Rho
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 156 m s.l.m. | ||
Superficie: | 22 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 2326 ab./km² | ||
Frazioni: | Terrazzano, Passirana, Mazzo, Lucernate, Biringhello, Pantanedo, Castellazzo, Cascina Bruciata e Ghisolfa | ||
Comuni contigui: | Arese, Cornaredo, Lainate, Milano, Pero, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Settimo Milanese | ||
CAP: | 20017 | ||
Pref. tel: | 02 | ||
Codice ISTAT: | 015182 | ||
Codice catasto: | H264 | ||
Nome abitanti: | rhodensi | ||
Santo patrono: | San Vittore | ||
Giorno festivo: | 8 maggio | ||
Sito istituzionale | |||
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Rho (Rò in insubre milanese) è un comune di 51.181 abitanti della provincia di Milano.
Indice |
[modifica] Storia
Rho è uno dei comuni più antichi della Lombardia e ciò è dimostrato dal fatto che durante gli scavi per la costruzione di edifici o strade sono venuti alla luce numerosi reperti archeologici relativi all'età romana (ritrovati durante gli scavi del 1876, 1890 e 1917). Negli anni successivi sono stati scoperti altri reperti che, sebbene di importanza minore, sono stati determinanti per dimostrare che fin dall'età imperiale romana, Rho ebbe un'importanza notevole.
Nella stessa organizzazione stradale attuale è rintracciabile un'organizzazione riconducibile alla centuriazione romana: la grande maggioranza delle strade scorre parallela in direzione Est-Ovest e Nord-Sud. Gli assi di riferimento sono il Cardo (Nord-Sud, via Madonna e via Garibaldi) e il Decumano (Est-Ovest, via Matteotti e via Porta Ronca). Questi si incrociano in piazza San Vittore, ancora oggi centro dell'insediamento.
Ulteriori ritrovamenti archeologici hanno confermato l'esistenza in epoca romana di una strada che congiungeva Milano e il Verbano, passando per Legnano e Gallarate. Lungo questo asse di comunicazione Rho rappresentava il decimo miglio, quindi il punto di sosta dell'esercito.
In base a rivenimenti archeologici è stata anche datata fra il IV e il V secolo la completa cristianizzazione del borgo: in piazza San Vittore negli anni sono venuti alla luce un antico cimitero e una cappella cristiana. Dello stesso periodo sono i reperti trovati in via Belvedere: tombe cappuccine con incise l'alfa e l'omega.
Con le invasioni barbariche nella zona si realizza una profonda depressione economica e il dominio passa di mano in mano fino ai Longobardi e quindi ai Franchi. Sotto i Longobardi il borgo assume nella sua topografia una terminologia tuttora rintracciabile, a partire dal Pomero, che deriva da Post Moerus, ossia fuori dalle mura fortificate. L'origine di quetso termine però non è riconosciuta universalmente: alcuni attribuiscono il nome alla presenza nei secoli scorsi di numerosi alberi di mele.
Il termine Fare invece è riscontrabile oggi nella periferica Cascina Fara.
Sempre nel periodo di dominazione longobarda viene attribuito alla futura Rho l'appellativo di Curtis (corte), una particolare forma di organizzazione della società nel periodo del feudalesimo.
Un atto di permuta, rogato nell'864, nella terra di Rhaudo, accenna ad una chiesa di S.Ambrogio e ad un rozzo castello ivi esistenti.
Intorno all'anno 1000 Rho inizia a rivendicare la sua libertà come comune. Nel 1004 l'imperatore Enrico II staziona a Rho e le concede il titolo di borgo, staccandola da Nerviano e provvede all'istituzione di un mercato settimanale. Il mercato si tiene tuttora ogni lunedì. A Rho viene istituita anche una Corte di Giustizia e realizzato un canale per l'irrigazione dei campi usando l'acqua dell'Olona.
Nel maggio 1160, durante l'assedio di Milano, Federico Barbarossa fece distruggere Rho, che venne però rapidamente ricostruita. Tra il 1130 e il 1215 ben nove consoli rhodensi sono attestati nello Stato milanese, e alcuni di essi appartengono alla famiglia dei Capitanei de Raude documentata ufficialmente come residente in città dal 1196.
Nel 1305 il nobile Cressone Crivelli tentò con i suoi soldati di impadronirsi di Rho e Nerviano, ma fu sconfitto dalla reazione popolare. Otto anni più tardi il borgo fu comunque conquistato da Milano, che uccise o imprigionò quasi tutti gli abitanti.
Grazie all'abbondanza di acqua e di terre feritili nel XV secolo molti nobili milanesi si trasferirono a Rho, costruendo sontuosi palazzi, in gran parte oggi distrutti. Nel Cinquecento furono costruiti anche due conventi: degli Agostiniani, nel quale si dice si dice abbia celebrato Lutero, prima di diventare eresiarca e dei Cappuccini (sulla strada che conduce a Lucernate), entrambi distrutti nell'invasione napoleonica.
Nel 1511 i Lanzichenecchi discesero in Italia, comandati da Matteo Schinner e saccheggiarono Rho. Giunse poi la dominazione spagnola e nel 1539 Carlo V di Spagna concesse il feudo ai Visconti. Nel 1570 nella popolazione fiaccata dall'oppressione spagnola si sparse un'epidemia di peste. Il 24 aprile 1583 un quadro raffigurante la Pietà pianse lacrime di sangue e l'avvenimento fu successivamente riconosciuto dalla Chiesa come miracoloso. Sul luogo della cappella dove era conservato il quadro venne edificato il Santuario dell'Addolorata, alla cui realizzazione collaborarono famosissimi artisti.
Nel Seicento la peste colpì ancora il Milanese e nel 1644 i rhodensi costruirono nell'attuale piazza San Vittore la Croce della peste, spostata all'inizio del XX secolo e riportata al luogo originario alla fine del secolo.
Con l'arrivo di Maria Teresa d'Austria (inizi del XVIII secolo) Rho, che viveva quasi esclusivamente di agricoltura, trasse giovamento dai cospicui investimenti che il governo di Vienna stanziò per rilanciare la regione.
Nel 1928 un Regio Decreto assegnò a Rho la frazione di Passirana Milanese, in precedenza facente parte del borgo di Lainate.
Nel 1932 Rho ottenne il titolo di città.
[modifica] Comunicazione e trasporti
Nel (1854) venne inaugurata la prima vaporiera sulla linea ferroviaria Milano-Torino. Rho ebbe così prima di molti centri maggiori, la stazione ferroviaria.
Tutt'ora importante nodo ferroviario, si trova alla congiunzione delle linee Milano-Novara e Milano-Varese-Porto Ceresio. Grazie a questa posizione strategica la stazione ferroviaria di Rho è collegata a Milano anche attraverso le linee suburbane S5 ed S6 del Passante ferroviario.
Sul suo territorio sorge in nuovo polo della Fiera di Milano, la più grande struttura fieristica d'Europa.
[modifica] Origine del nome
L'origine del nome Rho è piuttosto controversa e sono numerose le ipotesi al riguardo.
Nei suoi Commentari sulle famiglie milanesi Raffaele Fagnani ipotizza l'esistenza di una casata Rhaudense, originaria dell'isola di Rodi; quest'ipotesi è oggi però valutata come ben poco verosimile.
Altre fonti fanno provenire il nome da Campi Raudi, il luogo dove il console Mario sconfisse i Cimbri; tale toponimo deriverebbe a sua volta dal gallico Rhaudes, che significa campo.
Un'altra possibile derivazione etimologica potrebbe essere il termine longobardo rode, che indicava una nuova terra; lo stesso dicasi per la parola latina raudum. In un documento risalente all'anno 846, il primo in cui si parla di Rho, è citato come "Vico Raudo" un gruppo di abitazioni circondate da terre coltivate.
In documenti antichi il borgo di Rho è citato con nomi diversi: Rhode, Rodo, Raude, Raudo, Rhaudum, Rò, Rhò. Nella carta geografica in una delle sale dei Musei Vaticani è chiamata Roxe.
L'attuale denominazione di Rho risale al 1932.
[modifica] Lo stemma
L'effigie cittadina è la ruota con cinque raggi, araldo della famiglia dei Capitanei de Raude, casata discendente dai Duchi di Sassonia e di Baviera. I cinque raggi sono un richiamo ai cinque imperatori: Enrico I, Ottone I, Ottone II, Ottone III ed Enrico II.
Nell'antichissima Basilica di Aquileia esiste una cappella detta dei Torriani nella quale, fra due sarcofaghi, è posta una lastra tombale con incisa l'effigie di Allegranza da Rho (XIV secolo), moglie di Moscone della Torre e madre del patriarca Gastone, sepolto nel chiostro di Santa Caterina a Firenze. Sulla stessa lastra è pure inciso lo stemma di Rho, raffigurato da uno scudo con una ruota nel mezzo.
[modifica] Luoghi d'interesse
La città di Rho vanta nel suo territorio alcuni edifici di interesse storico. Il più importante è il Santuario dell'Addolorata, uno dei maggiori santuari mariani della Lombardia, costruito dopo un miracolo riconosciuto dalla Chiesa cattolica, avvenuto il 24 aprile 1583, quando un'effigie della Madonna avrebbe versato lacrime di sangue. A fianco del Santuario sorge il Collegio dei Padri Oblati, dove hanno studiato numerose eminenti figure ecclesiastiche, fra cui anche Papa Paolo VI.
Un altro luogo di particolare interesse è la Chiesa di San Vittore, situata nella centrale Piazza S.Vittore, dove si trova anche la Croce della peste. Il Tempio solenne in stile classico romanico fu eretto nel 1834 su disegni degli architetti Besia ed Aluisetti. Il primo progetto segnava una torre altissima, invece delle due sciatte che appena servivano a deformare il Pronao eretto, col semplice severo bellissimo altare dell'architetto Giacomo Moraia nel 1852. I due campanili furono demoliti nel 1889, e si eresse l'unico attuale del Perucchetti. I dipinti sono stati eseguiti dal prof. Beghè di Milano, sotto la direzione del Prof. Don Moioli. Le sedici vetrate sobo opera del prof. Cisterna di Roma, con l'esecuzione del pittore Giulio Cesare Giuliani, altre sono del Prof. Tevarotto di Milano. Alcuni quadri sono della scuola del Luini. Molte opere dsono del Prof. Bosoni (S.Teresa del Bambin Gesù. Via Crucis)
L'Ospedale di Circolo - Monumento ai caduti nacque per la beneficienza di numerosi cittadini benemeriti, tra i quali Benedetto Banfi, Giulio Tavecchia, Giuseppe Citterio, Paolo Goglio, Virginia Bullani. Il 7 ottobre 1923 venne posta la prima pietra e l'inaugurazione ebbe luogo il 28 ottobre 1929
Dietro la chiesa si erge il municipio, costruito all'inizio del XX secolo sul modello dei palazzi medievali.
La Fontana della Stazione in marmo di Verona è un dono del Podestà Comm. Eraldo Bonecchi
Poco rimane delle antiche ville di campagna dei nobili milanesi; quella più importante e meglio conservata è Villa Burba, che dopo un restauro lungo e costoso oggi ospita una biblioteca e l'archivio delle memorie rhodensi, mentre il parco è giardino pubblico.
Nel cimitero è conservata una mummia che ritenuta il corpo dell'Arcivescovo Leone da Perego, francescano, quivi trasportato da S.Carlo, perchè gli veniva tributato un culto non permesso dalla Chiesa. Per numerosi anni questa mummia è stata considerata una delle attrazioni principali della cittadina.
Alle architetture fin qui descritte si aggiungono numerosi edifici di archeologia industriale, come la Chimica Bianchi, in parte ancora presente, e il cotonificio Muggiani, recentemente ristrutturato, che è un esempio unico degli opifici inizio secolo.
[modifica] L'economia Rhodense
Rho spicca nella regione per esser stata una delle città a rappresentare meglio la rivoluzione industriale lombarda. Numerosi sono state le industrie e fabbriche di grandi dimensioni fondate nel territorio rhodense; alcune sono ancora funzionanti, altre sono ormai dismesse e alcune di queste sono riconosciute come monumenti di Archeologia industriale.
La popolazione di Rho, fino alla fine del '800 era assorbita completamente dall'agricoltura che dava lavoro all'80% della popolazione. I primi cambiamenti si ebbero nel 1870 quando la prima grande industria sorse nel rhodense: il sacchettificio Goglio. Posto di fronte al Santuario, il sacchettificio aprì i battenti con 45 dipendenti per poi arrivare ad averne 500. Nel secondo dopoguerra fallì e gli edifici furono smantellati. Oggi a suo ricordo rimane una via dedicata al suo fondatore: Paolo Goglio.
Proprio di fronte al sacchettificio nel 1878 iniziò la sua attività il salumificio Citterio. Famoso a livello locale, nel 1932 cominciò l'esportazione, affermandosi come uno dei leader nazionali nella produzione di salumi e oggi è ancora in attività. Nonostante si sia incredibilmente esteso è ancora possibile vedere il primo edificio storico, oggi completamente ricoperto di edera.
Nel 1904 apre i battenti il "Cotonificio Muggiani", una delle più importanti realtà della filatura di cotone lombarda, che arrivò a dar lavoro a 1200 operai. Nel 1910 il cotonificio fu assorbito dalla società Unione Manifatture che possedeva diversi opifici. I numerosi macchinari furono spenti nel 1963. L'edificio principale della filatura è stato recentemente ristrutturato ed è un monumento di archeologia industriale. Nel 1905 venne fondata la tintoria Bonecchi, che raggiunse un notevole sviluppo nel 1932 con macchinari moderni ed efficenti per l'epoca. Aprì uno stabilimento anche in Bulgaria, risultando una delle prime aziende ad esternalizzare in Paesi a basso costo della manodopera.
Sempre nell'ambito della manifattura un importante sviluppo lo diede la Chatillon, una grande fabbrica posta dietro la stazione che produceva seta artificiale. La struttura è stata recentemente demolita.
Nella prima decade del 1900 aprono i battenti le industrie chimiche come la Italica e la Chimica Bianchi. Della prima sono ancora visibili l'acquedotto e una parte degli edifici storici, essendo tuttora funzionante. È stata invece recentemente demolita del tutto la Chimica Bianchi che dal 1907 produceva coloranti organici e sintetici, per essere poi assorbita dalla Montedison. La Bianchi è ricordata tristemente per le molte morti dovute alla mancanza di misure di sicurezza nella manipolazione di prodotti chimici, come l'amianto. Oggi nell'area che ospitava l'industria sono sorte decine di capannoni che ospitano il quartiere artigianale rhodense.
Nel 1907 nasce la Ditta Ing. V. Fachini, ben nota in tutta Italia per la perfezione delle sue costruzioni meccaniche ed elettromeccaniche. Ancora oggi vi si costruiscono riduttori e motoriduttori
Nel 1910 il signor Edoardo Goglio e il signor Bonecchi decisero di fondare la Bogophane. Nel 1932 raggiunse la massima produzione con circa 70 operai. Nel 1971 venne chiusa dal momento che aveva scarichi altamente tossici. In seguito la produzione è ripresa e l'azienda realizza cellophane.
Nel 1948 la società Condor inizia la costruzione della Raffineria di Rho che apre i battenti nel 1953 raffinando il greggio che arrivava da Genova via oleodotto. La proprietà passò alla Shell nel 1959 e all'Agip nel 1974. Negli anni '80 la necessità di mordenizzare alcune strutture e le sempre più pressanti accuse di inquinamento spinsero alla chiusura della raffineria, che si formalizza nel 1992. Agli inizi del XXI secolo la struttura industriale viene smantellata e bonificata e nel 2004, esattamente 1000 anni dopo che Enrico II istituì il mercato, il 31 Marzo 1004, viene inaugurato il Nuovo Polo fieristico di Milano, il più grande al mondo, per 10/11 sul territorio rhodense.
[modifica] Settore terziario
La città sta avendo un forte impulso nello sviluppo del settore dei servizi e della logistica, soprattutto grazie al nuovo Polo Fieristico di Milano, che è il più grande d'Europa e si trova per il 91% della sua estensione nel territorio rhodense.
Anche i trasporti stanno subendo un grande cambiamento, con la realizzazione di nuovi impianti stradali, una nuova stazione ferroviaria per l'alta velocità (che sarà realizzata in prossimità della Fiera) e l'arrivo della Metropolitana Milanese con la sua prima linea: Rho Fiera è diventato così il capolinea di Nord Ovest della rete sotterranea.
[modifica] Rhodensi celebri
- Anselmo de Raude, arcivescovo di Milano
- Giovanni de Raude, primo crociato ad entrare a Gerusalemme
- Antonio da Rho, teologo e umanista
- Pagano da Rho, autore di numerosi manoscritti medievali
- Giovan Pietro da Rho, architetto e scultore
- Mariuccia Malattia, pianista
- Francesco Bonecchi, Cavaliere del lavoro
- Eraldo Bonecchi, podestà
- Angelo Minotti, martire della Resistenza
- Don Giulio Rusconi, Educatore
- Giancarlo Cornaggia-Medici, campione olimpico di spada
- Luigi Borghetti, ciclista campione mondiale di ciclismo
- Cristina Donà, cantautrice
- Lorenzo Cremonesi, giornalista
- Aldo Maria Valli, giornalista
- Maria Paola Colombo Svevo, politico
- Federico Paris, ciclista campione mondiale di ciclismo
Rho diede parecchi consoli ed arcivescovi ed un cardinale, Pietro da Rho, morto sotto Alessandro III. I suoi giovani presero viva parte alla prima Crociata, e colui che strappò la mezzaluna dalle mura di Gerusalemmme fu Giovanni da Rho, il quale soprannominato Della Croce, divenne capostipite d'onorata famiglia.
[modifica] Sport
FC Rhodense è la principale squadra di calcio della città; con un passato professionistico in Serie C1 e C2, milita attualmente in Promozione.
Nel calcio a 5 la città è rappresentata dall'AC Rho Calcio, fondata nel 2004 e oggi in C1 [2].
Nella pallacanestro invece il primato è conteso da Victor Basket Rho e CMB Rho, entrambe militanti in C2.
[modifica] Bibliografia
- Commentari sulle famiglie milanesi di Raffaele Fagnani
- Rho nella storia, nei suoi uomini illustri e nell'arte di Piero Airaghi
- 210 vedute di Rho e frazioni, nelle cartoline d'epoca dal 1900 al 1960, di Piero Airaghi e Mario Giudici
- Raudensis ~ Arte danzante e arte del danzare al tempo degli Sforza, mostra a cura di Maurizio Padovan
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Paola Pessina dal 28/05/2002
Centralino del comune: 02 933321
Email del comune: urp@comune.rho.mi.it
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