Cusago
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Immagine:Cusago-Stemma.png | |||
Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | m s.l.m. | ||
Superficie: | 11 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 277 ab./km² | ||
Frazioni: | |||
Comuni contigui: | Milano, Cornaredo, Settimo Milanese, Bareggio, Cisliano, Trezzano sul Naviglio, Gaggiano | ||
CAP: | 20090 | ||
Pref. tel: | 02 | ||
Codice ISTAT: | 015097 | ||
Codice catasto: | D229 | ||
Sito istituzionale | |||
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Cusago è un comune di 3.046 abitanti della provincia di Milano.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Dalle origini alla fine del XIV sec.
Il comune di Cusago è posto lungo un'antica strada che, uscendo da Milano nei pressi di Porta Vercellina, passa per Baggio e prosegue poi in direzioni di Cisliano ed Abbiategrasso. Il nucleo più antico del paese va individuato nella località detta Cusago di Sotto, menzionata nelle carte d'archivio come Cusago Vecchio: era probabilmente la villa medioevale, il villaggio privo di strutture difesive, destinato a subire la forza centripeta dell'attiguo castrum, il castello dell'età di Bernabò Visconti. Questi due poli, attono ai quali si raccolgie la comunità locale e che sono un costante riferimento per una decina di insediamenti rurali che costellano il territorio, accentuano le loro differenze in età ducale. Cusago Vecchio si irrigidisce nella propria struttura curtense, risalente se non all'età romana, certo all'età longobarda e franca; Cusago di Sopra (ma poi per antonomasia solo Cusago) assume invece la struttura urbanistica del villaggio rurale, per quanto condizionata dal castello. Attorno a questa imponente costruzione il paese fissa il proprio aspetto definitivo e l'origine tardomedioevale di tale insediamento spiega perché solo alla fine del Trecento si menzioni una chiesa qui, un tempio cristiano dedicato a S.Ambrogio voluto dai Signori di Milano, ma destinata poi anche al culto pubblico, così da interrompere la dipendenza anche religiosa di questo più recente centro rispetto a Cusago Vecchio. Quando alla fine del Seicento si dovrà edificare la chiesa parrocchiale essa nasce di fronte al castello e con la forza coagulante che tale istituzione può avere su una comunità, Cusago di Sotto è ormai irrimediabilmente periferia: l'area che separa e unisce le facciate e le torri dei due edifici principali del paese diviene una maestosa piazza, al cui completamento contribuirà in epoca recente l'edificazione del palazzo comunale. La preminenza del castello non è solo urbanistica ma si rispecchia ovviamente anche nella storia di Cusago: dall'età ducale all'tà moderna si può affermare che l'intero territorio comunale ha da sempre costituito un'unica, sconfinata pertinenza del castello.
[modifica] Le Chiese
[modifica] San Vincenzo Ferreri
L'edificazione della nuova chiesa parrocchiale subì continue interruzioni e, iniziata nel Seicento, el decorazioni risalgono al primo Novecento e l'altare maggiore fu consacrato il 9 maggio 1978. Nella chiesa sono oggetto di particolare venerazione le spoglie di San Vincenzo Ferreri, donate dal Cardinale Ottobono (Papa Alessandro VIII).
[modifica] Altre chiese
Le altre chiese del terriorio di Cusago sono: S. Martino di Assiano (presente in una località ora territorio di Milano e risalente al XIII sec.), S. Francesco di Monzoro (edificato nell'ultimo trentennio del XVI sec. e poi ricostruito in stile neoclassico agli inizi dell'Ottocento) e S. Maria del Bosco (detta Santa Maria Rossa) a Monzoro; scomparse sono invece le chiese di S. Agata, S. Antonio e S. Rocco.
[modifica] Edifici Notevoli
[modifica] Castello Sforzesco
Il castello ha il portone d'ingresso volto ad Est, un tempo arricchito da bassorilievi, poi asportati da Massimiliano Stampa per il suo palazzo di Milano. In corrispondenza dell'ingresso vi è una torre merlata, sopra cui vi è una torricella, sempre dell'epoca di Massimiliano. Il fronte misura 62 metri (contro i 96 dei fianchi) e si sviluppa su due piani come tutto il resto della costruzione, è aperto da finestre a sesto acuto al superiore e da altre ad arco ribassato all'inferiore, distribuite asimmetricamente. A meridione ed a settentrione le finestre sono sette per lato, ma nel secondo sono più strette fra loro, in modo da riservare un terzo del fianco al loggiato; molte di queste finestre sono purtroppo murate o parzialmente chiuse per ricavarne altre di minori dimensioni, ma sono perlopiù integre. La costruzione, già di per sè priva di strutture difensive (anche la torre sembra piuttosto un elemento di decoro o un motivo di maggior prestigio), è ancora più assimilabile ad una villa campagnola da una graziosa loggia, smurata nell'Ottocento e poi di nuovo murata: essa si apre sull'estremità destra del fronte principale e svolta sul lato settentrionale, per complessivi tredici intercolumni, segnati da esili colonne anellate a metà, dai capitelli ornati di scudetti sui quattro lati, ma con le insegne ducali solo sulle facce esterne. Le finestre di questo loggiato, ricavato dall'angolo più in ombra per ripararsi dalla calura estiva, non sono oggi più visibili, ma erano originariamente decorate con motivi floreali, alternati ai graffiti romboidali delle pareti; sotto il loggiato la decorazione continuava con una grande fascia a vivaci colori, con listelli bianchi e neri e archetti allungati. Anche l'interno è ormai disadorno: i lati frontali del cortile misurano 38/40 metri, mentre gli alri due 53 metri; il lato est, corrispondente all'ingresso, è porticato, largo oltre 5 metri con otto campate, di cui la quinta corrispondente al portone. I capitelli sono a fronte equina e furono privati delle insegne araldiche: sono superstiti invece gli eleganti capitelli pensili, da cui partono le volte, con medaglioni raffiguranti alcuni imperatori romani. Le finestre che danno sul cortile sono uguali per forma e dimensione a quelle esterne, tutte con tracce della tipica colorazione bicromatica (rosso e bianco). Ogni lato ne ha un numero diverso, che è crescente in senso orario: sul lato Sud cinque, Ovest sei, Nord sette e otto a Est. Tutte le fronti verso il cortile sono ricoperte quasi integralmente dalla decorazione a graffito romboidale, superstite anche su vaste superfici delle fronti esterne. Nessuna traccia, allo stato attuale, dell'oratorio ubicato al piano superiore della costruzione, mentre l'oratorio di Sant'Antonio, ubicato presso al chiesa parrocchiale, fu abbattuto nel '700.
[modifica] Eventi e Cultura
- Ogni seconda domenica del mese (eccetto gennaio, luglio e agosto): mercatino dell'antiquariato in piazza castello
- 17 gennaio: Falò di S. Antonio
- Sabato grasso: Carnevale con saltimbanchi e maschere provenienti da Venezia
- Prima domenica di maggio: Festa Patronale di S. Vincenzo - fiera e serate danzanti oltre alla consueta processione religiosa che attraversa il paese
- Primi di giugno: Pallio delle Contrade - giornate medioevali con corteo storico, mercatino, tornei e falconeria
- Primi di settembre: Festa dell'Uva
- Metà settembre: Festa Patronale di Santa Maria Bambina a Monzoro
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Luigi Giovanni Cairati dal 14/06/2004
Centralino del comune: 02 901662
Email del comune: segreteria@comune.cusago.mi.it
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti