del Recioto classico DOC
[modifica] Gemellaggi
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Simone Venturini dal 14/06/2004, partito: Lista Civica
Centralino del comune: 045 7755002
Email del comune: info@comunemaranovalp.it
Fa parte della Comunità montana della Lessinia, del Parco della Lessinia e dell'associazione città del vino