Formula 1 Anno 1950
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Gare | 7* |
Campione | Nino Farina |
Costruttore | - |
* compresa Indianapolis | |
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Circuiti * Fornitori * Gran Premi * Persone * Piloti * Scuderie * Stagioni * Template * Vetture |
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La stagione 1950 del Campionato mondiale FIA di Formula 1 è stata, nella storia della categoria, la prima ad assegnare il Campionato Piloti. È iniziata il 13 maggio e terminata il 3 settembre, dopo 7 gare, sei disputate in Europa e, in aggiunta, la 500 Miglia di Indianapolis, corsa da piloti americani sotto il Regolamento della AAA e della USAC. Il titolo piloti venne vinto da Nino Farina. Si disputarono inoltre sedici gare europee non valide per il mondiale – dal 10 aprile al 29 ottobre, e inoltre undici gare sudamericane di Formula Libre – dall'8 gennaio al 24 dicembre – in Argentina, Brasile e Cile.
Si è registrato un dominio totale della scuderia Alfa Romeo, che piazzò in classifica ai primi tre posti con la vettura Alfa Romeo 158 i suoi piloti di punta: oltre al vincitore Farina si distinguono Juan Manuel Fangio che vinse molte corse, e il valido Luigi Fagioli al quale soltanto un regolamento forse un po’ troppo complicato impedisce di lottare nell’ultima gara per il titolo. Vengono infastiditi soltanto occasionalmente da Alberto Ascari sulla Ferrari, che si classifica quinto, e dal francese Louis Rosier sulla Talbot-Lago, giunto al quarto posto.
Indice[nascondi] |
[modifica] Prima della stagione
Nel 1950 la Federazione Internazionale dell'Automobile, attraverso la Commissione Sportiva Internazionale, decise di organizzare il primo campionato del mondo per vetture di Formula 1, tentando di mettere ordine nel complesso e variegato mondo dei Gran Premi, dopo l'accantonamento della Formula Grand Prix avvenuto nel 1946. Sui 24 Gran Premi in calendario, la FIA ne scelse sei europei validi per il titolo mondiale. Soltanto all’ultimo momento si decise di inserire la 500 Miglia di Indianapolis, l’appuntamento principale motoristico degli Stati Uniti d'America, nel tentativo di gettare un ponte tra due mondi comunque troppo differenti per specifiche tecniche e mentalità . Il tentativo fu un colossale disastro: i piloti americani non vengono a correre le gare del vecchio continente e quelli europei, dal canto loro disertano l'ovale di Indianapolis (soltanto Alberto Ascari farà una timida apparizione sul circuito americano nel 1952); ciò nonostante la prova delle 500 Miglia sarà inserita nel calendario della Formula 1 fino al 1960 quando verrà definitivamente accantonata. In esso le vetture della Formula, così come nelle gare sudamericane di Formula Libre, erano invitate a parteciparvi.
Il 13 maggio si svolse il 3° Gran Premio di Gran Bretagna sul Circuito di Silverstone, il primo Gran Premio valido per il nuovo campionato del mondo di Formula 1, impreziosito dalla presenza in tribuna del Re Giorgio VI° e della Regina madre Elisabetta, e con un pubblico di oltre 100.000 spettatori. La gara vale anche come XI Gran Premio d'Europa, ed è la prima volta che viene organizzata dall'England Royal Automobile Club, detto anche RAC. A cinque anni dalla fine della guerra, i segni lasciati sono ancora visibili ovunque e di sicuro fanno la differenza, sia nei circuiti, i quali, tranne i casi dell’Autodromo di Monza e del Principato di Monaco, sono ricavati da vecchi aeroporti militari (quello inglese sopra citato, a circa 40 miglia a nord di Londra) oppure da strade destinate al traffico regolare (quello francese in aperta campagna di Reims-Gueux, quello belga di Spa-Francorchamps che rispetto all’attuale era lungo più del doppio, quello svizzero del Bremgarten nei pressi di Berna e via dicendo) sia soprattutto nelle vetture.
La scuderia Alfa Romeo che dominò quel primo campionato, corse ancora con la 158 (denominata "Alfetta"), che era la stessa monoposto concepita nel 1938 per vincere la concorrenza delle fortissime scuderie tedesche dell’epoca, la Mercedes e la Auto Union. Con un motore a 8 cilindri di 1500cc ed un compressore volumetrico, capace di sviluppare una potenza di 350 CV a 8600 giri/minuto, la 158 garantiva prestazioni eccezionali. La sua evoluzione, la Alfa Romeo 159 del 1951, raggiungeva 425 cavalli a 9500 giri/minuto, con una potenza specifica di 280 cavalli per litro. In quella stagione schierava tre piloti di prim’ordine, il quarantaquattrenne torinese Giuseppe Farina, detto "Nino", l’asso argentino Juan Manuel Fangio appena ingaggiato su segnalazione di Achille Varzi, che intuì il suo talento straordinario due anni prima in una gara di Formula Libre disputata in Argentina, e il sempre valido Luigi Fagioli, che conobbe comunque la sua stagione migliore negli anni ’30.
La Ferrari invece debuttò soltanto il 21 maggio nel Gran Premio di Monaco, il secondo valido per il campionato, con la 125 assemblata nel 1948, dotata inizialmente di un motore a compressore a 8 cilindri e in seguito, di 1497 cc a 12 cilindri di 60°; schierava Alberto Ascari (figlio di Antonio, rivale di Tazio Nuvolari), il francese Raymond Sommer e il britannico Peter Whitehead. La pattuglia italiana è completata dalla Maserati, che fornisce tre scocche e un motore L4S a molte squadre composte da piloti iscritti come privati, tra i quali si distinguono i due della scuderia "Enrico Plate" dotati di titoli nobiliari, il barone svizzero Toulo de Graffenried e il principe thailandese Birabongse Bhanuban, abbreviato per comodità in Prince Bira.
Massiccia anche la presenza di squadre e piloti francesi: la Talbot-Lago possedeva una scocca leggera ma una potenza di appena 280 cavalli e schierava nomi come Yves Giraud-Cabantous, Eugène Martin, Philippe Etançelin e il belga Johnny Claes: la Simca-Gordini che aveva un propulsore di appena 1450cc e schierava tra gli altri Maurice Trintignant, fratello di un altro corridore, Louis deceduto nel 1933, e zio del futuro popolare attore Jean-Louis Trintignant; egli stesso subirà un grave incidente sul circuito di Bremgarten nel Gran Premio di Svizzera del 1948.
La Gran Bretagna invece si schierò con due "Factory team"; la Alta Car and Engineering Company, meglio conosciuta come Alta, che forniva scocca e motore al britannico Geoffrey Crossley e all’irlandese Joe Kelly, iscritti come privati, e la English Racing Automobiles, abbreviata familiarmente come ERA, che schierava quattro piloti "privatisti" connazionali. Tra le gomme la parte del leone la sostenevano l’italiana Pirelli e la francese Dunlop, con qualche incursione della belga Englebert.
[modifica] Regolamento
In quel primo anno valido per il titolo mondiale, le monoposto di Formula 1 seguivano ancora le regole in vigore dal 1946, che prevedevano un limite di cilindrata di 1500 cc, se dotate di compressore volumetrico, e di 4.500 cc se prive di compressore (le cosiddette "aspirate"); inoltre, non esistevano limiti di peso e neanche di carburante. Per ogni Gran Premio vigeva la libertà di iscrizione, sia come appartenenti a una squadra sia come privato (in questo caso una "Factory Team" provvedeva a fornire scocca e motore al pilota, e tale situazione si protrarrà fino al 1958, anno in cui sarà introdotto il Campionato Mondiale Costruttori). I numeri di macchina erano variabili per ciascun Gran Premio e non seguivano mai la numerazione ordinaria – ad esempio nel Gran Premio di Monaco si assegnavano i numeri pari per evitare l'assegnazione del numero 13, e così via – così come la disposizione nella griglia di partenza, che dipendeva in gran parte dalla larghezza disponibile sulla sede stradale.
[modifica] Sistema di punteggio
Il primo sistema di punteggio assegnava 8 punti al primo classificato, 6 punti al secondo, 4 punti al terzo, 3 punti al quarto, 2 punti al quinto e 1 punto all’autore del giro più veloce durante la gara. Era consentito (e lo fu fino al 1957) anche lo scambio di vetture della stessa marca con i piloti di riserva, con conseguente divisione del punteggio in caso di arrivo al traguardo tra i piloti. Nella classifica finale contano soltanto i migliori quattro risultati su sei Gran Premi disputati.
[modifica] Riassunto della stagione
Nell’Alfa Romeo si decise di puntare tutte le carte su Juan Manuel Fangio, il quale nei primi mesi si era già aggiudicato due gare in Europa, e ribadirà nel finale di stagione il suo grande momento di forma vincendo tre gare consecutive di Formula Libre. Oltre al coraggio e all’incoscienza, indispensabili per gareggiare nei piloti di quella generazione, Fangio possedeva una visione tattica superiore rispetto alla concorrenza.
Dal canto suo, Farina non demorde e si aggiudica il Gran Premio inaugurale di Gran Bretagna a Silverstone con l’argentino tradito da una perdita d’olio. A Montecarlo Fangio gli risponde una settimana dopo dominando una corsa tormentata da un grave incidente nella sessione di qualifica toccato ad Alfredo Pian, argentino anche lui proveniente dalle gare sudamericane, che si frattura una caviglia, e da una spettacolare carambola al primo giro che elimina di colpo dieci concorrenti, provocata da un’improvvisa ondata alla curva del "Tabaccaio". Il torinese vince sull’insidioso tracciato svizzero del Bremgarten e l’argentino gli risponde per le rime a Spa-Francorchamps. È un testa a testa entusiasmante e in Francia, sul circuito stradale di Reims-Gueux, Fangio completa la sua rimonta iridata, piazza il terzo sigillo e lascia a secco il rivale. Anche Luigi Fagioli si comporta benissimo, piazzandosi secondo in ben quattro gare disputate e racimolando 24 punti, ma con la regola degli scarti viene privato in pratica di lottare per il titolo nell’ultima corsa valida, il Gran Premio d'Italia. Conquisterà 4 punti con il terzo posto ma non saranno comunque validi. Passerà nella storia dell'automobilismo di Formula 1 come l'"eterno secondo".
A Monza è un affare privato tra Fangio e Farina, distanziati in classifica soltanto di quattro punti (26 per Fangio e 22 per Farina, che oltretutto è terzo). L’argentino già al sabato conquista la Pole position, con Farina che si piazza terzo dietro alla Ferrari di Ascari. Fangio conduce in testa i primi giri e piazza un punto mondiale segnando il giro più veloce, ma al 24° giro deve ritirarsi ai box per noie al cambio. Senza perdersi d'animo, sale sull'Alfa Romeo di riserva condotta Piero Taruffi che gli cede sportivamente il posto, ma compie appena dieci giri e dice addio ai sogni di gloria, lasciando vittoria e titolo mondiale nelle mani di Giuseppe Farina, il primo italiano a laurearsi campione del mondo con tre punti di vantaggio sull’argentino, 30 contro 27. Fagioli sarebbe secondo con 28 punti, ma viene classificato al terzo posto con 24.
[modifica] Piloti e Costruttori
[modifica] Piloti
Nella tabella seguente sono indicati tutti i piloti partecipanti nella stagione 1950, indicati per nazionalità e ordine alfabetico.
Stati Uniti[1] | ![]() |
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Belgio | ![]() |
Irlanda | ![]() |
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Italia | ![]() |
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Svizzera | ![]() |
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Francia | ![]() |
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Thailandia | ![]() |
Regno Unito | ![]() |
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Germania | ![]() |
Monaco | ![]() |
Argentina | ![]() |
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[modifica] Costruttori
Nella tabella seguente vengono indicate le scuderie, manufatturiere e non, partecipanti al campionato, compresi i piloti iscritti come privati indicati qui con il loro nome, con i numeri di iscrizione avuti nei sette Gran Premi validi per il mondiale, che erano variabili per ogni singola gara.
Scuderia[2] | Telaio e motore | Numeri Iscrizione | Piloti |
---|---|---|---|
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Watson-Offenhauser | 45 | Dick Rathmann |
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Lesovsky-Offenhauser | 55 | Troy Ruttman |
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Marchese-Offenhauser | 2 | Myron Fohr |
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Kurtis Kraft-Offenhauser | 4 15 |
Walt Brown Mack Hellings |
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Kurtis Kraft-Cummins | 61 | Jimmy Jackson |
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Kurtis Kraft-Offenhauser | 17 17 |
Joie Chitwood Tony Bettenhausen |
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Kurtis Kraft-Offenhauser | 59 | Pat Flaherty |
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Cooper-JAP | 8 | Harry Schell |
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Deidt-Offenhauser | 31 | Mauri Rose |
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Maserati-Offenhauser | 12 12 |
Henry Banks Fred Agabashian |
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Kurtis Kraft-Offenhauser | 98 | Walt Faulkner |
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Kurtis Kraft-Offenhauser | 49 | Jack McGrath |
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Langley-Offenhauser | 75 | Gene Hartley |
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Wetteroth-Offenhauser | 76 | Jim Rathmann |
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Kurtis Kraft-Offenhauser | 1 28 |
Johnnie Parsons Fred Agabashian |
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Kurtis Kraft-Offenhauser | 81 | Jerry Hoyt |
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Deidt-Offenhauser Lesovsky-Offenhauser Moore-Offenhauser Deidt-Offenhauser |
3 5 8 14 |
Bill Holland George Connor Lee Wallard Tony Bettenhausen |
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Snowberger-Offenhauser | 67 | Bill Schindler |
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Kurtis Kraft-Offenhauser | 54 | Cecil Green |
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Kurtis Kraft-Offenhauser | 62 | Johnny McDowell |
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Kurtis Kraft-Offenhauser | 23 | Sam Hanks |
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Stevens-Offenhauser | 18 | Duane Carter |
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Olson-Offenhauser | 77 | Jackie Holmes |
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Ewing-Offenhauser | 22 | Jimmy Davies |
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Nichels-Offenhauser | 7 | Paul Russo |
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Maserati-Offenhauser | 21 | Spider Webb |
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Adams-Offenhauser | 24 24 |
Bayliss Levrett Bill Cantrell |
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Rae-Offenhauser | 27 | Walt Ader |
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Kurtis Kraft-Offenhauser | 69 | Duke Dinsmore |
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Alfa Romeo | 1 – 6 – 10 – 14 – 18 – 34 – 60 2 – 8 – 10 – 16 – 32 3 – 4 – 12 – 36 4 46 60 |
Juan Manuel Fangio Nino Farina Luigi Fagioli Reg Parnell Consalvo Sanesi Piero Taruffi |
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Ferrari | 2 – 22 – 38 4 – 16 – 18 – 40 – 48 20 – 42 48 |
Luigi Villoresi Alberto Ascari Raymond Sommer Dorino Serafini |
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Ferrari-Jaguar | Clemente Biondetti | |
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Maserati | 6 – 19 – 26 – 30 – 48 4 – 28 – 44 |
Louis Chiron Franco Rol |
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Maserati | 2 – 36 4 2 40 |
José Froilan González Alfredo Pian Nello Pagani Toni Branca |
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Maserati | 5 – 50 6 – 34 32 |
David Murray David Hampshire Reg Parnell |
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Maserati-Milano | 22 – 34 – 40 – 52 62 |
Felice Bonetto Franco Comotti |
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Talbot-Lago-Talbot | 6 – 14 – 18 10 – 14 – 15 – 20 16 8 – 17 22 12 |
Yves Giraud-Cabantous Louis Rosier Philippe Etançelin Eugène Martin Pierre Levegh Raymond Sommer |
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Talbot-Lago-Talbot | 26 26 |
Charles Pozzi Louis Rosier |
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Talbot-Lago-Talbot | 44 101 |
Harry Schell Louis Rosier |
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Talbot-Lago-Talbot | 20 | Eugène Chaboud |
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Talbot-Lago-Talbot | 15 – 58 64 |
Louis Rosier Henri Louveau |
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Talbot-Lago-Talbot | 40 | Guy Mairesse |
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Talbot-Lago-Talbot | 14, 16, 24, 42 16 |
Philippe Etançelin Eugène Chaboud |
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Talbot-Lago-Talbot | 56 | Pierre Levegh |
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Talbot-Lago-Talbot | 6 – 12 | Raymond Sommer |
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Simca-Gordini | 10 – 44 12 – 42 |
Robert Manzon Maurice Trintignant |
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Talbot-Lago-Talbot | 2 – 4 – 6 – 18 – 24 – 42 | Johnny Claes |
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Maserati | 30 | Toni Branca |
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Maserati | 20 – 32 – 38 – 52 21 – 50 – 30 |
Toulo de Graffenried Prince Bira |
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Maserati | 28 | Paul Pietsch |
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Ferrari | 8 – 14 – 28 | Peter Whitehead |
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Maserati | 10 10 |
Joe Fry Brian Shawe-Taylor |
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Alta | 24 – 26 | Geoff Crossley |
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Alta | 23 | Joe Kelly |
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ERA | 12 – 26 | Bob Gerard |
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ERA | 11 – 24 – 32 | Cuth Harrison |
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ERA | 9 9 |
Peter Walker Tony Rolt |
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ERA | 8 | Leslie Johnson |
[modifica] Vetture
Nella tabella seguente vengono indicati tutti i modelli delle vetture partecipanti alla stagione 1950.
Adams | Alfa Romeo 158 | Alfa Romeo 8C-308 | Alta GP | Bardazon | Bromme |
Cantarano | Cooper T 12 | Deidt Tuffanelli Derrico | ERA A | ERA B | ERA B/C |
ERA E | Ewing | Ferrari 125 | Ferrari 166 | Ferrari 166 S | Ferrari 257 |
Ferrari 375 | Gdula | Kupiec | Kurtis | Kurtis 1000 | Kurtis 2000 |
Kurtis 3000 | Langley | Lesovsky | Marchese | Maserati 4CL | Maserati 4CLT/48 |
Maserati 8CTF | Maserati 4CLT/50 | Meyer | Miller | Moore | Nichels |
Olson Special | R Miller | Rae | Scopa | Simca Gordini T 15 | Snowberger |
Stevens | SVA | Talbot T26C | Talbot T26C-DA | Talbot T26C-GS | Watson Indy Roadster |
Weidel | Wetteroth | - | - | - | - |
[modifica] Risultati e Classifiche
[modifica] Gare del Campionato Mondiale
Rd | Gran Premio | Circuito | Immagine | Data | Pilota vincente | Team vincente | Resoconto |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | ![]() |
Silverstone | ![]() |
13 maggio | ![]() |
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Resoconto |
2 | ![]() |
Montecarlo | ![]() |
21 maggio | ![]() |
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Resoconto |
3 | ![]() |
Indianapolis | ![]() |
30 maggio | ![]() |
![]() Offenhauser |
Resoconto |
4 | ![]() |
Bremgarten | ![]() |
4 giugno | ![]() |
![]() |
Resoconto |
5 | ![]() |
Spa | ![]() |
18 giugno | ![]() |
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Resoconto |
6 | ![]() |
Reims-Gueux | ![]() |
2 luglio | ![]() |
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Resoconto |
7 | ![]() |
Monza | ![]() |
3 settembre | ![]() |
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Resoconto |
[modifica] Gare non valide per il Campionato Mondiale
Nella stagione 1950 si sono disputate 16 gare per vetture di Formula 1 non valide per il Campionato Mondiale.
Gran Premio | Nome ufficiale | Data | Circuito | Immagine | Pilota vincente | Team vincente | Resoconto |
---|---|---|---|---|---|---|---|
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II Richmond Trophy | 10 aprile | Goodwood | ![]() |
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Resoconto |
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XI Grand Prix de Pau | 10 aprile | Pau | ![]() |
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Resoconto |
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V Gran Premio di San Remo | 16 aprile | Ospedaletti | ![]() |
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Resoconto |
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IV Grand Prix de Paris | 30 aprile | Montlhery | ![]() |
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Resoconto |
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XII British Empire Trophy | 15 giugno | Douglas | ![]() |
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Resoconto |
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IV Gran Premio di Bari | 9 luglio | Bari | ![]() |
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Resoconto |
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IV J.C.C. Jersey Road Race | 13 luglio | Saint-Hélier | ![]() |
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Resoconto |
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XII Circuit de l’Albigeois | 16 luglio | Albi | ![]() |
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Resoconto |
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I Grote Prjis van Nederland | 23 luglio | Zandvoort | ![]() |
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Resoconto |
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III Grand Prix des Nations | 30 luglio | Ginevra | ![]() |
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Resoconto |
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I Nottingham Trophy | 7 agosto | Gamston | ![]() |
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Resoconto |
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IV Ulster Trophy | 12 agosto | Dundrod | ![]() |
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Resoconto |
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XIX Circuito di Pescara | 15 agosto | Pescara | ![]() |
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Resoconto |
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II BRDC International Trophy | 26 agosto | Silverstone | ![]() |
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Resoconto |
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III Goodwood Trophy | 30 settembre | Goodwood | ![]() |
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Resoconto |
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X Gran Premio de Penya Rhin | 29 ottobre | Pedralbes | ![]() |
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Resoconto |
[modifica] Gare della serie Formula Libre
Nella stagione 1950, tra gennaio e dicembre si sono disputate anche 11 gare in Sud America della serie Formula Libre, nelle quali anche le vetture di Formula 1 erano invitate a partecipare. I paesi che ospitavano in quest’annata le gare erano Argentina, Brasile e Cile. Vi fu un dominio di Ferrari e Maserati: la prima vinse sia con la 166 FL approntata esclusivamente per questa serie, sia con la 125 di Formula 1. Una sola vettura francese, la Talbot, vinse l’ultima gara stagionale, la 500 Miglia De Rafaela.
Gran Premio | Data | Circuito | Pilota vincente | Team vincente | Resoconto |
---|---|---|---|---|---|
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8 gennaio | Parco Palermo | ![]() |
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Resoconto |
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15 gennaio | El Torreón | ![]() |
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Resoconto |
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22 gennaio | Parque Independencia | ![]() |
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Resoconto |
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28 maggio | Interlagos | ![]() |
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Resoconto |
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4 luglio | Boa Vista | sconosciuto | sconosciuto | |
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11 luglio | Gávea | sconosciuto | sconosciuto | |
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24 settembre | Boa Vista | ![]() |
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Resoconto |
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1 ottobre | Interlagos | ![]() |
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Resoconto |
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12 novembre | Parque Urquiza | ![]() |
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Resoconto |
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18 novembre | Palma | ![]() |
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Resoconto |
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24 dicembre | Rafaela | ![]() |
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Resoconto |
[modifica] Classifica Piloti
- Nino Farina 30 pt.
- Juan Manuel Fangio 27 pt.
- Luigi Fagioli 24 pt (28).
- Louis Rosier 13 pt.
- Alberto Ascari 11 pt.
- Johnnie Parsons 9 pt.
- Bill Holland 6 pt.
- Prince Bira 5 pt.
- Peter Whitehead 4 pt.
- Louis Chiron 4 pt.
- Reg Parnell 4 pt.
- Mauri Rose 4 pt.
- Dorino Serafini 3 pt.
- Yves Giraud-Cabantous 3 pt.
- Cecil Green 3 pt.
- Robert Manzon 3 pt.
- Raymond Sommer 3 pt.
- Philippe Etançelin 3 pt.
- Felice Bonetto 2 pt.
- Tony Bettenhausen 1 pt.
- Eugène Chaboud 1 pt.
- Joie Chitwood 1 pt.
[modifica] Note
- ↑ Tutti i piloti americani elencati parteciparono soltanto alla 500 Miglia del 1950. L'unica eccezione fu quella di Harry Schell, americano di nascita ma da diverso tempo residente in Europa, che gareggiò in due Gran Premi nel vecchio continente con la Cooper-JAP a motore posteriore e la Talbot-Lago.
- ↑ Tutte le scuderie americane elencate parteciparono soltanto alla 500 Miglia del 1950. L'unica eccezione fu quella della Horschell Racing Corporation, partecipante con la Cooper-JAP a motore posteriore nel Gran Premio di Monaco. Tutte le scuderie erano motorizzate dalla Offenhauser, ad eccezione della Cummins Engine Co. che aveva un motore proprio, Cummins. Di italiano era presente soltanto il telaio della Maserati in due squadre.
[modifica] Altri progetti
Commons contiene file multimediali su Formula 1 Anno 1950
Campionati mondiali di Formula 1 | |||||
---|---|---|---|---|---|
1950 * 1951 * 1952 * 1953 * 1954 * 1955 * 1956 * 1957 * 1958 * 1959 | |||||
1960 * 1961 * 1962 * 1963 * 1964 * 1965 * 1966 * 1967 * 1968 * 1969 | |||||
1970 * 1971 * 1972 * 1973 * 1974 * 1975 * 1976 * 1977 * 1978 * 1979 | |||||
1980 * 1981 * 1982 * 1983 * 1984 * 1985 * 1986 * 1987 * 1988 * 1989 | |||||
1990 * 1991 * 1992 * 1993 * 1994 * 1995 * 1996 * 1997 * 1998 * 1999 | |||||
2000 * 2001 * 2002 * 2003 * 2004 * 2005 * 2006 * 2007 |